Nin M.

In: La Civiltà Cattolica n. 3866


Manuel Nin, Tempo di Dio. Tempo della Chiesa. L’anno liturgico bizantino

Genova-Milano, Marietti 1820, 2011

 

L’A., monaco benedettino, è docente presso diverse università pontificie romane, Archimandrita e Rettore del Pontificio Collegio Greco di Roma. Ha pubblicato diversi lavori sulla patrologia, il monachesimo siriaco, le liturgie orientali. Ed è con questa competenza che ora ci fornisce un breve ma significativo sguardo sull’anno liturgico bizantino.

Il calendario liturgico bizantino, che si ispira al nuovo calendario civile stabilito dall’imperatore Costantino nel 313, comincia dal primo settembre. Prima e ultima delle feste sono due celebrazioni della Madre di Dio: la sua Nascita, l’8 settembre, e la sua Dormizione, il 15 agosto. Le due feste sottolineano anche la dimensione ecclesiologica dell’anno liturgico: essendo Maria tipo e figura della Chiesa, la sua Nascita e la sua Dormizione (Glorificazione) stanno a rappresentare anche la Nascita e Glorificazione della Chiesa.

Il centro vero dell’anno liturgico, comunque, rimane la Pasqua, cuore della fede e di tutta la vita cristiana. Essa è preceduta e seguita da due grandi periodi: il Triodion che comprende il periodo della pre-Quaresima e della Quaresima, e il Pentecostarion, tempo di cinquanta giorni dedicato a celebrare la risurrezione di Cristo. Per ognuna delle Dodici Grandi feste, l’A. presenta un breve inquadramento storico; i principali aspetti della festa, presenti anche nei testi liturgici; i temi della celebrazione; i tropari; il vespro; i testi innografici; i testi propri della festa; le icone che rappresentano visivamente la festa.

Come ricorda nella sua prefazione Sua Eminenza Cyril Vasil’, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, «gli eventi salvifici celebrati nell’arco dell’anno liturgico non sono il puro ricordo del passato, bensì l’hic et nunc di Dio in Cristo, ossia un’attualizzazione della storia della salvezza, il venire di Dio a noi nell’oggi» (p. 8). 

Le liturgie dell’oriente cristiano sottolineano fortemente il senso mistagogico-catechetico della liturgia, la quale è maestra di fede, istruisce i fedeli nelle verità della fede. Per questo l’A. si propone di offrire una lectio mistagogica del ciclo liturgico bizantino, ponendone in particolare risalto gli aspetti cristologici, sempre presenti, anche quando si tratta delle feste di Maria o dei santi. Nel libro, la dimensione mistagogico-catechetica è resa visivamente ancora più evidente grazie alle numerose icone riportate.

A fine lettura si comprende meglio e si apprezza maggiormente la bellezza del rito bizantino e la ricchezza del suo anno liturgico. La contemplazione delle grandi feste rende evidente la realtà storica ed escatologica della Chiesa di Cristo. 

Essa, infatti, è presente nel momento storico attuale, lo vive in mezzo agli uomini «qui ed ora» e, nello stesso tempo, cerca di non farli chiudere nell’immanenza, orientandoli verso Cristo e le realtà ultime, indicando loro il cammino e aiutandoli nel percorso individuale e comunitario. 

In quest’ottica l’anno liturgico e la liturgia svolgono un ruolo fondamentale: l’anno liturgico è memoria di Dio, fa rivivere l’economia della salvezza, è anamnesi di questo mistero; la liturgia è, ogni volta, incontro reale di Dio con l’uomo.