Frattallone R.

In: La Civiltà Cattolica n. 3761


Raimondo Frattallone, Direzione spirituale. Un cammino verso la pienezza della vita in Cristo

Roma, LAS, 2006 


Come l’A., salesiano, chiarisce nella premessa, le riflessioni da lui proposte «partono da una rapida rilettura dell’attuale smarrimento, culturale e religioso, nell’ambito dei ruoli educativi, al fine di offrire un tentativo di ridefinire l’essenza e le modalità di attuazione della direzione spirituale alla luce dell’esperienza della Chiesa e degli apporti delle discipline antropologiche odierne indispensabili per entrare in dialogo con l’uomo contemporaneo» (p. 12). La prima parte analizza le cause culturali della crisi che oggi interessa la direzione spirituale e la ricomprende alla luce della teologia e della pastorale del postconcilio. La seconda parte ripercorre le tappe principali della direzione spirituale nella storia della Chiesa. 

L’A. comincia col passare in rassegna le indicazioni offerte dalla Bibbia, per poi ripercorrere tre grandi periodi: dal monachesimo orientale alla devotio moderna, dal Concilio di Trento al Vaticano I, dal Vaticano I a oggi. Nella terza parte, cuore di tutto il lavoro, l’A. presenta una visione organica della direzione spirituale. Per metterne in evidenza l’identità, dopo un confronto tra la direzione e altre attività di discernimento e di animazione spirituale (discernimento, confessione, comunità, revisione di vita, psicoterapia, consulenza spirituale), ne studia la fondazione teologica e pastorale e ne descrive la natura e identità. Scendendo quindi più negli aspetti pratici, l’A. presenta le caratteristiche relazionali e psicologiche del dialogo, valorizzando soprattutto la preghiera. Non mancano, infine, indicazioni sulla direzione spirituale incarnata nelle varie situazioni dell’esistenza cristiana.

Tra i motivi di apprezzamento annoveriamo non solo la competenza dell’A. ma anche il suo equilibrio, soprattutto quando pone a confronto direzione spirituale e psicoterapia. Chiarendo la loro possibile integrazione, non cede all’attuale diffusa tendenza a privilegiare la psicologia rispetto alla direzione spirituale in senso stretto, quasi a far rientrare quest’ultima nella prima. Opportunamente, allora, l’A. chiarisce i rispettivi ambiti di competenza pur mostrando i contributi che la psicologia può dare alla direzione spirituale. A lettura completata, si apprezza non solo l’imponente sforzo dell’A., ma anche la sua sincera passione per l’argomento, come chiariscono le sue parole nella Conclusione: «Il ministero della direzione spirituale […] rimane sempre uno spazio straordinario di salvezza nel quale si rende tangibile la concretezza dell’Amore di Dio che sollecita i suoi figli verso una pienezza di vita. In questo orizzonte di salvezza confluiscono e si intrecciano vitalmente la scienza e l’arte della guida, la domanda di aiuto della persona diretta e una scintilla dell’Amore della Trinità» (p. 417).

Scritto con linguaggio chiaro, il testo è concepito come un vero e proprio manuale didattico, ricco di notizie e molto analitico, corredato di schemi grafici esplicativi che offrono indicazioni per la sintesi e l’approfondimento alla fine dei vari capitoli. In linea con lo spessore del testo, la bibliografia risulta aggiornata, molto estesa e interdisciplinare. Nelle intenzioni dell’A. il testo si rivolge soprattutto a quanti si avvicinano per la prima volta al tema della direzione spirituale. Noi invece, ampliando un po’ le aspettative dell’A., pensiamo che il testo gioverebbe non solo ai neofiti ma anche agli esperti. 

Di fronte al crescente «bisogno di paternità», percepito con particolare intensità da quanti si occupano della formazione, ci pare davvero opportuno il contributo dell’A. volto a valorizzare la direzione spirituale, intesa soprattutto come paternità forte. Ne deriva una considerazione finale: nella gente cresce la sete di direzione spirituale, ma direttori non ci si improvvisa. Di qui l’opportunità di provvedere alla formazione dei formatori nel campo spirituale, fino all’idea di una formazione in qualche modo permanente.