Prezzo: 220/250 euro
Quest’oggi viene recensita la chitarra elettrica LTD M-50, facente parte della serie M di casa LTD, una delle linee di con la forma più normale costruite dalla casa giapponese.
Essa ricorda, infatti, la Fender Stratocaster – anche se un po’ alla lontana – la Soloist di casa Jackson ed anche un po’ le RG della Ibanez.
Questa particolare serie, nella versione prodotta da ESP, è stata resa celebre grazie all’uso che, negli anni, ne è stato fatto da parte di chitarristi come Michael Romeo, dei Symphony X.
Caratteristiche tecniche:
Manico: Extra Thin Flat Neck contour, in acero avvitato al corpo
Tastiera: palissandro
Corpo: tiglio
Tasti: Extra Jumbo
Ponte: Vintage tremolo bridge
Pick-up manico: ESP-LH-150
Pick-up ponte: ESP-LH-150
Hardware: cromato
I tasti della chitarra sono 22, con dei segnaposizione rotondi, tipo fender; la scala del manico è lunga (25,5”).
Possiede un selettore (blade) a 3 posizioni, un controllo per il volume ed uno per il tono.
La prova
Da spenta
La qualità di queste chitarre ESP/LTD non è molto alta, ma è comunque buona per principianti o musicisti a cui non interessa spendere cifre abominevoli per portarsi a casa strumenti di alta qualità.
La tastiera ha qualche punto morto di troppo: certe volte il volume si abbassa notevolmente, ma dovrebbe essere un problema facilmente risolvibile con un bel check-up.
Una particolarità di questa chitarra elettrica è la presenza di un ponte tremolo simil-Fender Stratocaster, davvero una rarità per la LTD, che, generalmente, tende a produrre strumenti orientati in maniera molto precisa verso il genere metal, quindi dotandoli di ponte fisso o di Floyd Rose.
Fatta questa piccola premessa bisogna dire che il ponte è esattamente come ci si potrebbe aspettare, quindi non certo il massimo in quanto a tenuta dell’accordatura, ma in fondo basta non esagerare troppo con l’escursione della leva.
Insomma, è un ponte buono per avere le prime esperienze di vibrato.
Con l’ampli
Suoni puliti
La qualità dei pick-up rispecchia quella di costruzione: è abbastanza bassa, cosa che risalta soprattutto nei suoni puliti, che suonano spesso un po’ finti e plasticosi. Questi magneti non sono adatti a suonare cose molto diverse da arpeggi pop-rock, o magari anche un po’di blues.
Suoni distorti
Le distorsioni sono un po’ il marchio di fabbrica di casa ESP, e in effetti i difetti di cui ho parlato poc’anzi diminuiscono. L’importante è non aspettarsi la fine del mondo. I suoni tendono ad essere piuttosto scuri e confusionari, ma nel complesso non sono da buttare, in fondo basta regolare un po’ l’amplificatore, magari alzando le medie e chiudendo le basse.
In sintesi
Come già detto, questa serie ESP/LTD non è pensata per avere livelli di produzione molto alti. Vengono già costruite con l’intento di essere buoni strumenti per principianti.