Viotto P.

In: La Civiltà Cattolica n. 3949


Piero Viotto, Paolo VI - Maritain un’amicizia intellettuale

Studium, Roma, 2014


L’A. può essere definito un vero e proprio esperto del filosofo francese J. Maritain: tra l’altro ha tradotto diverse sue opere e ha analizzato il suo pensiero in varie pubblicazioni.

In questo suo recente contributo offre una documenzione fedele dell’amicizia intellettuale intercorsa fra J. Maritain (1882-1973) e G. B. Montini (1897-1978), divenuto papa Paolo VI nel 1963 e di recente beatificato da papa Francesco. Affiancando le loro biografie e passando in rassegna i numerosi documenti scritti disponibili, a partire ovviamente dalla loro corrispondenza diretta, l’analisi offre una panoramica della vita e del pensiero, nonché della proficua relazione amicale e intellettuale di questi due grandi protagonisti del Novecento.

I dieci capitoli del libro mettono in luce gli snodi principali di questa amicizia intellettuale. Nei loro percorsi umani e spirituali svolgono un ruolo importante le amicizie; la direzione spirituale; la spiritualità benedettina; l’amore per Maria, Madre della Chiesa. La loro riflessione filosofica ha profonde radici nel pensiero di san Tommaso, mentre la loro riflessione teologica trova in san Paolo un pilastro comune. Ambedue, inoltre, pongono al centro della riflessione il tema della Chiesa corpo e sposa di Cristo.

Tutti e due sono accomunati anche dalla contemplazione della bellezza, come dimostrano i loro rapporti con il mondo dell’arte, della letteratura, della poesia e della musica. Seppure in modi e in ambiti diversi, ambedue s’impegnano per una politica d’ispirazione cristiana. La loro amicizia intellettuale prosegue e si rinforza nel tempo. Per qualche tempo le loro vite si avvicinano. È così per tutto il periodo in cui Maritain svolge la carica di Ambasciatore della Repubblica Francese presso la Santa Sede (1945-48), mentre Montini, già dal 1937, è Sostituto della Segreteria di Stato. Successivamente, alla morte del cardinale Schuster, nel 1954 Montini viene nominato arcivescovo di Milano. In questa nuova veste nei suoi interventi pubblici sono rintracciabili riferimenti al pensiero di Maritain. 

Montini non cessa di consultare il filosofo e avvalersi dei suoi suggerimenti anche quando diventa Paolo VI. In particolare con riferimento al Concilio, per lo più attraverso la mediazione del comune amico C. Journet (1891-1975), teologo, nominato cardinale da Paolo VI nel 1965. In questo modo Maritain riesce ad offrire un contribuito, seppure indiretto, ai lavori del Concilio Vaticano II. A tal fine, su rischiesta di Paolo VI, il filosofo francese scrive dei memorandum su alcune questioni importanti: la verità; la libertà religiosa; l’apostolato dei laici; preghiera comune e preghiera privata, lingua volgare e testi sacri. Uno dei momenti più importanti della collaborazione fra Paolo VI e Maritain è la stesura del Credo del popolo di Dio. Paolo VI incarica Journet di preparagli uno schema e questi impegna il filosofo francese a redigere un progetto. Il 30 giugno 1968 Paolo VI proclama il testo finale della Professione di Fede.

Dopo la morte dell’amata moglie Raissa nel 1960, Jacques chiede ospitalità ai Piccoli Fratelli di Gesù di Charles De Foucauld (1858-1916) e con loro, a Tolosa, vive gli ultimi suoi anni, diventando lui stesso un Piccolo Fratello. Paolo VI, che continua a seguire non soltanto il pensiero ma anche le fasi di vita del suo amico, attraverso dei telegrammi dimostra la sua vicinanza a Maritain sia quando inizia il suo noviziato, sia quando pronuncia i voti. Il giorno della morte di Maritain Paolo VI invia alla Fraternità un telegramma in cui definisce il filosofo: «un filosofo di alto valore, un cristiano dalla fede esemplare e per Noi stessi un amico, particolarmente caro».

Il giorno dopo la morte di Maritain, Paolo VI lo ricorda in piazza san Pietro, al Regina caeli, definendolo: «un grande pensatore dei nostri giorni, maestro nell’arte di pensare, di vivere e di pregare […]. La sua voce, la sua figura resteranno nella tradizione del pensiero filosofico e della meditazione cattolica».

Un libro ben documentato e senza dubbio interessante, che permette di conoscere meglio le vite e la relazione intellettuale di un filosofo e di un papa che sono stati autentici protagonisti della vita culturale, politica ed ecclesiale del XX secolo.