In: La Civiltà Cattolica n. 3929
Gabriele Orsini, Simbolo degli Apostoli. Note su alcune verità della fede,
Teramo, Interamnia, 2013
L’A., sacerdote, già docente presso le università di Chieti e Teramo e autore di numerose pubblicazioni, pone al centro di questo suo ultimo libro il tema della fede. Oggi, forse più che in altre epoche, la fede va incontro a molte difficoltà. Oltre a quelle individuali, legate alla fragilità umana, alla debolezza della volontà, ai limiti e alla superbia della ragione, ci sono le difficoltà legate al clima culturale in cui si forma la nostra coscienza, dominato da filosofie negatrici delle verità trascendenti, dal relativismo che erode ogni certezza, dall’edonismo.
Oggi più che mai, quindi, occorre dare alla fede solide fondamenta. È quanto mai necessario che il credente acquisisca una conoscenza ragionata delle basi della propria fede che, essenzialmente, sono la rivelazione cristiana e la parola vivente del magistero ecclesiastico.
Proprio questo è l’obiettivo che si propone l’A. con questo suo libro. È un breve commento di una delle due forme di professione della fede che si recita nella Messa: il Simbolo degli apostoli. Il Credo elenca alcuni dei dogmi fondamentali della fede, cioè le verità rivelate e proposte all’assenso dei credenti.
L’A. introduce la sua riflessione accennando innanzitutto alla stabilità dei dogmi della fede, anche contro l’opinabilità che caratterizza il pensiero moderno. Passa quindi a commentare brevemente ognuna delle singole affermazioni del Credo, fondandosi soprattutto sulle Scritture, sul Concilio Vaticano II e sul Catechismo della Chiesa Cattolica, da cui estrae numerosi brani che aiutano il lettore nella comprensione.
Che cosa professiamo nel Simbolo degli Apostoli? Fondamentalmente la Trinità e la Chiesa. Al centro della trasmissione della fede c’è Cristo, che ci rivela il Padre e, con lui, ci dona lo Spirito. Il cristiano, quindi, crede innanzitutto in un solo Dio in tre persone. La Rivelazione e la salvezza diventano pienamente visibili nell’Incarnazione del Figlio, vero Dio e vero uomo. L’Uomo-Dio rende il cristianesimo una religione unica e diversa da tutte le altre.
Con i suoi insegnamenti e con la sua vita Gesù rivela il Padre. Poiché si dichiara Figlio di Dio, viene condannato a morte e crocifisso. La sua morte sembra sconfessare in pieno la sua affermazione di essere Figlio di Dio. Ma ecco che, contro ogni logica umana, l’uomo-Dio risorge. L’evento della risurrezione è il centro del cristianesimo e dà senso alla nostra fede che, altrimenti, sarebbe vana.
Dopo la Resurrezione, Gesù, con il suo corpo, sale al cielo, accanto al Padre. Di lì tornerà a giudicare: sarà la parusia, il farsi presente di Cristo alla fine della storia. Ma con la sua ascensione Cristo non ci ha lasciati soli, orfani: ci ha lasciato il Consolatore. È lo Spirito – «Signore e datore della vita» – che porta a compimento l’opera della salvezza, agendo soprattutto nella Chiesa, in particolare attraverso i sacramenti.
E proprio la Chiesa è un altro dato fondamentale della fede e del Credo. La Chiesa come corpo di Cristo, santa e universale, quella ancora pellegrina sulla terra e quella di lassù.
A questi misteri fondamentali del nostro credere, professati nel Credo, purtroppo abbiamo fatto l’abitudine. Non percepiamo più la loro grandezza e importanza, e non riflettiamo a sufficienza sulle conseguenze pratiche per ognuno. In tal senso occorre davvero un risveglio della coscienza spirituale. A questo fine il libro dell’Orsini, pur senza eccessive pretese, fornisce un utile contributo, possibile introduzione a ulteriori approfondimenti.