In: La Civiltà Cattolica n. 3852
Luigi Crippa, Per me il vivere è Cristo,
Napoli, Edi, 2010
Abate emerito dell’Abbazia cassinese di S. Maria del Monte di Cesena, l’A. ha pubblicato diversi saggi, per lo più nell’ambito della teologia e spiritualità della vita consacrata e in particolare di quella monastico-benedettina. Ed è proprio di spiritualità consacrata che si occupa questo libretto.
Si tratta di un corso di esercizi spirituali per le Piccole Apostole della Scuola Cristiana di Bergamo, dettato dall’A. anni addietro e ora ristampato in una seconda edizione riveduta e corretta. Contiene dodici meditazioni che ruotano intorno a un tema chiave, quello sintetizzato dal titolo: «Per me [...] il vivere è Cristo» (Fil 1,21).
Al centro, quindi, c’è Cristo, in particolare Gesù crocifisso. Diverse le meditazioni che possono interessare il lettore. Pensiamo innanzitutto a quella, particolarmente attuale, sulla fedeltà come virtù da riscoprire, ancor più in un’epoca in cui risulta particolarmente difficile assumersi impegni a lunga scadenza e rimanervi fedeli. Ugualmente coinvolgente ci sembra la riflessione sulla chiamata alla santità, che si svolge avendo come base ancora una volta un pensiero paolino: «Scelti [...] per essere santi» (Ef 1,4).
Non potevano mancare, inoltre, le meditazioni specificamente dedicate ai tre voti di castità, povertà, obbedienza, presentati come strade maestre per l’imitazione di Cristo. Seguono due meditazioni sulla preghiera e sulla carità, veri fondamenti della vita spirituale, tanto più della vita consacrata. Il libro si chiude con una riflessione, diremmo escatologica, sul desiderio di vivere eternamente l’intimità trinitaria una volta ultimata l’esistenza terrena, sull’esempio dei santi, dando così corpo alle parole di Paolo riportate nel titolo.
Ovviamente, trattandosi di un corso di esercizi che risale a diversi anni fa, la bibliografia di riferimento risulta un po’ datata, anche se non per questo superata. Ma ciò nulla toglie alla qualità delle meditazioni, che risultano sempre cariche di spiritualità e capaci di suscitare riflessioni personali nel lettore. Tra i principali risultati che si possono ricavare dalla lettura, che si raccomanda lenta e meditata, ci può essere sicuramente un risveglio della propria coscienza spirituale, in vista di una più ricca esperienza di relazione con Dio e di servizio alla sua Chiesa.
Il linguaggio risulta scorrevole e incisivo, e il testo è arricchito anche da episodi tolti dalla tradizione, prevalentemente agiografica. Si apprezza in particolare il realismo con cui l’A. guarda alla vita religiosa. Il libro sarà apprezzato innanzitutto da quanti già vivono la vita consacrata o vi si stanno formando, ma non mancherà di apportare giovamento anche ai sacerdoti e ai laici impegnati a vivere più seriamente la relazione con Dio.