In: La Civiltà Cattolica n. 3903
Elmar Salmann, Presenza di Spirito. Il cristianesimo come stile di pensiero e di vita, Assisi, Cittadella, 2011.
ID., Memorie italiane. Impressioni e impronte di un cammino teologico,
Assisi, Cittadella, 2012
L'A., dal 1973 monaco benedettino dell’Abbazia di Gerleve, in Germania, per oltre trent’anni ha insegnato teologia e filosofia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e presso l’Università Gregoriana di Roma. La sua «vita italiana» non si è limitata soltanto all’attività accademica: Salmann si è speso anche nella cura d’anime, in conferenze, ritiri spirituali, meditazioni, corsi d’aggiornamento.
Fra i temi al centro dei suoi interessi vanno ricordati: l’uomo credente di oggi, concretamente incarnato in una realtà che non facilita la fede, e non sempre compreso dalla Chiesa nelle sue esigenze umani reali; il rapporto tra cultura moderna e cristianesimo, tra filosofia e mistica.
Il primo volume è una editio minor di un testo apparso nel 2000, che raccoglie il meglio della sua produzione italiana degli anni Novanta. Va a integrare il precedente: Passi e passaggi del cristianesimo (cfr Civ. Catt. 2010 I 626). La riflessione dell’A. ruota intorno a una domanda di fondo: è possibile uno stile di pensiero e di vita ispirati al cristianesimo, che non implichi la rinuncia a essere uomini e donne del nostro tempo? Dal tentativo di risposta che, come al solito, è caratterizzato da ricchezza di pensiero e da una scrittura incisiva e scorrevole, nasce una nuova esplorazione, e insieme riscoperta, di una fede che sembra ormai divenuta estranea alla mentalità contemporanea.
Per Salmann, convinto che oggi, come ieri, fare teologia significhi costruire cultura, i misteri fondamentali del cristianesimo possono proporsi come temi centrali e sempre fecondi di cultura. Egli riflette, quindi, sul cristianesimo come stile di pensiero e di vita, uno stile proprio del cristiano ma, allo stesso tempo, umanamente valido. I saggi da lui proposti, tutti con un taglio fenomenologico, «cercano di sondare il terreno per un recupero di temi cristiani, rivedono le coordinate della modernità, del vissuto, ma anche alcuni luoghi classici della teologia in vista di una loro congiunzione o almeno di un loro rapporto salutare» (p. 21).
Il secondo volume, a cura di G. De Candia e A. Matteo, due discepoli dell’A., è stato composto al momento del suo congedo da Roma, dopo trent’anni di presenza umana e culturale, oltre che di insegnamento. È un originale resoconto dei temi che animano la ricerca teologica recente. È costituito da quattro sezioni.
La prima è una lunga e interessante intervista in cui Salmann racconta la sua avventura umana, sacerdotale, monastica e intellettuale. La seconda raccoglie tre saggi inediti: due conferenze e un testo-intervista. Sono riflessioni sull’intreccio tra esperienza umana elementare e mistero divino; sul ruolo del pensare e dello studiare, e dell’ascesi e della mistica nella formazione e nella vita sacerdotale; un riconoscimento ad alcuni filosofi italiani (M. Cacciari, S. Natoli, G. Agamben) che prendono ancora sul serio la scommessa teorica della fede cristiana.
La terza parte raccoglie gli omaggi rivolti al maestro sotto forma di saggi che riprendono temi cari alla speculazione teologica di Salmann. Ne sono autori alcuni suoi ex-allievi. La quarta parte raccoglie documenti significativi del suo cammino teologico.
Non si tratta soltanto di un atto dovuto. Si tratta, invece, di libri ricchi di riflessioni stimolanti. In tal senso, allora, essi non si rivolgono soltanto ai tanti che fanno parte della cerchia di alunni, colleghi e lettori abituali di Salmann, ma a tutti coloro che riflettono sulla fede e sul cristianesimo nel mondo contemporaneo.