In: La Civiltà Cattolica n. 3825
Bernard McGinn, Storia della mistica cristiana in occidente. La fioritura della mistica (1200-1350),
Genova-Milano, Marietti 1820, 2008
L’A. è professore emerito di Storia della teologia e Storia del cristianesimo all’università di Chicago. Qui presentiamo il terzo volume della sua Storia della mistica cristiana in Occidente, ora disponibile in lingua italiana, dopo i due precedenti già tradotti: Le origini, I-V secolo e Lo sviluppo, VI-XII secolo. A questi tre seguirà il volume dedicato al periodo 1300-1350, con particolare attenzione alla mistica speculativa.
Al centro della riflessione c’è la convinzione che per misurarsi con la mistica cristiana nella sua vasta articolazione occorre partire da una categoria fondamentale: la nozione di coscienza della presenza di Dio in forma profonda e immediata. In pratica, secondo l’A. «la mistica si caratterizza primariamente per il senso di immediata relazione con Dio e per le trasformazioni che ciò produce nella coscienza di chi la sperimenta» (p. 39).
L’A. data al 1200 l’avvio di una nuova tappa nella storia della mistica del cristianesimo occidentale. Egli la definisce l’epoca della «fioritura della mistica», per l’introduzione di elementi e accenti nuovi rispetto alla tradizione mistica precedente.
Opportunamente McGinn descrive innanzitutto il contesto generale di questa svolta, indicando i più importanti cambiamenti che interessano la società occidentale e la Chiesa. Delinea così i principali sviluppi politici, economici e educativi. Pone in particolare risalto alcune variabili: l’inizio della produzione scritta anche in lingua volgare; la diffusione dell’alfabetizzazione, della scrittura e della lettura tra i laici; lo spazio che acquistano i concetti di cambiamento e innovazione, soprattutto nell’ambito della crescente aspirazione laicale alla vita apostolica.
L’A. individua tre principali novità di questa fioritura mistica. C’è innanzitutto una nuova concezione della relazione tra mondo e chiostro monastico: l’esperienza mistica diventa possibile per tutti i cristiani, non più soltanto per i religiosi, e non comporta più necessariamente l’allontanamento dal mondo.
Ci sono poi nuovi rapporti tra uomini e donne in ambito mistico: inizia la grande stagione della mistica e della teologia femminile. In tale ambito si rivela molto importante il dialogo tra le mistiche e gli uomini che le guidano e scrivono le loro esperienze. Per lo più i testi mistici del periodo sono proprio il risultato di questo dialogo. Ci sono infine nuovi linguaggi e nuove modalità di rappresentazione della coscienza mistica e, accanto alla teologia scolastica e a quella monastica, prende corpo anche la teologia in volgare o vernacolare. I generi letterari di questa nuova teologia sono l’agiografia, le raccolte di visioni, i diari spirituali, la poesia, i trattati, i sermoni...
Quanto alla «esplosione visionaria» del periodo, l’A. ritiene scorretto considerare mistiche tutte le esperienze visionarie tardomedioevali. Per definire mistica una visione sono decisivi: il tipo di visione; lo scopo per il quale è stata concessa; l’effetto che ha su chi la riceve. In ogni caso tali racconti non andrebbero presi alla lettera: le visioni sarebbero visualizzazioni, potenti creazioni dell’immaginazione basate su un’intensa meditazione di contenuti religiosi biblici, liturgici, artistici.
Dopo un’ampia introduzione, l’A. comincia una dettagliata rassegna degli uomini e delle donne alle origini della nuova mistica. Parte dalle beghine della Lotaringia (dall’attuale Belgio alla zona del Reno), in particolare da Maria di Oignes (1176-1213) e dagli ecclesiastici a lei favorevoli. Passa quindi a Francesco (1181-1226) e Chiara (1193 ca.-1253) d’Assisi. Il passo successivo è la mistica francescana degli inizi, in particolare le figure di Egidio d’Assisi (1190 ca.-1262) e Tomaso Gallo († 1246). Segue la sintesi di Bonaventura (1217-21 ca.-1274). Tra i vari rappresentanti della successiva tradizione mistica francescana l’A. considera in particolare Margherita da Cortona (1247-97) e Angela da Foligno (1248 ca.-1309). L’attenzione si sposta quindi su Beatrice di Nazareth (1200-68), che si può considerare la prima autrice della nuova mistica. Uno spazio considerevole viene poi riservato a tre grandi mistiche beghine: Hadewijch di Anversa; Mectilde di Magdeburgo (1208 ca.-82 ca.); Margherita Porete († 1310). L’analisi procede con le mistiche degli ordini religiosi: cistercensi tedesche di Helfta; premostratensi; vallombrosane; certosine; domenicane.
Il libro si chiude con una imponente bibliografia e un utile indice dei nomi. Molto opportuna la decisione di riportare i brani più significativi dei vari mistici proposti, che consentono un contatto diretto con loro. Il volume sembra particolarmente connotato dall’esigenza di far risaltare le novità della mistica tardomedioevale, forse un po’ troppo a scapito della sua continuità con tutta la mistica precedente. Probabilmente si può obiettare all’A. anche la scelta di dedicare tanto spazio ad alcune figure che in realtà non sembrano aver esercitato un grande impatto sulla mistica cristiana. In merito a tale questione, in verità, nel suo Poscritto l’A. risponde a tale critica a partire dall’ottica della teologia storica, che si occupa di recuperare la tradizione e salvaguardarne la memoria, e a partire dalla propria definizione di mistica. In tale prospettiva, allora, questi scritti sarebbero meritevoli di attenzione non per la loro maggiore o minore fama, ma per il loro contenuto, cioè per quello che: «hanno ancora da dirci su quella coscienza d’amore immediata della presenza di Dio che è lo scopo della vita mistica» (p. 500).
Un'ultima considerazione: anche se forse inevitabile in una storia della mistica, il discorso è più antropologico che teologico, cioè l’accento è posto molto di più sull’uomo che fa l’esperienza mistica e sulle variabili che ne condizionano la coscienza, che non su Dio che la attiva e si dona in tale esperienza. In ogni caso, e con riferimento anche ai due precedenti volumi, si tratta di un lavoro poderoso, che si pone con autorevolezza accanto alle altre storie della mistica già disponibili.