Veniamo adesso ad un'altra chitarra che ha fatto la storia della musica: la Gibson Flying V, presentata dalla casa di Kalamazoo nel 1958 e da allora sempre in produzione (escludendo il periodo che va dal 1959 al 1967).
Resa celebre da musicisti come Dave Davies e soprattutto Jimi Hendrix (ma in precedenza anche da Albert Lee), questo strumento è diventato uno dei preferiti da parte dei musicisti heavy metal (insieme alla "sorella" Explorer"), grazie alla sua forma "particolare", con il corpo che si sdoppia andando a formare una figura che ricorda la coda di una rondine (spesso queste chitarre, infatti, sono definite "a coda di rondine").
Caratteristiche tecniche:
Manico: mogano incollato al corpo
Tastiera: palissandro
Corpo: mogano
Tasti: medium
Ponte: Tune 'o matic (TOM)
Pick-up manico: 496t
Pick-up ponte: 500t
Hardware: cromato
I tasti della chitarra sono 22, con dei segnaposizione rotondi in madreperla stile fender; la scala del manico è corta (24.75"), con un radius di 12" (305 mm)
Possiede un selettore (toggle) a 3 posizioni.
La prova
Da spenta
La risonanza di questa chitarra è quella che ci si aspetta da uno strumento professionale: molto elevata, con un'enfasi particolare posta sulle frequenze medio-basse grazie all'abbinamento legni-attaccatura del manico.
Ponte e meccaniche (Grover) svolgono egregiamente il loro dovere fornendo un'accordatura stabile anche dopo bending piutosto "estremi".
Allo stesso modo il manico conferma la qualità della chitarra: molto scorrevole e comodo, forse non adattissimo a virtuosismi da moderno shredder, complice magari anche la scala corta, il radius della tastiera e lo spessore del manico, che si attesta intorno ai 20 mm sul primo tasto e 22 sul dodicesimo, ma comunque piuttosto agile.
Del resto ci sono chitarristi che, proprio per "pigiare" sull'acceleratore preferiscono chitarre a scala corta (uno su tutti: Zakk Wylde, che peraltro usa una chitarra molto simile negli ultimi anni, anche se personalizzata con il logo bulls-eye e i pick-up attivi EMG).
Con l'ampli
Suoni puliti
Intendiamoci da subito: la gibson flying V è sempre stata etichettata come una chitarra pensata per fare soltanto generi come hard rock e heavy metal per via del volume di uscita dei suoi pick-up, effettivamente molto alto sia per l'epoca che per i giorni nostri.
Dopo questa premessa, però, io vorrei aggiungere una cosa: ma se questa chitarra è in distribuzione dal 1958 come fa ad essere stata pensata per fare heavy metal visto che il suddetto genere non esisteva neanche?
Tanto è vero che, come detto prima, una dei primi celebri utilizzatori di questo strumento fu Albert Lee, un blues-man, non certo un rockettaro.
Certo questa chitarra è molto ADATTA per suonare generi pesanti, ma questo non vuol dire che sia stata PENSATA per loro o che non ci si possano suonare altri generi; c'è una bella differenza.
Detto questo, i suoni puliti di questa chitarra sono apprezzabili anche se non certo sbalorditivi: in particolare il timbro del pick-up al ponte è un po' troppo brillante per questi usi, per cui è meglio ripiegare sulla combinazione centrale o direttamente sul pick-up al manico.
Proprio le sole 3 posizioni disponibili fra cui scegliere sono, secondo me, il punto debole delle chitarre Gibson (perdonatemi, sono troppo innamorato del pick-up centrale :-): limita, infatti, i suoni a disposizione, per cui risulta un po' difficoltoso suonare il funky, ma del resto è difficile che uno compri questa chitarra (o una Gibson, in generale) per suonare quel genere. In alternativa si può installare un pick-up al centro, cambiare selettore ed il gioco è fatto :-).
I generi suonabili con questa chitarra sono, quindi, limitati al rock ed al pop, olte che al blues.
Suoni distorti
Bè, qui la chitarra da proprio il meglio di sè. Già a partire da contesti hard-rock il risultato è notevole, e via via che si sale con la distorsione (fino ad arrivare in territorio heavy-metal) la bestiolina diventa veramente aggressiva.
In questo caso la parola migliore per spiegare questo suono è il ruggito; si, posso proprio dire che la flying V, così come la Explorer, ruggisce con una buona dose di distorsione.
I palm-muting, in particolare, sono estremamente compatti ed adatti a ritmiche devastanti (oltre che ruggenti :-), mentre sugli assoli secondo me il pick-up al ponte è, come per i suoni puliti, troppo squillante, ed è meglio usare il pick-up al manico, ma questi sono gusti.
Unico difetto, in questo caso, è la notevole differenza di volume presente fra i due pick-up (in sfavore di quello al manico), che si può attenuare abbassando il magnete al ponte, anche se la situazione non diventa perfetta; in ogni caso non è proprio un difetto enorme.
In sintesi
Uno strumento leggendario, che non per niente ha fatto la storia della musica e del rock in particolare.
Qualitativamente i difetti sono pochi, e le uniche pecche sono da ricercare, secondo me, nella differenza di volume fra i pick-up di cui ho parlato poc'anzi; tutto il resto credo che rientri fondamentalmente nell'ambito dei gusti personali.