SAN TOMMASO D'AQUINO
SAN TOMMASO D'AQUINO
Se chiedessimo all’ipotetico credente medio chi fu san Tommaso d’Aquino probabilmente risponderebbe attingendo alle reminescenze della scuola superiore o a qualche omelia dove si accennava alla Somma teologica e ad altri scritti dall’apparente difficile comprensione.
Ma potrebbe la Chiesa, che è Madre e in quanto madre è amorevole e sapiente, porci di fronte un esempio irraggiungibile e sufficientemente distante quale ad un primo approccio ci pare il Dottore Angelico?
Non intendo negare la sua magnanima e a mio avviso ineguagliabile opera intellettuale, ma vorrei oggi offrirvi qualche spunto più pratico per introdurvi a una conoscenza intima e feconda di questo santo.
Esercitare lo sguardo. Tommaso, sin dalla fanciullezza trascorsa nell’abbazia di Montecassino, era solito rivolgersi ai monaci domandando: «Chi è Dio?». Questa domanda animava la sua ragione a interrogarsi e a cogliere nel creato qualche riflesso del divino. Come vivo il rapporto con il creato? Lo riconosco come dono? Mi sento chiamato a custodirlo nella concretezza del quotidiano?
Lasciarci amare. Sono molte le preghiere che san Tommaso compose in onore dell’Eucaristia; tra tutte, si ricordano quelle legate all’Ufficio della festa del Corpus Domini, tra cui l’Adoro te devote. Impariamo da questo santo a sostare davanti al Tabernacolo, abbassando le difese del quotidiano e tacendo davanti al nostro Creatore. Quante volte la nostra preghiera si configura come richiesta di salute, di lavoro, di beni corporali. Scegliamo invece di avere fiducia in Dio, che è Padre e che ben conosce ciò di cui abbiamo bisogno.
Accrescere una sincera devozione a Maria Santissima. San Tommaso, quale religioso domenicano, nutriva una profonda devozione verso la Madre di Dio. Ritagliamoci qualche momento durante la giornata per riscoprire e rinnovare il nostro rapporto con la Mamma del Cielo, magari proprio con la preghiera domenicana per eccellenza, che è il santo Rosario.