Pronzato A.

In: La Civiltà Cattolica n. 3822


Alessandro Pronzato, Paolo. Compagno di viaggio sulle strade del Vangelo

Milano, Gribaudi, 2009


Ancora un testo su Paolo in occasione dell’anno paolino voluto da Benedetto XVI. L’A. è piuttosto noto per le sue numerose pubblicazioni, molte delle quali tradotte in varie lingue. In anni di proficuo lavoro si è occupato di saggistica prevalentemente religiosa, testi di spiritualità, opere antologiche, biografie. Questa volta di occupa di Paolo, confessando di aver subìto nei suoi confronti una specie di conversione, essendo stato finora non proprio un suo simpatizzante. L’A. sceglie Paolo come «compagno e guida sulla strada del Vangelo», come «pungolo» per lasciarsi scuotere e spingere nella direzione giusta.

Il confronto con Paolo propone all’A. una serie di temi intorno ai quali far ruotare la sua riflessione: la libertà fondata su Cristo; la conversione; il Vangelo come necessità; le persecuzioni subite da Paolo e la sua vita avventurosa; la sua umanità, sensibilità, affettività; l’amore; il suo testamento pastorale. Ogni capitolo si completa con «osservazioni conclusive», vale a dire una serie di domande per il lettore, di spunti per una riflessione critica sulla propria vita, sul proprio modo di vivere il Vangelo, in particolare dopo essersi confrontati con la vita e la predicazione di Paolo. Colpisce in particolare la riflessione sul testamento spirituale di Paolo, il suo discorso di Mileto fatto agli anziani di Efeso. 

Riferendosi in particolare ai sacerdoti, l’A. pone in particolare risalto l’invito a prendere coscienza della sacralità del proprio compito, ad essere vigilanti, a prendersi cura di se stessi, a riferire la Parola prima a se stessi che agli altri. Nell’insieme la figura di Paolo viene tratteggiata con passione e realismo, accentuandone soprattutto le caratteristiche, per così dire, «forti». Su tutte l’A. fa risaltare l’essere «irregolare» in tanti aspetti della sua vita e del suo pensiero. Ecco, allora, come gli appare: «Paolo non è un funzionario, un burocrate, un commesso viaggiatore della fede, un intellettuale, ma un innamorato, un appassionato. Ha il fuoco dentro e lo trasmette. Si innamora di Cristo per diffondere l’amore di Cristo» (p. 26).

Già sulla base delle caratteristiche brevemente tratteggiate, si comprende che non siamo di fronte a un testo, per così dire, tecnico, cioè per addetti ai lavori. È piuttosto il risultato di un «incontro» e confronto personale con Paolo, di un lasciarsi liberamente interpellare e accompagnare da lui nel confronto con il Vangelo. Non si propone, quindi, come uno studio storico o esegetico sull’apostolo delle genti, ma ha piuttosto un taglio omiletico, meditativo.

La scrittura è quella tipica di questo autore: incisiva, scorrevole, capace di catturare l’attenzione del lettore. Il testo, ricco di spunti per la riflessione, si legge volentieri e con profitto. Peccato che diverse delle numerose citazioni bibliografiche inserite nel testo siano incomplete, prive delle indicazioni relative al numero di pagina.