INCONDIZIONATAMENTE
INCONDIZIONATAMENTE
Il brano che la Chiesa oggi ci propone riguarda i versetti 11-18 del capitolo 20 del Vangelo di Giovanni. È interessante riprendere anche i versetti precedenti per comprendere meglio l'intensità del dolore espresso dalle lacrime di Maria di Magdala. Quel giorno si era alzata molto presto e si era recata al sepolcro prima di tutti ("era ancora buio" - Gv 20,1) ma lo aveva trovato vuoto. Forse avevano spostato il corpo di Gesù e lei non lo sapeva? Oppure era stato trafugato? Possiamo solo immaginare i suoi sentimenti di terrore.
Aveva sentito dunque la necessità di avvisare qualcuno e "corse" (espressione usata proprio dal vangelo) "da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava" (Gv 20, 2). Da notare che questi due discepoli sono gli stessi che assistettero alla trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor (Mt 17, Mc 9,2, Lc 9,28) e che rimasero con lui nel Getsemani nel momento dell'agonia (Mc 14,33). Chi meglio di loro poteva sapere ciò che era accaduto durante l'assenza di Maria? Eppure, preso atto del sepolcro vuoto, i discepoli "se ne tornarono di nuovo a casa" (vv. 10). Ecco perché Maria di Magdala piangeva: il sepolcro era vuoto e non le avevano dato una speranza, una parola di conforto… e neanche la visione dei due angeli l'aiutava a ricordare che Gesù aveva parlato più volte di sofferenza, morte e resurrezione.
"Tu non ci sei più Gesù, non esisti più. Anche il corpo tuo hanno portato via come 'cosa' che posto non può avere" sono le parole di un musical a cui sono molto affezionata e aiutano ad immedesimarsi nel suo dolore tanto grande che, non solo la rende ceca di fronte agli angeli ma anche a Gesù stesso. È necessario che Gesù la chiami per nome per riportarla alla luce della Verità. Quella voce, quel tono…è il linguaggio dell'Amore. Anche se Maria si è sentita abbandonata, non ha smesso di amare il Signore!
Quante volte ci è capitato di diminuire il nostro affetto verso una persona a seguito di un torto subito? Maria di Magdala ci insegna che non dobbiamo mai dimenticare l'amore che abbiamo ricevuto (specialmente quando meno ce lo meritavamo) e che non dobbiamo misurare l'amore dato aspettando un contraccambio (avrebbe potuto dire "Gesù, ti ho seguito ovunque e sono rimasta con te ai piedi della croce… e ora mi dici che non ti devo trattenere?"). Insomma: ci insegna come amare incondizionatamente… e da chi lo ha imparato se non da Gesù, suo maestro?
//Michela Cristini