NESSUNO HA UN AMORE PIU' GRANDE DI QUESTO...
NESSUNO HA UN AMORE PIU' GRANDE DI QUESTO...
Questa è una delle pagine più forti di tutto il Vangelo. È quella che ci impone una scelta definitiva tra l’egoismo e la generosità, fino all’estremo. I martiri hanno donato letteralmente la vita per gli amici, in alcuni casi anche per i nemici. La storia cristiana ne è piena, anche quella più recente, da Padre Kolbe a don Pino Puglisi, morti per tenere salda la fede e per la libertà altrui. Non sono eroi relegati nel passato remoto, ma santi dei nostri giorni. Senza giungere a questi estremi, ci sono forme di dono meno definitive, ma altrettanto significative. Pensiamo ai santi sacerdoti, ma anche a quei laici che dedicano la propria esistenza agli ultimi e ai dimenticati. La vita degli egoisti è destinata ad essere intrisa di tristezza e solitudine, ma chi dona, fino a donare se stesso, moltiplica la Grazia. È come il famoso chicco che non germoglia: le Scritture sono piene di esempi simili, a ricordarci che l’egoismo, come l’avidità o l’ignavia sono anestetici del Demonio.
Solo l’amore libera e solo il dono sconfigge il male: la scelta di vivere con la mano e il cuore chiusi è una scelta che non ci consente di sconfiggere il male. È difficile a volte da accettare l’idea che il cosiddetto “comandamento dell’amore” sia il più importante di tutti, perché è molto difficile amare il prossimo, sopratutto quando ci ha fatto del male. Noi diciamo sempre che Dio è amore, ma facciamo fatica a concepirci amati, con tutti i nostri limiti e, quindi, ad amare a nostra volta. Ma l’essenza del cristianesimo rispetto a religioni prescrittive come l’Islam è proprio questa! La Chiesa è fraternità ed è amore reciproco. Non un amore di uomini, ma un amore divino, quello che discende dal Padre. Solo così capiremo il senso anche della parola Comunione e l’Eucaristia sarà davvero vissuta. Mettere in pratica il progetto di Dio ci mostra infine che l’amore di cui abbiamo parlato finora non è un sentimento, ma è ciò che ci permette di realizzarci pienamente come persone e di relazionarci con lo Spirito, che attraverso di noi agisce sul prossimo e ci salva.