La stanza delle illusioni

Diego Pitea

Scheda Tecnica

Titolo: La stanza delle illusioni

Autore: Diego Pitea

Pubblicato da: AltreVoci Edizioni

Genere: Giallo

Pagine: 392

Prezzo formato cartaceo: 15,90 €

Prezzo formato digitale: 5,99 €

Anno di pubblicazione: 2021

Trama

Roberto Calli, noto avvocato penalista di Roma, si rivolge a Richard Dale, psicologo con la sindrome di Asperger e già collaboratore della Polizia in diverse indagini, per sottoporgli un problema: al suo assistito, un finanziere di nome Cesare Borghi dal passato avvolto nel mistero, vengono indirizzate delle lettere anonime nelle quali si preannuncia la sua morte. Sembra un caso banale e Richard è restio ad accettare ma, prima di congedare Calli, nota un'incongruenza: l'indirizzo nelle buste è scritto a mano e la scrittura sembra quella di un bambino. Troppi elementi strani per una mente sempre alla ricerca di misteri come la sua. Parte così un caso che lo porterà, insieme alla moglie Monica, in una villa sulle Dolomiti con dei perfetti sconosciuti e all'interno della quale accadranno avvenimenti sconcertanti e inspiegabili: un uomo che cammina in piena notte con una scala in mano, un anello con un'iscrizione misteriosa, un ritaglio di giornale di trent'anni prima, un quadro famoso che sembra celare un segreto. Non ultima, la sfida intellettuale più ardua per un investigatore: un omicidio compiuto in una camera chiusa dall'interno. Sono questi gli enigmi con i quali dovrà scontrarsi Richard Dale per venire a capo di un caso che sembra uscito direttamente dalle pagine di un libro di Agatha Christie.

L'opinione di Samuela

Avevo già avuto il piacere di leggere "L'ultimo rintocco" di Diego Pitea e avendo avuto una buona impressione di quel romanzo mi sono ripromessa di leggere altri libri dell'autore. Così quando è stato annunciato "La stanza delle illusioni" ho deciso di mantenere fede alla mia promessa. La prima cosa che mi ha subito colpita è stato il titolo che ho trovato davvero suggestivo e per me questo è un dettaglio importante. Infatti ritengo che un bel romanzo debba avere un titolo che catturi immediatamente la mia attenzione. E ora vi svelo un retroscena sulla genesi editoriale di questa opera. Il romanzo in questione nasce dalla rielaborazione di "Rebus per un delitto", il giallo con cui l'autore ha partecipato nel 2012 al Premio Tedeschi della Mondadori diventando uno dei finalisti. Questo libro è dunque il primo romanzo in assoluto di Diego Pitea pur essendo stato pubblicato per secondo. Chi ha letto già "L'ultimo rintocco" perciò avrà di fronte a sé un prequel in cui ritroverà i personaggi di Richard Dale e di sua moglie Monica, ma non quello di Doriana Guerrera che comunque viene menzionata. "La stanza delle illusioni" è un giallo che segue la tradizione degli autori della Golden Age of Detective Fiction e io ho gradito moltissimo che la storia sia stata impostata in questo modo perché sono un'amante del giallo classico. Ho apprezzato inoltre la presenza di numerosi riferimenti letterari in particolar modo quelli incentrati sulle opere di Agatha Christie. La regina del giallo non è l'unica autrice a essere stata omaggiata in questo romanzo infatti sono citati anche tanti altri grandi scrittori che si sono cimentati in questo genere. Uno su tutti John Dickson Carr, il maestro degli enigmi delle camere chiuse. Devo dire che Diego Pitea si è destreggiato abilmente in questa tipologia di giallo e sono rimasta soddisfatta di come ha strutturato il caso che Richard Dale ha dovuto risolvere. Ad affiancarlo durante queste indagini non c'è Doriana Guerrera, ma la moglie Monica che qui ho potuto rivalutare rispetto al precedente romanzo in cui l'ho incontrata. Comunque a tutt'oggi il mio personaggio femminile preferito rimane Doriana. La presenza di Monica però dona un leggero tocco romance che sarà sicuramente apprezzato da tutti coloro che non disdegnano le storie d'amore nei gialli. Durante la lettura mi ha molto divertita il soprannome con cui Dale chiama sua moglie. La donna infatti viene appellata come M. e questo nomignolo mi ha riportato immediatamente alla mente il romanzo "Emma" di Jane Austen in cui Mr. Elton viene chiamato Mr. E. da sua moglie Augusta. La cosa carina è che anche Jane Austen viene menzionata in questo volume e proprio in un pensiero di Monica. Essendo un'ammiratrice sia di Jane Austen sia di Agatha Christie per me è stato bellissimo vederle citate entrambe all'interno del medesimo libro. Per quanto riguarda invece la parte gialla ribadisco che sono stata davvero contenta di aver letto un giallo in stile classico nato dalla penna di un autore contemporaneo e il mio augurio è che Diego Pitea possa regalare ai suoi lettori altri romanzi di questo genere e di pari calibro. Consiglio "La stanza delle illusioni" a tutte quelle persone che amano la Golden Age of Detective Fiction e al tempo stesso vogliono dare una possibilità agli scrittori odierni. Sono certa che non rimarrete delusi da questo giallo perché le vicende narrate hanno un ritmo talmente incalzante e coinvolgente che vi appassioneranno dalla prima all'ultima riga.

Incipit


La zanzara.

Non c’era altra spiegazione.

Del resto, le storie più complicate spesso iniziano da eventi inaspettati, banali. E, anche in quel caso, tutto era partito da un insignificante aborto nell’evoluzione delle specie.

La zanzara.

Aveva continuato a sfarfallargli sopra la testa, col suo ronzio monotono, fin quando non l’aveva svegliato.

Si era bloccato con la mano a mezz’aria.

Immobile.

Gli occhi sgranati e la bocca semiaperta in una sorta di paralisi nervosa, a osservare gli ondeggiamenti ipnotici di quei tre milligrammi di materia organica emofaga.

Riflettendoci, era come se con quegli svolazzi gli avesse voluto comunicare qualcosa.

E lui ad arrovellarsi il cervello per mesi, cercando di capire come fosse iniziata tutta quella storia fantastica.

L’incubo.

Ogni tanto si diceva che potesse essere partita da lì. Forse, ma questa soluzione non l’aveva convinto del tutto.

Banale.

Roba da film dell’orrore. E poi non aveva mai creduto a quelle stupidaggini sulle premonizioni o faccende simili.

L'autore

DIEGO PITEA ha 45 anni e vive a Reggio Calabria, nella punta dello Stivale. Ha iniziato a scrivere a causa di un giuramento, dopo un evento doloroso: la malattia di sua madre. Il tentativo è andato bene perché il suo primo romanzo Rebus per un delitto è risultato finalista nel 2012 al premio “Tedeschi” della Mondadori, affermazione ribadita due anni dopo con il secondo romanzo: Qualcuno mi uccida. Nel 2020 è stato pubblicato L’ultimo rintocco, un thriller psicologico con il quale ha ottenuto un notevole riscontro di vendite e di critica. È sposato con Monica – quella del libro – e ha tre figli meravigliosi: Nano, Mollusco e Belva.

Di Diego Pitea ho già recensito...