-Ehi! Hai visto?
-Hai visto cosa?- rispose Ernesto alzando la voce per la sordità incipiente.
All’uscita del Panda Market un babbo natale di plastica sorrideva e diffondeva tutto intorno una melodia natalizia: ai suoi piedi una cassetta per lettere, di fianco un cestino di vimini contenente delle buste e vicino un cartello con su scritto a caratteri cubitali:
COMPILA E IMBUCA QUI LA TUA LETTERA A BABBO NATALE
INDICANDO UNO TRA I REGALI IN ELENCO.
TRA TUTTE LE LETTERE NE SARÀ ESTRATTA A SORTE UNA.
SE SARAI IL FORTUNATO IL VINCITORE
BABBO NATALE IN PERSONA TI CONSEGNERÀ IL REGALO PRESCELTO!
Sotto vi era riportato l’elenco dei regali e, scritto in piccolo, un’avvertenza: “Per poter partecipare è necessario allegare alla cartolina lo scontrino che attesti una spesa superiore a 15 euro effettuata tra l’8 e il 21 dicembre. Non sono validi scontrini cumulativi. Trattamento dei dati in rispetto al codice della privacy”.
-Ernesto, tira fuori lo scontrino!
-Ma per piacere, Emma! Sarà una fregatura.
-Fammi vedere lo scontrino!
Ernesto posò a terra la busta di plastica contenente la poca spesa, frugò nelle tasche del vecchio cappotto e tirò fuori una manciata di scontrini. Li guardò uno a uno e infine porse alla moglie quello della spesa appena fatta.
-Quanto abbiamo speso? Quanto c’è scritto? Senza occhiali non ci vedo…
La donna era presa da una sorta di frenesia.
-Quindici euro e diciassette centesimi… Avremmo speso meno se tu non ti fossi intestardita a voler comprare il torrone. Tutti gli anni è così: lo vuoi, poi ti si attacca alla dentiera e inizi a fare mille parole.
Emma non replicò, nonostante avesse la risposta sulla punta della lingua. Suo marito parlava solo per gelosia: lui aveva il diabete e lei non poteva comprare mai nulla di dolce da tenere in casa. Però, almeno sotto le feste, rivendicava il sacrosanto diritto a comprarsi il torrone!
-Visto? Più di quindici euro! Allora, dai, scriviamo la lettera. Che ci costa?
Ernesto scrollò il capo, poi decise di lasciar perdere: quando Emma si metteva qualcosa in testa era più testarda di un mulo.
-Che regalo scegliamo?- fece Emma, felice come una bambina.
Discussero per un po’ e, alla fine, decisero per un plaid matrimoniale. Avevano scartato subito l’i-pod in quanto non sapevano bene se era cosa utile o meno, mentre erano rimasti a lungo incerti tra il plaid e un frullatore a doppia velocità. Alla fine era prevalsa l’idea di quella calda e soffice coperta.
Emma aveva finito di lavare i piatti della cena nello stesso momento in cui in televisione andava in onda la sigla del suo programma preferito: “Chi vuol essere milionario”. Si divertiva con Ernesto a rispondere alle domande, almeno a quelle iniziali. Per le successive tiravano ad indovinare e a volte riuscivano a vincere –virtualmente-anche l’assegno da sedicimila euro. Sul tavolo il torrone comprato la settimana precedente: essendo l’antivigilia di Natale, Emma aveva deciso che era ora di mangiarlo.
Stava per sedersi, quando il campanello squillò imperiosamente. Emma si affacciò alla finestra e vide in strada un uomo vestito da babbo natale con un pacco tra le mani. Alzò il citofono e senti una voce profonda e simpatica:
-Buon Natale! Ho un regalo da consegnarle! Emma e Ernesto Matteis, vero?
Emma fu percorsa da un brivido di eccitazione e le sembrò che le mancasse la terra da sotto i piedi. Non pensò ad altro se non al fatto che, finalmente e per una volta in vita sua, aveva vinto!
-Sì, sì! Le apro subito.
-Ernesto, abbiamo vinto! C’è il babbo natale del Panda Market!
Fu una questione di un attimo. Si materializzarono in due, entrambi vestiti da babbo natale: seppure con gentilezza, Emma ed Ernesto vennero fatti sedere, legati e imbavagliati. Gli uomini, poi, iniziarono a rovistare in ogni stanza, arraffando tutto ciò che aveva valore.
Nel frattempo Ernesto lanciava occhiate di fuoco alla moglie e fu solo quando i ladri, prima di andarsene, presero anche il torrone in bella vista sul tavolo che negli occhi dell’uomo comparve un lampo di impagabile soddisfazione.