Mission del laboratorio teatrale
Il Teatro Sociale o di Comunità è un modo per intendere il teatro non come mero atto
performativo, ma come strumento educativo.
Fare teatro concorre al benessere di chi lo pratica, favorisce la crescita individuale e la valorizzazione della relazione. È un teatro della partecipazione.
Per realizzare questa esperienza è fondamentale il ruolo del laboratorio, ovvero uno spazio di
sperimentazione. All’interno del quale si scopre cosa sia il teatro e si scopre qualcosa su sé stessi e
sugli altri.
Il teatro è lo spazio dell’extra-ordinario, uno spazio dove tutto diventa possibile grazie
all’immaginazione e nel quale la fantasia e la realtà si fondono dando vita alla creatività.
Per cui è importante che ci siano dei momenti in cui si mette in gioco la propria ricchezza in
quanto esseri umani, non necessariamente con un intento performativo e dimostrativo.
Già nella vita di tutti i giorni siamo immersi nelle aspettative che gli altri hanno su di noi per cui l’esperienza laboratoriale serve per conoscerci e per disinibire gli schemi che ci portiamo appresso e che
tappano lo sgorgare della creatività.
OBIETTIVI
Gli obiettivi sono:
- Creare uno spazio in cui poter sperimentare modi nuovi di stare insieme
- Imparare a tutelare l’ambiente emotivo in cui viviamo
- Conoscere l’arte teatrale e il testo che andremo a mettere in scena
- Recitare e sperimentare elementi di scrittura scenica
- Creare uno spettacolo
Il percorso inizialmente è strutturato attraverso degli esercizi che mirino a far prendere
confidenza ai ragazzi e alle ragazze con gli strumenti e i linguaggi teatrali, che li mettano nelle
condizioni di esprimersi in modi non abituali. Successivamente l’esperienza dovrebbe essere
sempre più mirata ad una restituzione del lavoro svolto: ad uno spettacolo.
Sarebbe importante che prima e dopo il laboratorio ci fossero dei “riti” di saluto che
predispongano ad una apertura e una chiusura del momento extra-ordinario del teatro.
Seguendo quindi delle fasi simili ai riti di passaggio: fase di separazione, fase di margine, fase di
reintegrazione.
Fase di separazione
- Caratterizzata dall’abbandono della quotidianità
- Spazio vuoto/predisposto
Questa fase avviene prima con un momento di accoglienza informale con la quale ci si saluta. Poi
quella rituale, nella quale inizia un contatto ufficiale: Il “cerchio magico” del rito di inizio e della
costituzione del gruppo o della ricostituzione del gruppo.
Durante questo momento si può dire cosa si farà, quali sono gli obiettivi e le regole. Negli incontri
successivi si ricorderà il percorso che si sta facendo, a che punto si è arrivati e cosa manca per il
raggiungimento dell’obiettivo.
Fase di margine
Training. Esplorazione del corpo in relazione con sé stessi e con gli altri. Relazione emotiva.
Alcuni esempi di esercizi: muoversi nello spazio cercando di mantenere equidistanza l’uno
dall’altro (percezione dello spazio e della relazione tra i corpi: prossemica), modificare la propria
andatura in base alla velocità e al come può muoversi il proprio corpo (camminando sulle punte
dei piedi o sui talloni, ecc, oppure in base allo stato emotivo: arrabbiati, delusi, tristi, felici), tableu
vivant che vengono costruiti e decostruiti dagli allievi, ecc.
Gli esercizi poi possono essere sempre più mirati alla costruzione di una storia.
La storia può nascere da una scrittura scenica: ovvero in base ad alcuni esercizi specifici si possono
costruire personaggi e conseguentemente una storia che nasce dalle improvvisazioni dei ragazzi e
delle ragazze, oppure si può partire da un testo già esistente e modificarlo adattandolo alle
esigenze.
Al momento visto che è la prima esperienza e ancora non ci conosciamo così bene io proporrei di
partire da un testo già scritto poiché è sicuramente un processo un po’ più semplice.
La scrittura scenica è un percorso un po’ più lungo.
Rispetto a questo si possono fare anche degli esercizi analitici sul testo affinché si entri dentro la
storia, ad esempio si può fare un esercizio sulla carta di identità di un personaggio.
Raccogliere i dati e compilare una carta in cui inserire il Nome (nel quale può essere indicato in
qualche modo anche il suo destino o la sua appartenenza), Cognome (che indica la famiglia e quali
sono gli antenati), Data di nascita (età, orizzonte storico), Luogo di nascita (orizzonte geografico e
sociale), Cittadinanza (appartenenza), Residenza (dove abita ufficialmente), Domicilio (dove abita
realmente o dove riposa), Stato di famiglia (legami), Professione (che ruolo ha nella società,
compiti pubblici e competenze), Segni particolari (fisici e comportamentali).
Poi si può indicare quali azione compie il personaggio, quali sono i suoi obiettivi, qual è il suo
conflitto, qual è la sua biografia, come parla, che cambiamento sta vivendo nel momento in cui
viene raccontata la storia.
Si può fare anche l’intervista, un ragazzo o una ragazza interpreta un personaggio noto che viene
intervistato dagli altri.
Per cui questa fase non consiste più nel training ma nella creazione scenica. Nella quale si faranno
improvvisazioni e si reciteranno brani del copione.
Copione che verrà strutturato in base a quello che scegliamo di fare.
Fase di reintegrazione
Consiste nel ricomporre il cerchio e dare un feedback del lavoro svolto. Dopodiché ci si saluta.