Si definisce MULTIPLAZIONE la condivisione di un'unica risorsa tra più utilizzatori.
La fig. mostra un esempio con componenti simbolici: due deviatori, opportunamente comandati, permettono di condividere un unico conduttore tra più utenze; una tipica applicazione è la telefonia.
Il primo blocco con più ingressi ed una sola uscita si chiama multiplexer, l'altro con un solo ingresso e più uscite demultiplexer. Gli ulteriori ingressi che stabiliscono una tra le possibili connessioni si chiamano selettori.
In elettronica digitale l'esempio non è molto calzante perchè il deviatore meccanico è un componente analogico. Tuttavia la funzione di smistamento è ben rappresentata.
Può sembrare che il collegamento sia soltanto statico: quando il canale è dedicato ad una coppia, le altre non possono comunicare.
In realtà con lo stesso schema di principio è possibile ottenere una prestazione completamente diversa, come si può dedurre dalle seguenti animazioni:
https://www.fastweb.it/fastweb-plus/digital-magazine/multiplexing-cos-e-e-come-funziona/
L'animazione consente di comprendere facilmente il concetto di multiplazione TDM (time division multiplexing) adottata nella telefonia odierna: un'unica risorsa, il canale di comunicazione, è diviso temporalmente ed in rapida successione tra più coppie di utenti: se la frequenza di commutazione è elevata gli utenti non si accorgono della condivisione. All'aumentare del numero di canali bisogna aumentare la frequenza di commutazione e di trasmissione dei segnali: si raggiungono migliaia di connessioni contemporanee su un unico mezzo trasmissivo, ad es. fibra ottica.
Questa applicazione è basata semplicemente sulla discretizzazione temporale del segnale continuo, di cui abbiamo già parlato che, se ben fatta, non altera completamente il contenuto informativo: l'intervallo di tempo tra due campioni consecutivi di un segnale è utilizzato per gestire altri segnali.
Oltre alla telefonia e alle telecomunicazioni in generale, altre applicazioni classiche della multiplazione sono l'utilizzo di un unico bus tra dati ed indirizzi nei microprocessori, la gestione delle memorie, il comando di più display o di matrici di led, la gestione di più ingressi analogici con un unico ADC (Arduino e micro), la scansione di tastiere per righe e colonne..
Un'altra applicazione importante della multiplazione è la CONVERSIONE PARALLELO-SERIE e SERIE-PARALLELO
Un dato digitale è composto in genere da più bit: 8, 16,...
Per trasmettere questo dato a distanza è impensabile disporre di un uguale numero di linee: il dato deve essere serializzato.
Il mux si presta per tale operazione; bisogna disporre di un mux con tanti ingressi quanti sono i bit ( o anche una parte..) e quindi ruotare in modo ordinato i selettori.
In ricezione è necessaria la sincronizzazione per comandare un demux e consentire la ricostruzione del dato.
MULTIPLEXER
E' un circuito combinatorio con n selettori, 2n ingressi, una sola uscita.
I selettori scelgono l'unico ingresso che deve essere collegato in uscita.
Un es. è il 74151
http://lbk.fe.uni-lj.si/pdfs/PV-IC-datasheet/74HC151.pdf
Dai datasheet si osserva:
il simbolo (come blocco);
la tavola di verità (che si può condensare in forma più compatta)
lo schema logico interno. Si osserva che sono necessarie 2n porte AND (ognuna con n+1 ingressi) e un OR finale con 2n ingressi.
l'ulteriore ingresso di enable che, se posto allo stato basso, pone l'uscita a zero indipendentemente da tutti gli altri ingressi; si dice che l'enable è attivo allo stato basso e graficamente si aggiunge un pallino all'ingresso
https://www.multisim.com/content/LPBvcndHMVBTW3HA645Q8h/multiplexer-a-4-ingressi/open/
https://www.androiderode.com/multiplexer-and-demultiplexer-animation/
REALIZZAZIONE DI FUNZIONI LOGICHE
ll multiplexer si può utilizzare anche per implementare funzioni logiche. Il modo più semplice è:
scegliere un mux con tanti selettori quante sono le variabili di ingresso
applicare gli ingressi della funzione ai selettori
esprimere la funzione nella prima forma canonica
osservare che ogni porta and realizza un mintermine con enable da parte dell'ingresso del mux; quindi sono disponibili e selezionabili tutti i mintermini.
applicare agli ingressi del mux stato alto o basso per scegliere i mintermini desiderati
il risultato è che la funzione si realizza con un unico CI!
è possibile utilizzare mux con un numero di selettori inferiore al numero di ingressi, ma è necessario aggiungere ulteriori integrati e bisogna valutare la convenienza della soluzione.
DEMULTIPLEXER
E' un circuito combinatorio con n selettori, 2n uscite, un solo ingresso.
I selettori stabiliscono in quale uscita deve confluire l'unico ingresso.
Un es. è il 74138 http://www.icbase.com/File/PDF/ONS/ONS35390807.pdf
Dai datasheet si osserva:
il simbolo (come blocco);
il diagramma con porte logiche. Si osserva che sono necessarie 2n porte AND (ognuna con n+1 ingressi). L'ingresso in più di ogni AND dipende da tre ingressi del CI: a piacere uno è l'ingresso dati da distribuire sulle uscite e due sono di abilitazione.
la tavola funzionale o di verità
lo stesso circuito può svolgere anche la funzione di decodificatore, da cui il doppio nome decoder/demultiplexer
http://www.icbase.com/File/PDF/ONS/ONS35390807.pdf
https://www.multisim.com/content/nywc2CqzhS5eoMgUNtUXyT/14-demultiplexer/