In: La Civiltà Cattolica n. 3875
Achim Buckenmaier - Rudolf Pesch - Ludwig Weimer, L'ebreo Gesù di Nazaret.
Un contributo al dialogo fra Jacob Neusner e Benedetto XVI,
Genova - Milano, 2011
Nel 1993 appare la prima edizione inglese di un libro dal titolo Un rabbino parla con Gesù, scritto dal rabbino A. J. Neusner per motivare il perché egli non possa seguire Gesù. Nel 2000 segue una nuova edizione. In verità, la risonanza attuale di cui godono l’A. e il suo libro, si deve all’accoglienza positiva che ne fa Benedetto XVI nel primo volume della sua opera su Gesù di Nazaret, edito nel 2007.
Così facendo, il Pontefice ha generato un interesse nuovo e amplificato non soltanto nei confronti del libro del rabbino, ma anche sulle possibili prospettive per il dialogo ebraico-cristiano. Inevitabilmente sul tema si è avviato anche un vero e proprio dibattito tra gli esperti.
Una testimonianza in tal senso viene anche da questo libro che raccoglie i contributi di tre noti teologi tedeschi, tra loro accomunati anche dall’appartenere alla Comunità Cattolica d’Integrazione. Con le loro riflessioni i tre studiosi cercano di contribuire al consolidamento del dialogo ebraico-cristiano, potenzialmente ricco di promesse. Ma lo fanno senza lasciarsi prendere da facili entusiasmi, cercando piuttosto di sondare le reali fondamenta di questo confronto, cominciando col domandarsi se, e in quale modo, Neusner abbia compreso Gesù e la Chiesa.
Il punto di partenza dell’analisi, come chiarisce R. Pesch nella prefazione, è che per Neusner gli insegnamenti di Gesù contraddicono la Torà su punti cruciali. Ci sarebbe, quindi, una frattura insanabile tra ebrei e cristiani. Occorre tener presente, quindi, che è proprio a partire da tale pregiudizio che Neusner articola la sua riflessione.
L’analisi tiene giustamente conto dei dati storici, in particolare delle colpe della Ecclesia nei confronti della Sinagoga, con le inevitabili conseguenze per l’immagine di Gesù trasmessa dalla tradizione ebraica. A tutto questo non sfugge lo stesso Neusner. A ciò si aggiungono altri due limiti di fondo del rabbino: l’essersi limitato soltanto al vangelo di Matteo e al discorso della montagna.
Buckenmaier mette alla prova il dialogo tra il Papa e il Rabbino nella prospettiva generata dall’affermazione: «Gesù - la Torà in persona». Il teologo innanzitutto passa in rassegna l’itinerario di pensiero che il pontefice ha percorso sul rapporto tra l’ebreo Gesù di Nazaret e la Torà ebraica, ponendo in particolare risalto l’unità tra AT e NT, tra la Torà e il vangelo. Poi critica la scelta di Neusner di fondare la propria riflessione quasi esclusivamente sul discorso della montagna nella versione di Matteo. Ma, soprattutto, critica l'interpretazione della dottrina di Gesù come una dottrina che si allontana dalla Torà, sia rivolta soltanto a pochi e non a tutto il popolo, sia totalmente riferita al futuro, espressione di un ethos individualistico senza alcuna rilevanza sociale.
R. Pesch, nel suo contributo dal titolo: «Gesù ha abolito la Torà?», analizza e pone in discussione le obiezioni fondamentali che Neusner pone a Gesù. Sono soprattutto quelle su Gesù che avrebbe abolito alcuni comandamenti del decalogo. E così tratta di Gesù e del suo oggettivo confronto con il primo comandamento, il sabato, l’onore da rendere ai genitori, la Torà della purezza, l’esigenza di santità della Torà.
L. Weimer analizza e corregge «i malintesi su Gesù e la chiesa nel dialogo ebraico-cristiano», così come proposti da Neusner. Due su tutti: che la sequela di Gesù sia un atto individualistico che non ha come esito il «noi» della comunità; che la signoria di Dio sia un evento rinviato al futuro e all’aldilà, quindi estraneo al mondo, al «qui ed ora».
Al di là di qualche passaggio dai toni un po’ decisi ma mai gratuitamente polemici, le riflessioni degli AA. costituiscono sicuramente un valido contributo al dialogo ebraico-cristiano. Inoltre, proprio nel correggere gli errori interpretativi di Neusner, gli AA. suggeriscono anche alcuni decisivi spunti di comprensione della persona di Gesù e della riflessione teologica su di lui.
Libretto importante, ben documentato pur nella sua essenzialità, nello stile classico della teologia tedesca. Utile sia per i cristiani che vogliono comprendere ciò che davvero li unisce ai fratelli ebrei, sia per gli ebrei non pregiudizialmente chiusi alla figura di Gesù e al cristianesimo nei suoi elementi di continuità con la Torà.