DANIELA ZANETTA
DANIELA ZANETTA
Daniela nasce il 15 dicembre del 1962 a Maggiora. Fin dalla nascita convive con una malforamazione ereditaria dell'epidermide. L’unica cura per questa malattia consiste nel sottoporsi giornalmente a delicate e dolorose medicazioni. Nel 1973 incontra la spiritualità del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich. Capisce che questa spiritualità le dona la forza per affrontare la malattia.
Prova una profonda tristezza quando viene a conoscenza di guerre o di episodi che feriscono la vita umana. Nel novembre del 1984 viene pubblicata su Famiglia Cristiana una sua accorata lettera che, in risposta ad un convegno di medici a favore dell'eutanasia, testimonia con il suo esempio il valore sacro della vita, da difendere a tutti i costi.
Nel 1983 inizia il suo diario. In questo diario scrive quotidianamente una lettera a Gesù. Gli racconta tutta la sua vita, gioie e dolori, successi e sconfitte.
Nel 1984, incontra il Papa Giovanni Paolo II: “E' come se Dio mi confermasse e mi spronasse a dare la mia offerta per la Chiesa, come se mi chiamasse a far parte integrante della sua Sposa”.
“La preghiera mi dà la possibilità di riuscire ad offrire il dolore, la croce, quella che può essere la difficoltà di ogni giorno… questa fede in Dio mi permette di sfruttare il dolore come una grazia, come un dono Suo che mi consente di amarLo in modo particolare.”
“Io vorrei urlare a tutti che la vita di ogni creatura è sacra e bella… Ho una malattia della pelle , che mi procura piaghe in tutto il corpo, ho perso i capelli, le unghie di mani e piedi, le mie dita sono chiuse a pugno, ho dovuto farmi estrarre tutti i denti e da sei mesi mi sottopongo, quattro volte al giorno a dialisi peritoneale. .…Non è semplice trascorrere ventidue anni sulla croce, ma credo in Dio, lo amo intensamente e lo ringrazio per avermi donato la vita, perché ogni giorno che mi regala é un'occasione in più che ho per amarLo e servirLo.” (dalla lettera di Daniela Zanetta pubblicata su “Famiglia Cristiana” nel novembre del 1984).
Dopo l'ultimo intervento è costretta a restare definitivamente in casa. Si dedica così completamente alla preghiera. Scrive nel suo diario anche tutti i nomi di coloro che le hanno chiesto una preghiera particolare.
Ricordando le parole di san Paolo “completo nella mia carne le sofferenze di Cristo”, scrive: “Tu, Padre, mi hai affidato questo compito, questa croce, un sigillo impresso nella mia carne fin dal mio primo vagito, come se Tu volessi essere sicuro di non smarrirmi […]. Non sempre ho gradito questa tua attenzione nei miei riguardi; quante volte ho desiderato mescolarmi con la folla, essere una fra tante; ma Tu, vigile, mi richiamavi a Te, geloso, mi volevi. Io non capivo il Tuo amore perché per me significava dolore, per me erano ore di medicazione, tante rinunce, tanta amarezza; non comprendevo, non volevo. Poi tra le lacrime ti ho detto si! Ti ho ricevuto per la prima volta nel cuore, Ti ho parlato: no, sei stato Tu a parlare e da quel momento Ti ho offerto il mio corpo malato, piagato, sfigurato. Ora sono tua e nonostante le cadute, le sbandate, non mi mischierò più alla folla, ma rimarrò ferma al centro del tuo amore."
Daniela inizia ad aggravarsi.
Molte persone vanno a trovarla e la sua stanza diventa un luogo di incontro.
“Nel dolore avviene quell'unione particolare tra terra e cielo in cui l'uomo partecipa al patire di Cristo e con Lui compie la redenzione dell'umanità”.
“Io devo fare tutta la mia parte per non lasciarmi morire, fino all'ultimo giorno”. Il 10 aprile, con semplicità disarmante dispone come distribuire i suoi risparmi per i più poveri. Domenica 13 aprile, ricevuta l'eucarestia, prima di entrare in coma dice:
“Grazie, grazie di tutto”
Vola in cielo il 14 aprile del 1986.
“Oggi Daniela resta viva in molte persone e continua a farsi conoscere attraverso le parole del suo diario. Non smette di essere vicina a quanti l'hanno amata e attraverso la sua testimonianza sostiene quanti si avvicinano al dolore ed alla malattia. Un esempio di fede all'amore di Dio, un inno alla vita.”
Il 17 ottobre 2004 il Vescovo di Novara Mons. Renato Corti dà inizio al processo diocesano di beatificazione della serva di Dio Daniela Zanetta. Se vuoi approfondire ancora la storia di Daniela visita il sito:
https://rosarioonline.altervista.org/libri/GiovaniSanti/index.php