In: La Civiltà Cattolica n. 3828
Angela Tagliafico, Ignazio di Loyola e Teresa d’Avila. Due itinerari spirituali a confronto. Cristocentrismo, preghiera e servizio ecclesiale,
Morena (Roma), OCD, 2009
L’A. propone un’analisi e una comparazione dei cammini spirituali di Ignazio di Loyola e Teresa d’Avila, attraverso tre temi di sintesi della loro esperienza: il cristocentrismo; la preghiera; il servizio ecclesiale.
L’analisi si fonda sulle opere dei due mistici, sia quelle per così dire autobiografiche, sia quelle scritte per aiutare gli altri all’incontro con Dio. E così, per il primo gruppo di opere, il lettore può confrontarsi con numerosi brani tratti da: L’Autobiografia, il Diario spirituale e l’Epistolario di Ignazio; la Vita, le Fondazioni e l’Epistolario di Teresa. Per il secondo gruppo il confronto avviene con: gli Esercizi spirituali e le Costituzioni della Compagnia di Gesù di Ignazio; il Cammino di perfezione e il Castello interiore di Teresa.
Opportunamente il primo passo è quello di collocare i due mistici nel periodo storico in cui sono vissuti: la Spagna e l’Europa del XVI secolo. Viene delineata l’effervescenza spirituale del tempo, con le principali correnti spirituali provenienti dall’Europa (devotio moderna; cristianesimo interiore; “invasione savonaroliana”; movimento protestante) e presenti in Spagna (alumbrados), nonché la riforma cattolica spagnola.
A tale inquadramento segue l’analisi dello sviluppo degli itinerari spirituali di Ignazio e Teresa. L’A. individua quattro fasi o periodi nel loro percorso: quello iniziale; quello di conversione e cambiamento di vita; quello che precede l’attività apostolica; quello della piena maturità umana e spirituale.
Nel percorso spirituale dei due mistici assume un ruolo assolutamente centrale il Verbo incarnato, unico vero mezzo per raggiungere Dio Padre. Sia per Ignazio sia per Teresa possiamo parlare di «Cristocentrismo». Ambedue, infatti, pongono al centro dei loro itinerari il Cristo, attribuiscono grande importanza alla meditazione dei misteri della sua vita, alla sua imitazione. I loro itinerari spirituali, infine, confluiscono nella trasformazione piena e costante in Cristo. Si comprende bene, allora, come per i due mistici l’unico modello di santità sia il Crocifisso. L’amore per Cristo, poi, si traduce inevitabilmente in amore per la Trinità tutta e per tutti gli uomini.
E in tale prospettiva l’orazione costituisce il veicolo migliore nel cammino spirituale, fino all’unione completa e continua con Dio e all’amore per il prossimo concretamente realizzato nell’apostolato. I due, anche se con modalità differenti, riescono ad integrare magistralmente orazione e attività apostolica. Ciò che più differenzia i due mistici a tale riguardo è che Ignazio dedica maggiore attenzione allo studio e al lavoro, mentre Teresa riserva più spazio all’orazione.
Il libro è infarcito di testi di Ignazio e Teresa, cosa particolarmente apprezzabile. A integrazione delle loro opere, inoltre, c’è una bibliografia abbastanza corposa. In aggiunta sarebbe stato utile anche un indice dei nomi.
Oltre al valore in sé, il testo ha due pregi meno appariscenti. Innanzitutto riscopre e ripropone la perenne attualità di itinerari spirituali così validi e completi come quelli vissuti e proposti da Ignazio e Teresa. In secondo luogo, così come proposto dall’A., il confronto con le esperienze di Ignazio e Teresa esce dagli stretti confini della vita religiosa, quasi che i due fondatori siano da prendere a modello solo da parte di chi vive la vita consacrata.
Contro l’odierna tendenza a guardare al passato sempre con atteggiamento di distacco o perfino critico, che fa correre il rischio di rinunciare a eredità valide anche per l’oggi, giungono sempre opportune opere come questa, che ripropongono esperienze di Dio davvero esemplari e sempre attuali. Il testo troverà gradimento fra quanti conoscono e seguono le spiritualità ignaziana e teresiana, ma si propone come valido anche per tutti coloro che si occupano di spiritualità, a livello sia di teoria che di vissuto personale.