Il portale di San Giacomo Pag. 3 Bo Enrico
De locis sanctis Pag. 11 Bo Enrico
Una passeggiata nel centro storico (terza parte) Pag. 50 Berati Marisa
Per grazia ricevuta Pag. 78 Bo Cesarina e Casassa Giovanni
Dentro e dietro lo stemma comunale Pag. 84 Tibaldeschi Pier Andrea
La Pianca junior Pag. 92 Antonelli Silvano
Da "Per grazia ricevuta"
di
Cesarina Bo e Giovanni Casassa
Moltissimi furono i giovani che morirono durante la Grande Guerra e quelli che ebbero la fortuna di ritornare a casa potevano essere considerati, a buon diritto, dei miracolati.
Ai genitori che avevano i propri figli impegnati a combattere nelle trincee e ad affrontare giornalmente il fuoco nemico, non restava altro che pregare affinché potessero sopravvivere a tali pericoli. Così fecero anche Francesco Casassa e Caterina Marchetti. Pregarono la Madonna per il loro figlio Giovanni Battista che si trovava a combattere in prima linea sull’altopiano di Asiago contro l’esercito austriaco. E quando il ragazzo, sano e salvo, fece ritorno a casa, Francesco decise di far erigere un pilone votivo per lo scampato pericolo.
Il pilone fu fatto costruire su un terreno di sua proprietà, denominato “prato della Madonna”, situato lungo la strada vecchia che porta a Lanzo, poco prima del Santuario della Madonna dei Martiri.
Per una questione economica, non venne eretto immediatamente al termine della guerra, ma alcuni anni dopo. I lavori di costruzione, eseguiti dai capomastri Leporis Giuseppe & Figlio di Balangero, infatti sono avvenuti a fine anno 1924, così come dettagliati in un documento dell’epoca. Il pilone è stato ultimato con le pitture nel 1925. [...]
Da "La Pianca Junior"
di
Silvano Antonelli
Una piccola sfida
Ogni nuova iniziativa è una piccola sfida.
Questo concorso lo è un po’ di più.
Un’Associazione che, da anni, raccoglie e pubblica ricerche e documenti che riguardano la storia di Balangero decide di dedicare un’iniziativa ai bambini e ragazzi che, ogni giorno, di Balangero, frequentano la Scuola Primaria.
Ma cosa c’entra la “Storia” con i “Bambini”?
Senza volere siamo tutti preda di stereotipi.
È facile che la parola “Storia”, istintivamente, ci faccia pensare a qualcosa di vecchio.
È altrettanto facile che la parola “Bambini”, istintivamente, ci faccia pensare a qualcosa di nuovo.
Proprio qui sta la scommessa.
La scommessa di pensare che un paese non è solo una somma delle case e degli abitanti, grandi e piccoli, che lo popolano ma è, prima di tutto, una Comunità di persone.
Una Comunità che, nel tempo e continuamente, si evolve e si modifica.
Una Comunità che, da sempre, stratifica storie individuali e collettive.
Piccole e grandi storie che, tutte insieme costituiscono la biografia di un paese.
In questo caso Balangero. [...]