Prezzo: 225/300 euro
Torniamo a parlare della serie Pacifica della Yamaha, che riesce a produrre quelli che io reputo i migliori strumenti in assoluto per principianti, soprattutto per il loro rapporto qualità-prezzo. Di questo modello ne vengono proposte due versioni: uno con il top in acero fiammato (la 212VQM, oggetto di questa recensione), ed una con il top in acero quilted (la 212VFM). La presenza di un top diverso, in ogni caso, va ad influenzare solo l’estetica.
Caratteristiche tecniche:
Manico: acero, avvitato al corpo
Tastiera: palissandro
Corpo: ontano con top in acero quilted
Pick-up manico: Yamaha Alnico V single-coil
Pick-up centrale: Yamaha Alnico V single-coil
Pick-up ponte: Yamaha Alnico V humbucker
Hardware: cromato
I tasti della chitarra sono 22, con dei segnaposizione rotondi, tipo fender; la scala del manico è lunga (25,5).
Possiede un selettore (blade) a 5 posizioni, un controllo per il volume ed uno per il tono.
La prova
Da spenta
C’è un’ottima risonanza, relativamente al prezzo, s’intende. Piuttosto brillante ed aperta, si sente scintillare soprattutto sugli arpeggi. Anche la tastiera e le corde sono sorprendentemente morbide e senza troppi buchi o tasti che friggono. Davvero niente male.
Con l’ampli
Suoni puliti
La Yamaha ha dotato queste chitarre della serie Pacifica di pick-up in Alnico V, studiati per adattarsi meglio possibile a vari generi. Devo dire che l’esperimento è abbastanza riuscito. Forse, più ancora della qualità dei pick-up in sé e per sé, rende bene la varietà sonora di cui è stato dotato questo strumento. Con cinque posizioni e tre pick-up disponibili, infatti, si possono coprire praticamente tutti i generi, compresi funky e country, che sono molto particolari per via delle sonorità di cui necessitano.
I suoni, in generale, sono abbastanza caldi, e comunque ci sono chitarre ben più costose con suoni molto più finti.
Suoni distorti
Buona prova anche qui, anche se forse, un po’ come per la Pacifica 112V, le sonorità sembrano un po’ più finte e forzate. Niente di particolarmente grave, comunque, perché si ottengono risultati molto apprezzabili. Volendo ci si potrebbe fare anche metal, ma non essendo pick-up di qualità elevato si rischia spesso di far sembrare questa chitarra un esercito di zanzare, quindi è meglio limitarsi ai territori rock-hard rock.
In sintesi
Di qualità leggermente superiore alla 112V (che rimane, secondo me, uno dei capolavori della Yamaha), questo strumento lo consiglio a tutti i principianti. I modelli successivi mi sento anche di consigliarli come seconde chitarre rispetto a compagne di qualità migliori, ma per il momento non ci si spinge oltre.
Pollice in alto, comunque!