In: La Civiltà Cattolica n. 3845
Giovanni Brizzi, Iconografia dei santi Bernardo Tolomei e Francesca Romana (secoli XV-XX),
Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 2009
Questa raccolta iconografica del Centro Storico Benedettino Italiano, si pone come memoria di due eventi importanti della spiritualità benedettina. Il primo è la canonizzazione, avvenuta nel 2009, di san Bernardo Tolomei (1272-1348), fondatore della Congregazione Benedettina di Santa Maria del Monte Oliveto.
L’altro evento è il quarto centenario della canonizzazione, avvenuta nel 1608, di santa Francesca Romana (1384-1440), fondatrice della comunità delle Oblate di Tor de’ Specchi, secondo la Regola benedettina. Si tratta dei due santi che, insieme ovviamente a san Benedetto, sono in assoluto i più cari ai monaci e alle monache della Congregazione di Monte Oliveto.
L’opera, che traccia i temi agiografici dominanti nell’iconografia dei due santi e raccoglie e discute il corpusiconografico specifico per il periodo che va dal XV al XX secolo, è la riedizione aggiornata e ampliata di un saggio pubblicato nel 1972. È un testo che ha innanzitutto un notevole valore documentario, testimoniando analiticamente la diffusione del culto dei due santi fondatori. Vengono infatti censite e descritte 356 testimonianze iconografiche – tele, affreschi, statue – riguardanti Bernardo Tolomei e 488 relative a Francesca Romana.
Sono numeri che lasciano intuire quale impronta i due santi abbiano lasciato in tanti luoghi di culto anche non strettamente monastici olivetani, e quale influenza abbiano esercitato sul popolo cristiano e la sua religiosità, con particolare riferimento alla spiritualità benedettina.
L’opera, che tra l’altro è un valido strumento iniziale per conoscere due importanti storie di santità benedettina, è anche un richiamo alla dimensione estetica della vita monastica, perché la vocazione monastica è anche una vocazione alla bellezza. Lo ribadisce nell’introduzione l’abate generale M. Tiribilli: «La bellezza, quale riflesso di santità, è la realizzazione della persona del monaco a immagine di Dio [...]. Come monaci dovremmo essere testimoni e memoria vivente della bellezza di Dio e del suo amore» (p. X).
Indagine molto accurata, si pone come punto di partenza imprescindibile per quanti volessero conoscere o approfondire la storia dei due santi o comprendere i motivi e le formulazioni artistiche poste in essere per i monasteri dell’Ordine. Il testo è corredato da numerose e belle tavole, da una corposa bibliografia e da accurati indici dei nomi di persona e dei luoghi.
Il libro sarà apprezzato innanzitutto dai cultori dell’iconografia religiosa e, più in generale, da quanti seguono la spiritualità benedettina, a cominciare da quella olivetana.