Un doppio evento Pag. 3 (La redazione)
Quel che dicono le immagini Pag. 9 Tibaldeschi Pier Andrea
Vocazioni sacerdotali balangeresi Pag. 21 Bo Cesarina, Bo Enrico,
Fassino Gianpaolo
Da "Un doppio evento"
Il 4 agosto 2021 l’Amministrazione comunale decideva di inaugurare la nuova piazza al bivio tra via della Chiesa e via Monte Giovetto. La nostra associazione non poteva perdere la ghiotta occasione che le veniva offerta: presentare il numero speciale sulla storia dell’Asilo infantile del nostro paese, già pronto da qualche tempo. [...]
Lo spazio che stava per essere inaugurato, un tempo angusto ed anche un po’ nascosto, è ricco di storia. Nel 1770 faceva parte della proprietà Chiarle insieme agli edifici che attualmente sono degli eredi Data e della famiglia Macellaro. Era un piccolo appezzamento coltivato ad orto e, in parte, utilizzato come giardino. All’incirca in quegli anni – intorno al 1780 – fu eretto, a lato dell’ingresso, un’edicola con nicchia per ospitare la statua della Madonna. [...]
L’Associazione “La Pianca”, nell’occasione dell’inaugurazione, ha sentito il dovere di ripristinare come era all’origine quel luogo. Ha pertanto deciso di donare una nuova statua, realizzata da artisti partenopei, che ricordasse per iconografia la prima installazione, ovvero una semplice Madonna con il Bambino in braccio.
Da "Quel che dicono le immagini"
di
Pier Andrea Tibaldeschi
“I muri interni delle due viottole […] terminavano in un tabernacolo, sul quale erano dipinte certe figure lunghe, serpeggianti, che finivano in punta, e che, nell’intenzione dell’artista […] volevano dire fiamme, e, alternate con le fiamme, cert’altre figure da non potersi descrivere, che volevano dire anime del purgatorio…”
È così che Alessandro Manzoni, dando il via alle vicende dei suoi “Promessi Sposi”, si sofferma su un oggetto di pietà popolare: un tabernacolo (che oggi chiameremo pilone), sul quale sono raffigurate le anime purganti.
La citazione vale qui per l’inciso “nell’intenzione dell’artista”, che mette in evidenza, pur nella buona volontà del pittore, la sua approssimativa abilità nel rendere il soggetto.
D’altronde non dappertutto le comunità, soprattutto quelle di campagna e di montagna, potevano permettersi buoni artisti, se non proprio di grido; e poi, a sollecitare l’attenzione, l’edificazione e la preghiera della gente, bastava che il soggetto fosse di comprensione immediata. [...]
Da "Vocazioni sacerdotali balangeresi"
In questo articolo intendiamo ricordare i balangeresi che hanno scelto di indossare l’abito talare. In questa nostra ricerca ci siamo fermati ben presto, in quanto l’ultimo sacerdote nato a Balangero appartiene alla leva del 1933: il nostro paese non fa eccezione alla crisi vocazionale che da tempo ha colpito la Chiesa Cattolica.
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A partire dal 1850, sono state nove le vocazioni sacerdotali a Balangero:
–Cubitto Antonio (1858-1936)
–Perino Giuseppe (1863-1937)
–Francesetti Giuseppe (1870-1944)
–Perino Gaspare (1876-1951)
–Perino Giovanni (1885-1963)
–Ballari Giovanni Battista (1912-2006)
–Ala Giuseppe (1921-1945)
–Zambonetti Antonio (1927-2009)
–Agagliati Giuseppe (1933)
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