Una retta si dice asintotica ad una curva con un ramo all’infinito se è possibile determinare dei punti su quel ramo la cui distanza dalla retta si può rendere minore di un qualsiasi numero positivo “piccolo a piacere”. L’asintoto è anche detto tangente all’infinito ed è una retta che si avvicina sempre più al ramo della curva senza, tuttavia, raggiungerlo.
Un pelo! Ma no, che dico! Ancor meno di un pelo… Insomma, stavolta ci sei andato vicinissimo.
Il presidente stesso ha fatto il tuo nome all’inizio della riunione.
Beh, sì ha fatto il tuo nome, assieme a quello degli altri aspiranti, nel leggere l’elenco delle candidature per il posto vacante nel direttivo. Però, te lo assicuro, il tuo nome lo ha fatto per primo e, a mio modo di vedere, ha pure fatto una pausa significativa, quasi volesse sottolinearlo e differenziarlo dagli altri.
Nella lettura integrale della tua domanda, poi, molti consiglieri annuivano e sorridevano. Sei stato molto preciso nel voler descrivere la tua posizione e la tua esperienza partendo proprio dagli inizi.
Quando il segretario ha letto: “Il sottoscritto Giovanni Di Domenico nel porgere rispettosa domanda ecc. ecc. ricorda che è dai primi anni del 1960 che si onora..ecc. ecc…” alcuni hanno pure sospirato.
Certo che li hai riportati ben indietro con gli anni! Alcuni, tra i più giovani, hanno pure osservato che loro, a quel tempo, manco erano nati. Sai come sono i giovani: non hanno nessuna memoria storica e seguono la filosofia del “quello che conta sono i fatti”.
Ma il segretario, nonostante qualche segno di impazienza, ha letto tutto il tuo documento. Sedici pagine, dico bene?
Guarda, fosse stato per me, quelle sedici pagine le avrei incorniciate e messe all’albo. Sei stato così preciso nei tuoi passaggi! Hai ricordato perfettamente tutte le date delle elezioni da quando è nata la società, anche di quella straordinaria dovuta alla dimissione di tutto il direttivo di quel tempo per via dello scandalo delle bustarelle. Forse quella potevi risparmiartela. I più giovani hanno subito drizzato le orecchie e volevano conoscere i particolari. Il presidente, però, li ha messi a tacere, e ci credo! Mica poteva dire d’essere il figlio del presidente d’allora. Pensa che si è pure messo a tossire per creare una sorta di diversivo ed impedire che fosse letto il nome di “quel” presidente. Il segretario, gran paraculo, avendo intuito il suo imbarazzo, a quel punto, ha biascicato il nome, rendendolo inintelligibile.
Ti assicuro che hanno apprezzato molto l’elenco delle attività svolte da te volontariamente, anche se sono state lette solo in parte. Le più significative, quelle che tu giustamente hai sottolineato con la biro rossa, però, sono state lette integralmente. Sono stati favorevolmente colpiti dal fatto che dedichi alla società tutto il tuo tempo libero: una simile abnegazione è veramente rara.
Eh, sì! Ne è passato del tempo da quando il tuo incarico principale era quello di sorvegliare l’ingresso! Quarantacinque anni, dici? Sì, sì hai ragione: è che il tempo vola via, letteralmente e fatico credere che siano già trascorsi tutti questi anni.
Vuoi sapere dei commenti fatti. Il presidente, a dire il vero, durante la lettura delle attività da te svolte era al cellulare –credo con la moglie- e discuteva, seppur sottovoce, molto animatamente; il tesoriere si era allontanato un attimo con la scusa di bere un caffè. Gli altri? Gli altri sono stati tutti a sentire; forse i più giovani mostravano qualche segno di insofferenza e chiedevano di procedere, ma mi sono opposto. Fermamente.
Anche la pagina in cui hai riportato la tabella con i numeri di voti favorevoli al tuo inserimento nel direttivo in ogni precedente elezione è stata accolta con molta curiosità. Lì è stato evidentissimo il tuo progressivo ed inesorabile avvicinamento ai vertici della società. Da nessun voto dei primi dieci anni, ai due/tre voti ottenuti costantemente nel decennio successivo, ai quattro/cinque e anche sei voti in questo ultimo periodo: mentre il segretario leggeva i tuoi risultati si sentivano mormorii di approvazione. Il gruppo dei giovani, addirittura, li accoglieva con degli “olé”, almeno fino a quando non è intervenuto il presidente chiedendo un po’ di silenzio. Ti prendevano in giro? Cosa vai a pensare? Lo sai come sono fatti questi giovani!
Come vedi sei in crescita costante: anche il risultato di questa elezione lo conferma. Ben otto voti! Quindi è mancato poco, anzi direi un niente per entrare nel direttivo; a mio modesto parere, ormai, ci sei vicinissimo.
Lo dicevo proprio ieri sera agli altri soci, mentre uscivamo dalla riunione, che era cosa scandalosa che tu, dopo tutti questi anni, ancora non fossi riuscito ad entrare nel direttivo della nostra bocciofila. Hanno convenuto che avevo ragione. Ecco, credo proprio che la prossima volta avrai un paio di voti in più grazie alle mie rimostranze.
Lascia stare: non voglio ringraziamenti…
Fidati e stai tranquillo: praticamente è quasi fatta.