Sillogismo: schema deduttivo composto da una premessa maggiore, una premessa minore e una conclusione.
L’esempio classico è il sillogismo di Aristotele:
Tutti gli uomini sono mortali (premessa maggiore)
Socrate è un uomo (premessa minore)
quindi Socrate è mortale (conclusione)
Il sillogismo di Aristotele è un tipico ragionamento che richiede l’uso di quantificatori, cioè di simboli che permettono di quantificare gli elementi che verificano una proprietà (logica dei predicati).
“MARISTELLA È UNA GRAN GNOCCA”.
La scritta, di color rosso e di dimensioni enormi, campeggiava sul muro di un severo edificio, proprio di fronte alla fermata del 16. Leonardo, seppure ancora mezzo addormentato, la notò immediatamente: doveva essere stata scritta nella notte perché fino al giorno prima –ne era certo- non c’era. La vernice della bomboletta spray era colata e le lettere non avevano un contorno ben definito; la frase, poi, era inclinata verso il basso e la parola “gnocca” era stata scritta con caratteri un po’ più piccoli rispetto alle altre per evidente mancanza di spazio.
Maristella era il nome della sua ultima ragazza: una pura coincidenza, pensò.
“Chissà quante Maristella ci sono in città…Un nome particolare, ma non rarissimo.”
Se lo disse per tranquillizzarsi, anche se con poca convinzione.
L’arrivo dell’autobus coprì la scritta e Leonardo, nel salirci, sorrise pensando che la sua donna era, in effetti, una gran bella ragazza, attraente e seducente. Non che considerasse quella sua relazione importante: le donne –tutte, senza distinzione- erano piacevoli compagnie, anche necessarie (di questo non era convintissimo, anche se propendeva per il “sì”), ma il loro ruolo non poteva andare oltre. Ovviamente si aspettava da loro fedeltà, riconoscenza per il suo interessamento e per tutte le carinerie di cui, da perfetto gentiluomo, le circondava.
Quella scritta l’aveva messo di malumore; meditò, nell’ordine, sulla maleducazione della gente, sulla loro mancanza di senso civico, sul dilagare del turpiloquio e della volgarità in genere. Seduto sull’autobus, mentre si recava al lavoro, anziché concentrarsi nella lettura del giornale, si mise a guardare fuori dal finestrino alla ricerca di altre scritte sui muri e, per la prima volta, si accorse che la città ne era piena.
Un minaccioso “DIO TI VEDE” ricopriva interamente lo spazio tra due vetrine di un sexy-shop; poco più avanti spiccava un gigantesco “LADRI!!!” scritto in nero, a caratteri cubitali, su un muro bianco. Si chiese perplesso a chi potesse essere rivolta quell’ingiuria e si innervosì ulteriormente per l’evidente mancanza del destinatario.
“Mi chiedo che senso ha! E che diamine! Se si dà del ladro a qualcuno bisogna pur dire a chi… Al governo? Ai commercianti? E se una certa Maristella è una gran gnocca si dovrebbe specificare di quale Maristella si tratta. Mica che tutte le donne con quel nome sono gnocche… La logica! Il motivo per cui le cose vanno male é tutto qui: gli uomini difettano di logica!”
Faticò non poco a concentrarsi sul lavoro e più volte fu tentato di chiedere spiegazioni a Maristella: poteva domandarle, ad esempio, se tra i suoi amici c’era qualcuno che usava abitualmente quell’espressione un po’ volgare per farle dei complimenti oppure informarsi se erano al corrente che lui prendeva l’autobus sempre all’angolo di Via Manzoni… Provò mentalmente a formulare le domande e a cercare un sistema convincente per introdurre il discorso che gli stava a cuore. Prese più volte il cellulare in mano con l’intento di telefonarle, ma, alla fine, ci rinunciò: d’altra parte non voleva fornire nessuna spiegazione né aprire un’inevitabile e scocciante discussione.
Con il passare dei giorni il pensiero divenne meno ossessionante, anche se quella scritta che Leonardo leggeva ogni mattino alla fermata dell’autobus non gli permetteva certamente di scordarsene: gli capitava, anzi, che il suo sguardo ne fosse inesorabilmente attirato e ne rimanesse incatenato per tutto il tempo d’attesa. Per di più gli sembrava che, ultimamente, l’atteggiamento della sua fidanzata nei suoi confronti fosse più tiepido, quasi distratto.
Fu il venerdì successivo che Leonardo si accorse della comparsa, sullo stesso muro di fronte alla fermata del 16, di una nuova frase di dimensioni notevolmente più piccole. Qualcuno (la stessa mano?) aveva aggiunto poco sopra alla scritta su Maristella: “TUTTE LE GRAN GNOCCHE ALLA FINE CON ME CI STANNO” seguito da un numero di cellulare.
Rimase fermo, incurante del 16 che stava transitando proprio in quel momento.
“Ora è tutto chiaro, chiarissimo! Se tutte le gran gnocche alla fine ci stanno, come dice quel cretino, e Maristella è una gran gnocca ciò significa che prima o poi anche Maristella ci starà… Questa è logica pura! Per mia fortuna so ragionare…”
Freneticamente tirò fuori dalla tasca il cellulare.
“Sono ancora in tempo: quel “alla fine” significa che ancora non è successo nulla… Speriamo!” pensò, mentre, agitatissimo, componeva il numero della fidanzata; anzi, a quel punto, della sua ex-fidanzata.