In: La Civiltà Cattolica n. 3979
Piero Viotto, La vita di Maria secondo Marie-Dominique Philippe, Studium, Roma, 2013;
ID, Il Vangelo di San Giovanni secondo Marie-Dominique Philippe, ivi, 2015.
L’A. è noto in Italia soprattutto come interprete del mondo culturale francese del Novecento e come studioso della filosofia tomistica francese, in particolare come esperto del filosofo J. Maritain (1882-1973).
Con questi due libri introduce i lettori italiani alla conoscenza del filosofo e teologo domenicano Marie-Dominique Philippe (1912-2006), tra l’altro nipote del domenicano Pierre-Thomas Dehau (1870-1956), che fu una figura importante nella formazione di Jacques e Raissa Maritain. Philippe è autore di numerosi e apprezzati lavori, soprattutto in ambito filosofico e teologico, tradotti anche in italiano.
Per presentarci Philippe, Viotto sceglie due temi, o meglio due figure chiave nella riflessione e nelle pubblicazioni dell’autore francese: Maria e il Figlio di Dio secondo l’evangelista Giovanni.
Nel redigere il libro sulla vita di Maria secondo Philippe, l’A. seleziona brani da vari libri che il domenicano ha dedicato alla madre di Gesù, ma anche dalle numerose riflessioni su di lei sparse in altre pubblicazioni, in particolare proprio nel commento al Vangelo secondo san Giovanni.
Viotto ne ricava una sorta di vita di Maria, che si snoda lungo i momenti di suo maggiore coinvolgimento nel mistero del Figlio di Dio, a partire dall’Immacolata Concezione fino all’Assunzione. Quindi, non solo i momenti fissati dai vangeli, ma anche quelli definiti dalla Tradizione.
In questo libro Maria viene presentata come il vertice dell’evoluzione umana, vero e proprio capolavoro della creazione e della misericordia di Dio. Viene posto in giusta luce il suo contributo alla redenzione, il ruolo di mediazione affidatole dal Padre.
Il secondo libro presenta e sintetizza i quattro volumi che il domenicano ha dedicato al Vangelo di Giovanni, come commento integrale al testo evangelico, sulla falsariga di quelli di Agostino e Tommaso, autori che Philippe presuppone e utilizza. Il vasto lavoro di Philippe non si presenta come un’analisi ermeneutica, filologica del testo sacro: piuttosto è una meditazione della parola di Dio guidata dallo Spirito.
Il libro, che non segue l’ordine storico degli avvenimenti, comincia con un’approfondita riflessione sul Prologo, vero e proprio vertice della riflessione giovannea. Si snoda poi lungo quattro centri di riferimento relativi alla vita di Gesù: i colloqui; i pranzi; i discorsi; i segni, cioè i miracoli che, per Philippe, sono dei «segni che ci aiutano ad entrare nel mistero di Dio».
Pur nella sua brevità, il libro di Viotto lascia intuire la grande ricchezza del commento in quattro volumi di Philippe.
I due libri qui presentati si integrano e si completano tra loro. Lasciano intuire i solidi fondamenti filosofici e le sicure argomentazioni teologiche dello studioso domenicano, capaci di alimentare una lettura spirituale del testo sacro e favorire la meditazione nel lettore.
Le parole di Philippe e le riflessioni di Viotto possono invogliare il lettore a passare dalla semplice riflessione alla meditazione sui vari temi presentati, passaggi centrali nelle vite della Maria e in quella del suo Figlio, così come nella fede cristiana.