La storia della ricerca scientifica è segnata da grandi menti che hanno dato il nome alle loro scoperte.
Tuttavia dietro il lavoro di ogni grande, esiste ed è fondamentale il contribuito della comunità scientifica ( verifiche, dibattiti. critiche, considerazioni corrette anche se non definitive, divulgazioni..), come nella storia dell'elettromagnetismo in cui tanti nomi si susseguono, in alcuni casi in modo incerto.
Con la scoperta nel 1800 della pila di Volta, la ricerca può finalmente prendere vigore: ad es. nel 1802 ROMAGNOSI scopre, senza quantificare il fenomeno, che un ago magnetizzato devia in presenza di una corrente elettrica.
L'esperienza viene ripresa da OERSTED nel 1820 e un mese dopo da Biot e Savart: l'ago di una bussola, in presenza di una corrente che circola in un conduttore, ruota in un senso o nell'altro a seconda se sta sotto o sopra il conduttore; la deviazione è direttamente proporzionale all'intensità della corrente ed inversamente alla distanza tra ago e conduttore. E' l'inizio dell'elettromagnetismo.
AMPERE (1775-1836) amplia questi esperimenti e nel 1821 pubblica tre risultati fondamentali:
tratti rettilinei di conduttori percorsi da corrente si attraggono o si respingono se le correnti sono concordi o discordi
una corrente elettrica lineare devia il polo nord di un magnete...
un solenoide si comporta come un magnete
Ampere arriva a proporre un modello microscopico della materia: il magnetismo naturale è dovuto a correnti microscopiche che generano campi magnetici allineati; nei materiali non magnetici questi campi si annullano. Oggi sappiamo che il ferromagnetismo è associato allo spin dell'elettrone, concetto impensabile per quei tempi.
FARADAY (1791-1867) nel 1831 realizza il trasformatore a nucleo toroidale e osserva che nel secondario si genera una corrente solo nell'istante di chiusura e di apertura del circuito primario e in senso opposto: è la base dell'induzione elettromagnetica. Quindi utilizza l'induzione per costruire la prima dinamo: l'energia elettrica si può produrre industrialmente.
Maxwell (1831-1879) formalizza matematicamente i fenomeni elettromagnetici conosciuti, in quattro equazioni differenziali che ammettono soluzioni di tipo ondoso; osserva che la velocità di propagazione di queste onde e' prossima a quella della luce (calcolata già da molto tempo!) e deduce che la luce e' un fenomeno elettromagnetico: la matematica è uno strumento non solo descrittivo ma che permette di pervenire a nuove conoscenze.