I DISCEPOLI DI EMMAUS
I DISCEPOLI DI EMMAUS
E' necessario quindi essere molto attenti: quando Cristo si svela dinanzi a noi nella Frazione del pane o in un altro atto sacro della Chiesa o della nostra vita interiore, dobbiamo subito alzarci e metterci in cammino verso Gerusalemme. Diversamente perderemo e la consolazione e la visione. Dobbiamo camminare stabili nella notte - come è realmente avvenuto per i discepoli -, vale a dire senza le consolazioni della luce, senza molti amici, in mezzo a nemici e a contestazioni, in mezzo a calunnie e a ingratitudini, e camminare verso Gerusalemme, verso il dolce Crocifisso Risorto.
Non appena viene inteso l'appello, l'anima si alza e non cambia più strada, vive nella stabilità della risposta all'appello inteso e riconosciuto.
Possiamo chiederci: "Perché Cristo è scomparso immediatamente? Perché non è restato qualche minuto per dar loro la gioia e la conferma del mistero?". [...] E lungo tutto il cammino della Chiesa vediamo questo intervento misterioso e continuo: Cristo viene, ci tocca per risvegliarci e scompare, perché sono i nostri occhi interiori che devono aprirsi.
Talvolta possiamo dire che le grandi crisi della Chiesa, i grandi tormenti avvengono affinché i veri discepoli di Cristo si manifestino e siano confermati nella fede. Spesso, nell'atteggiamento dei Papi fino ad oggi, vi sono stati aspetti che non possiamo capire perché non è possibile penetrare nel segreto della Provvidenza. Possiamo solo sentire che certe cose accadono per confermarci nella fede e per poterla manifestare dinanzi agli altri.
//P. Theodossios M. della Croce