Carlo Bossoli, Alle porte di Balangero
Dalla prefazione del professor Giangiorgio Massara
[...] Uno dei pregi della pubblicazione Balangero in cornice è certo quello di aver individuato – opera dopo opera – il luogo esatto dove gli artisti hanno posizionato il cavalletto che coincide con lo scatto delle attuali fotografie. I prati si sono ristretti per lasciar spazio a nuove costruzioni, il centro storico viene devastato da un’alluvione, la via Fontana non è più riconoscibile sbarrata com’è da un cancello di ferro in luogo di una rustica abitazione con i tetti di lose. Di fronte al cascinale dipinto da Giancarlo A. Gasparin (1987), in modo da positivamente guardare alla tradizione e alla realtà della nostra Accademia, corre una larga strada asfaltata e gli alberi che facevano corona alla chiesa della Madonna dei Martiri sono assai ridotti; forse è Lungo l’antica strada da Balangero a Lanzo ad aver conservato un minimo aspetto agreste, con il pilone votivo e la boscaglia.[...]
Dal blog di Silvia Cestari
La pubblicazione si deve al Circolo di promozione culturale "La Pianca" (nome che sta ad indicare un antico ponte temporaneo e nell'attuale accezione intende evocare nuovi ponti fra passato e presente), per ricostruire, in modo sempre più dettagliato, la storia del comune nelle valli di Lanzo - dal 1313 sede della Castellania dei Savoia-Acaja - in relazione con le vicende biografiche di pittori più o meno noti che fra le sue vie hanno transitato o vi hanno trascorso brevi periodi di villeggiatura. Sono molti, infatti, gli artisti che pur avendo viaggiato o acquisito fama internazionale hanno tratto ispirazione dai declivi e dalle architetture storiche dell'antico borgo.
spazioadarte.blogspot.com/2022/03/balangero-dipinta-nei-quaderni-della.html
Dalla rivista online 100TORRI un articolo di Angelo Mistrangelo
Per “I quaderni della Pianca”, è stato pubblicato il Numero Speciale 2022 “Balangero in cornice. Un paese su tela” di Enrico Bo e Cesarina Bo, con prefazione di Gian Giorgio Massara e patrocinio del Comune di Balangero, stampato presso la litografia CR Vauda Canavese, marzo 2022. Una bella edizione tra arte, storia e ambiente che racconta dei “Pittori per un borgo” attraverso un saggio di Gian Giorgio Massara, dove “eccellono Cesare Ferro Milone, chiamato per due volte alla corte del Siam – e Giovanni Piumatti artista intimo ma altresì studioso delle carte di Leonardo da Vinci”. E in questo itinerario nelle Valli di Lanzo s’incontrano Tavernier e Guido di Montezemolo, Alesssandro Poma ed Ernesto Rayper, Venanzio Zolla, Kiki Macciotta, Carlo Bossoli e Giuseppe Ferraudi con “Tramonto a Balangero”. La successione delle indicazioni pittoriche rinnova l’attenzione intorno a Giovanni Sobrile, Vittorio Cavalleri e le raffinate fotografie di Ferdinando Fino, esposte alla mostra dedicata a Giacomo Grosso dalla Fondazione Accorsi-Ometto e Accademia Albertina di Torino. E con Giorgio Cestari, si ricordano Bartolomeo Delpero, le nevi di Carlo Musso, Amedeo Ghesio Volpengo, Pio Caglieri, Giancarlo A. Gasparin, Sergio Tappero Merlo. Un “quaderno”, quindi, ricco di notizie, di riscontri storici, di immagini che rievocano montagne, parrocchiali, interni di cortile e la tela “Alle porte di Balangero” dipinta da Bossoli nel 1880, della collezione Aversa. La pubblicazione verrà presentata l’8 aprile, alle 20,45, presso la Chiesa “La Consolata” di Balangero, in piazza X Martiri.
Angelo Mistrangelo
Dal mensile di informazione COSE NOSTRE (anno LI, n.5, maggio2022) una bella e particolareggiata recensione a firma di Tiziano Rossetto.
Versione online: https://www.cosenostre-online.it/2022/06/il-volto-pittorico-di-balangero/
“Balangero in cornice – Un paese su tela” è un numero speciale de “I quaderni della Pianca”, pubblicazioni ideate nel 2010 dal Circolo di promozione culturale cittadino da cui traggono il nome.
Attraverso le immagini contenute nel libro (testi di Cesarina ed Enrico Bo, prefazione di Gian Giorgio Massara) vengono confrontati dipinti, che ritraggono vedute del paese sito all’imbocco delle Valli di Lanzo, con fotografie attuali dei medesimi luoghi.
Il libro, frutto di una ricerca svoltasi tanto tra i collezionisti privati quanto presso la Pinacoteca Albertina e i Musei Reali di Torino, si apre con la biografia di Carlo Bossoli (+1884) e con la presentazione della “Veduta di Balangero, chiesa di San Giuseppe”, un fantasioso paesaggio scaturito da appunti raccolti durante sopralluoghi nel borgo; sul valore documentario del dipinto, nonché su quello dell’opera mostrata nelle successive pagine, gli autori del testo intessono un’attenta disamina.
I nodi fondamentali della vita di Enrico Gamba (+1883) conducono il lettore a osservare l’acquerello “Balangero”, una rappresentazione non molto dissimile dall’odierna zona rurale, mentre di Amedeo Ghesio Volpengo (+1889), allievo di Antonio Fontanesi, sono citate tre opere ivi realizzate e non reperite; l’interesse per i paesaggi agresti e montani fu altresì condiviso dagli artisti della canavesana Scuola di Rivara.
Una ricerca nei depositi dell’Accademia Albertina ha riportato alla luce “Tramonto a Balangero”, a firma di Giuseppe Ferraudi (+1929), pittore apprezzato finanche dal re Vittorio Emanuele II: il monarca dimorava spesso in una villa del paese per dedicarsi alla caccia.
Dello stesso autore si possono ammirare ulteriori tre “oli”, di cui uno, datato 1920, è esposto a Torino presso Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte.
I legami matrimoniali fra le famiglie Ferraudi e Caglieri, legate a proprietà e a soggiorni nei territori balangeresi, aprono lo sguardo su taluni parenti, virtuosi della fotografia (Giacinto Caglieri) oppure della pittura, quali Pio (+1907)-“La balza”, Musei Reali- ed Eugenio Caglieri (+1931).
I figli Carlo e Cecilia dell’artista e tipografo a cui furono conferiti i titoli di Cavaliere e di Ufficiale della Corona d’Italia, Antonio Masutti (+1895), che trascorrevano l’estate a Balangero, proseguirono onorevolmente la professione paterna.
Altresì legati alla stessa zona geografica furono Oreste Pizio (+1938) -allievo di Giacomo Grosso e di Eugène Carrière e di cui alcuni dipinti sono conservati alla GAM- e Carlo Musso (+1968).
Sergio Tappero Merlo (+2016), oltre a creare nature morte, paesaggi ed opere a carattere religioso, disegnò le vetrate della locale Chiesa della Consolata.
Fra i pittori ancora in attività, Giancarlo Aleardo Gasparin –che ebbe quali Maestri Tappero Merlo, Mario Caffaro Rore e Gregorio Calvi di Bergolo- ha antenati originari di Balangero, località che ha frequentato per lungo tempo e di cui ha fissato più volte le atmosfere sulla tela; Bartolomeo Delpero invece, all’interno di un’intensa ed errante operosità, ha dipinto l’acquerello “Amiantifera di Balangero”.
Infine, di Giorgio Cestari, autore che ha ricevuto svariati riconoscimenti, sono riprodotti uno “Scorcio del centro storico” e “La parrocchiale” del paese.
Il quaderno cita dunque storiche associazioni artistiche balangeresi, i nomi di alcuni soci e dirigenti e si conclude con la bibliografia.
Una ricerca in divenire, attraverso cui si spera che si potranno ritrovare ulteriori raffigurazioni di suggestivi scenari.
Dal volume STUDI PIEMONTESI giugno 2022, volume LI, fasc. 1 un articolo di Michela Sulsenti
Il numero speciale del 2022 dell'associazione culturale "la Pianca" è dedicata ai pittori dell'Otto-Novecento che hanno ritratto scorci di Balangero (Torino): Carlo Bossoli, Enrico Gamba, Giuseppe Ferraudi, Pio Caglieri, Cecilia Masutti, Carlo Masutti, Carlo Musso, Sergio Tappero Merlo, Giancarlo Aleardo Gasparin, Bartolomeo Delpero, Giorgio Cestari. Spesso accanto alla riproduzione del dipinto è accostata una fotografia attuale del luogo. la pubblicazione si sofferma sui principali esponenti artistici finora noti che hanno lasciato il loro contributo a Balangero, infatti il censimento delle opere è in divenire. Il volume mette a fuoco soprattutto autori come Carlo Bossoli, Enrico Gamba, Giuseppe Ferraudi. L'attestazione delle opere perviene da una ricerca sia tra collezionisti privati sia presso enti quali la Pinacoteca Albertina e i Musei Reali di Torino. La pubblicazione contiene anche le riproduzioni a stampa delle opere commentate e si conclude con la citazione degli autori attivi dopo gli anni Settanta del Novecento.
Michela Sulsenti
BALANGERO IN CORNICE, Un paese su tela
recensione del professor Marcello Falletti di Villafalletto pubblicato su L’ERACLIANO organo mensile dell’Accademia Collegio de’ Nobili
Il prestigioso volume, dedicato ai Pittori per un Borgo si avvale della prestigiosa prefazione del nostro illustre collaboratore Dott. Prof. Gian Giorgio Massara, esperto Critico d’Arte e delle fruttuose ricerche effettuate presso collezionisti privati, la Pinacoteca Albertina e i Musei Reali di Torino dei Professori Enrico Bo Cesarina Bo servite per evidenziare alcuni aspetti caratteristici e perpetuare la imperitura memoria di illustri personaggi che hanno fatto la gloriosa storia della cittadina piemontese.
“Uno dei pregi della pubblicazione Balangero in cornice è certo quello di aver individuato − opera dopo opera − il luogo esatto dove gli artisti hanno posizionato il cavalletto che coincide con lo scatto delle attuali fotografie. I prati si sono ristretti per lasciar spazio a nuove costruzioni, il centro storico viene devastato da un’alluvione, la via Fontana non è più riconoscibile sbarrata com’è da un cancello di ferro in luogo di una rustica abitazione con i tetti di lose. Di fronte al cascinale dipinto da Giancarlo A. Gasparin (1987), in modo da positivamente guardare alla tradizione alla realtà della nostra Accademia, corre una larga strada asfaltata e gli alberi che facevano corona alla chiesa della Madonna dei Martiri sono assai ridotti; forse è Lungo l’antica strada da Balangero a Lanzo ad avere conservato un minimo aspetto agreste, con il pilone votivo e la boscaglia.” evidenzia il Prof. Massara nel presentare il volume in oggetto.
L’antico possedimento dei principi di Savoia-Acaia viene ripercorso attraverso i millenari aspetti, in lungo e largo, dai due Redattori, facendolo rivivere in modo quasi fantastico e originale, grazie proprio agli accurati testi e alle affascinanti immagini a colori e bianco e nero, come se fosse un passaggio obbligato verso la scoperta è la riscoperta di un passato che rivive e manifesta, ancora oggi, nello splendore migliore.
Cesarina e Enrico Bo riescono a farci assaporare, proprio attraverso questo volume, una parte del Piemonte, che forse molti, troppi, non conoscono: mentre invece è tutto da gustare, pagina per pagina per poi desiderare di percorrere il luogo, le strade, i percorsi, gli scorci di una Balangero che continua ancora oggi ad affascinare.
Da Carlo Bossoli, Enrico Gamba, il Guarini, Amedeo Ghesio Volpengo, Giuseppe Ferrando, Pio Caglieri, Carlo e Cecilia Masutti, Carlo Musso, Oreste Pizio, Sergio Tapperò Merlo, Giancarlo Aleardo Gasparin, Bartolomeo Delpero e Giorgio Cesatari con i lori artistici dipinti e le relative antiche e moderne fotografie, riescono a farci attraversare un paesaggio indimenticabile bello e affascinante, tanto da desiderare di potervi fare una visita appena possibile.
Noi, da appassionati ammiratori di tanta arte figurativa (ma anche di storie locali) non possiamo che essere orgogliosamente contenti di aver ospitato questo importante volume (dedicato ad un prestigioso angolo dell’amato nostro Piemonte) nella nostra rivista, con la certezza però di aver stimolato anche la sempre la vivida curiosità e interesse dei nostri fedeli lettori che si dimostrano, da sempre, più golosi di quanto riusciamo a proporre.
Ora, non ci rimane che programmare, appena possibile, un’accurata visita a Balangero e ai suoi dintorni; magari portandoci dietro la copia di questo numero speciale, per non perdere niente di quanto abbiamo scoperto e apprezzato.
Con tredici anni di presenza e di proposte artistico culturali - non solo balangeresi - i "Quaderni della Pianca" possono vantare, a ragion veduta, una presenza di scoperte, documenti, testimonianze e, soprattutto, ricordi - per non dimenticare! - da proporre ai cittadini, per rievocare il passato da trasmettere alle future generazioni per una società migliore.
Ad onor del vero ai tredici numeri di questa rivista periodica di informazione vanno aggiunti altri cinque numeri speciali: La Consolata 1965-2015, Soldati Balangeresi nella Grande Guerra, Dei Parroci e dei sindaci di Balangero, La memoria del fare e Il cimitero di Balangero, per cui possiamo anche completare i concetti di cui sopra con gli attributi di fedeltà, costanza e maturità. [Nota: i numeri speciali sono sei: oltre a quelli elencati da Franco Cortese, vi è anche L'Asilo infantile di Balangero]
D'altra parte la presenza dei Bo, soprattutto Enrico, in questa rivista è stata costante e puntuale come se fosse una figlioletta da crescere ed alimentare per portarla alla sua maturità.
"Pianca" o "pedàncola", è termine piemontese che possiamo equiparare a "passarella", ovvero un ponticello temporaneo (ma può essere anche permanente) destinato al transito leggero su corsi d'acqua o altri ostacoli. Allora ci piace immaginare che sia stato scelto per identificare un mezzo di aiuto, di sostegno, ai lettori di Balangero e non, per aiutare a capire ed interpretare la realtà.
Così anche noi, grazie a questo notiziario, abbiamo goduto di una mezz’oretta di piacevoli scoperte di vario tipo. Gli autori infatti, molto acutamente e gradevolmente ci propongono in questo “quaderno” un “paese su tela”, ovvero scorci balangeresi pregni di tutta la passione degli artisti per la natura, i paesaggi, la vita semplice e gli ambienti di un “borgo” che offre il meglio di sé a chi sa apprezzarlo. Perché non si tratta solo di iconiche visioni estetiche e cromatiche, equilibrate ed armoniche - seppur sempre gradevoli - ma anche una vista su particolari tipici del luogo, dettagli di costume, architetture ed aspetti naturalistici che arricchiscono con un’”anima” quelle produzioni.
Lá dove é stato possibile le immagini di allora -tutte realizzate tra i secoli XIX e XX - sono state confrontate con quelle odierne per una maggiore consapevolezza di quello che “fu” e quello che “è “ il vivere comune troppo spesso superficialmente scordiamo.
Con un unico comprensibile rammarico da parte dei Bo avere la consapevolezza che non tutto l’esistente è stato trovato e mostrato, ma solo ciò che il caso ha voluto.
Dal famoso luganese Carlo Bossoli, al “vagabondo” viaggiatore senza automobile Bartolomeo Delpero, attraverso il mathiese Sergio Tappero Merlo, il torinese Oreste Pizio e gli “ospiti abituali” Cecilia e Dario Masutti, figli d’arte con un padre pluri-decorato… fino a Giuseppe Ferraudi, il maggiore produttore di opere su Balangero tutte opere da ammirare con trasporto.
“Uno dei pregi della pubblicazione…” scrive nella sua dotta, precisa e competente presentazione da non perdere di Gian Giorgio Massara, scrittore storico già docente presso il Liceo dell’Accademia Albertina - “ è quello di aver individuato, opera dopo opera, il luogo esatto dove gli artisti hanno posizionato il cavalletto…”, nonostante i prati ristretti le case abbattute e ricostruite, il centro storico devastato dall’alluvione.
Infine segnaliamo che in qualche caso le opere, e qualche dedicazione, di Bossoli non sono fedeli al paese conosciuto e vissuto, ma contengono imprecisioni fantasiose aggiunte; ciò nonostante quelle creazioni sono gradevolissime e apprezzabili.
Concludiamo con le parole del professor Massara che condividiamo positivamente: “Ci auguriamo… che dopo questo 2022 altri dipinti su Balangero tornino alla luce… poiché un paese visitato da Quarini e Bossoli non può essere dimenticato” (Mario Ludovico Quarini disegnò il progetto originale della chiesa parrocchiale di San Giacomo).
Sulla locandina, l'acquerello di Bartolomeo Delpero raffigurante l'Amiantifera.
Il pittore ha donato l'opera al Comune di Balangero.