In: La Civiltà Cattolica n. 3867-3868
Parola e Tempo. Il rischio della fede nell’epoca delle idolatrie,
Verrucchio (Rn), Pazzini, 2010
Continua la pubblicazione di: «Parola e Tempo. Percorsi di vita ecclesiale, tra memoria e profezia», annale dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” di Rimini. Anche questo quaderno del 2010, come sempre molto curato e voluminoso, offre un’interessante rassegna delle più recenti esperienze di studio e ricerca che hanno visto la luce grazie al lavoro dell’Istituto e delle altre realtà diocesane che si occupano della formazione culturale e religiosa. La Rivista prevede una serie di sezioni, ognuna composta da vari contributi, cui è possibile accennare soltanto brevemente.
L’editoriale, scritto dal direttore dell’Istituto, N. Valentini, introduce con chiarezza e capacità di sintesi al cuore della parte monografica sul ritorno dell’idolatria nella cultura contemporanea e sui rischi per la fede nell’epoca delle idolatrie. Questa parte raccoglie i lavori di un seminario di studio condotto da L. Alici, già autore di un saggio specifico sulle idolatrie, che fa da base anche per gli altri contributi. E così, tra le tante, ci sono riflessioni su: i volti dell’idolatria contemporanea (L. Alici); Gesù e l’idolatria (M. Casadei); la lotta contro l’idolatria nel pensiero cristiano (P. Grassi); le idolatrie del piacere (N. Genghini) e del dominio (P. Parma); l’idolatria e la malattia psichica (E. Casadei).
Nella sezione «Chiesa e teologia» confluiscono altri studi interessanti. Nel suo contributo, «L’assemblea che celebra diventa Chiesa», C. Giraudo legge l’Eucaristia come sacramento con cui la Trinità ci edifica in corpo ecclesiale. G. Mazzanti riflette sulla relazione tra mistero pasquale e mistero nuziale. E. Citterio passa in rassegna i passaggi e le tappe principali del cammino mistico di Angela da Foligno. M. Zust richiama l’attenzione sullo scandalo della divisione tra le Chiese e la necessità dell’impegno ecumenico.
Nella sezione «Riflessioni ed esperienze pastorali», troviamo saggi sul primo annuncio e la catechesi nelle comunità ecclesiali di oggi (G. Benzi); sulle forme di spiritualità laicale (E. Diaco); sull’attualità della vocazione agli Istituti secolari (D. Castenetto). C’è anche una ricognizione del «Diario» di A. Marvelli (E. Casadei).
Tra i contributi della sezione «Studi e articoli», ricordiamo quelli sul concilio di Rimini del 359 (R. Savigni); sulle chiese paleocristiane riminesi in un confronto con il contesto albanese (S. Severini); su don Jerzy Popieluszko (1947-84), ucciso dal regime comunista polacco (G. Bartoszewski); sulla relazione tra cristocentrismo e pluralismo religioso (F. Zaccarini); sulla mistica francese Maria della Trinità (1903-80) e due suoi grandi temi: la filiazione e il sacerdozio (E. Casali); sui missionari di fronte alla religione azteca (S. Quondamatteo).
Anche la sezione «Agorà: città e cultura» offre diversi validi contributi. Tra gli altri citiamo quelli su università, città e Chiesa riminese (F. Lambiasi); sulla ricerca condotta dal rabbino André Neher (1914-88) tra silenzio di Dio e speranza (E. Cecchi); il dialogo tra B. Fondane (1898-1944), filosofo e scrittore rumeno ucciso ad Auschwitz, e il filosofo J. Maritain (1882-1973) su ebraismo e cristianesimo (P. Radi); il simbolismo nella qabbalah (M. Bianchi); l’attualità di J. Maritain sul tema «contemplazione e azione» (G. Grandi); amore e giustizia in J. Maritain (G. Perotti Barra).
Alla sezione «Poesia e preghiera» appartengono i contributi di S. Albertazzi su teologia, spiritualità ed ecumenismo in don Divo Barsotti (1914-2006); di L. Iannascoli sulla visione filosofica religiosa nella poesia di Agostino Venanzio Reali (1931-94), poeta e artista cappuccino.
Nella sezione «In memoriam», R. Cemus ricorda il cardinale gesuita Tomás Spidlík (1919-2010); F. Santi riflette sull’insegnamento di Claudio Leonardi (1926-2010), noto storico, filologo, esperto di letteratura latina medievale; R. Casari e M. Talalay ricordano Nina Kauchtschischwili (1919-2010), slavista di valore e infaticabile ricercatrice e operatrice dell’unità tra i cristiani. Il numero della rivista si chiude con le recensioni di una serie di saggi.
Ancora una volta dobbiamo sottolineare il valore della rivista che, dal 2002, ogni anno propone un volume che sempre merita attenzione, ben oltre l’ambito locale in cui l’Istituto riminese opera. È sempre apprezzabile il suo contributo nel favorire l’incontro tra Vangelo e cultura, senza perdere di vista quanto siano diventate complesse e decisive le grandi questioni antropologiche del nostro tempo, tempo di «epidemia idolatrica e relativistica».