DIO SI OCCUPA DI NOI CON LA PIU' GRANDE CURA
DIO SI OCCUPA DI NOI CON LA PIU' GRANDE CURA
"In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte". //Mt 14,13
Il Vangelo di oggi, cara amica, ci fa comprendere l'immensa carità di Gesù per l'uomo. Infatti, Egli, mosso a compassione della folla, rinuncia a ritirarsi in disparte per continuare a guarire molti malati. La Sua Santa Umanità è afflitta dalla perdita del caro cugino, esaltato in Mt 11,11: "In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista...".
Il Figlio di Dio si è fatto Figlio dell'Uomo per manifestarci tutta la cura che Dio Padre ha di ciascuno di noi. Possiamo dire che come Egli trasforma la terribile esperienza umana della sofferenza e della morte attraverso la Crocifissione e Resurrezione, così interviene anche nell'esperienza di dolore per la perdita dei nostri cari. Anche Lui, come noi, fa esperienza di cosa significa soffrire per la morte di qualcuno amato. Ma nello stesso tempo ci da' una lezione, ci insegna come dobbiamo agire.
Se ci pensiamo bene il suo dolore era molto recente eppure questo non gli ha impedito di vedere la fame della folla e quindi di compiere il miracolo. E' importante in quei momenti, dunque, non chiudersi ma con l'aiuto della grazia continuare a vedere le necessità del prossimo. Cercare di "non rompere la carità" anzi di farla crescere.
Gesù prende ciò che rende l'umanità così vulnerabile, così debole, e lo trasforma in un'opportunità affinché l'amore di Dio penetri nella vita delle persone. E noi dobbiamo seguire il suo esempio (anche se può essere difficile!).