Nel Vangelo di oggi la Chiesa fa memorria di quel momento cruciale in cui Gesù anticipa agli Apostoli la sua Ascensione (si riferisce esclusivamente a Gesù Cristo, perché significa “salita”: Egli è asceso al Cielo, è salito al Cielo, di per Sé, per il Suo potere come Dio), cioè fa riferimento a quel momento in cui si concluderà la sua vita terrena e si unirà fisicamente al Padre, ma non prima di subire la passione, la morte e la Risurrezione. Gli Apostoli però sembrano non aver compreso le sue parole, finché non arrivò l'ora della prova, l'ora in cui persero il Signore, e caddero nello sconforto più totale. Sarà capitato tante volte anche a noi (sopratutto se si sta facendo un serio cammino spirituale) di aver vissuto "l'ora della prova", in cui si sente l'assenza del Signore nel proprio cuore e ci prende lo sconforto, ma non dobbiamo temere perché nella relazione d'amore con Gesù questi momenti sono preziosi ai suoi occhi. Egli infatti purifica la nostra fede, come?