Prezzo: 1000/1100 euro
Caratteristiche tecniche:
Manico: in acero avvitato
Tastiera: palissandro
Corpo: ontano
Tasti: medium/jumbo
Ponte: American Tele with New American Standard Bent Steel Saddles and Stamped Brass Plate
Pick-up manico American Tele® Single-Coil Pickup
Pick-up ponte: American Tele® Single-Coil Pickup
Hardware: cromato
La chitarra è dotata di 22 tasti, con segnaposizione dot; la scala è lunga (25,5”) con un radius di 241 mm (9,5”).
Possiede un selettore (blade) a tre vie.
La prova
Da spenta
Da subito ci si rende conto dell’alta fascia di prezzo di questa chitarra; al primo accordo.
Molto risonante, soprattutto su frequenze medie e medio-acute mentre le frequenze basse non sono piene e corpose ma, al contrario, risultano essere anche loro molto presenti e “frustanti”.
Questo è dovuto, fondamentalmente, dalla scelta di legni da utilizzare: l’ontano è un legno abbastanza caldo e neutro (dal punto di vista delle frequenze che rappresenta), ma con una leggera enfasi sulla banda media.
L’acero, invece, tende ad enfatizzare molto le frequenze armoniche, al contrario del palissandro, che è un legno piuttosto scuro.
Per finire, il manico avvitato alla cassa conerisce al tutto molto attacco e punch.
Il manico è quello tipico Fender, quindi né molto grosso né molto sottile, in grado, quindi, di adattarsi a tutte le esigenze fisiche e musicali, nonostante non sia stata pensata per eccellere in assoli super-veloci, che, comunque, sono parzialmente “impediti” dalla rotondità della tastiera (241 millimetri).
Con l’ampli
Suoni puliti
Che dire, qui inizia la leggenda! Suoni estremamente cristallini ma mai perforanti o fastidiosi; perfetti, soprattutto, per fraseggi, arpeggi ed accordi in stile country dove il suo timbro molto grezzo e minimale viene esaltato a meraviglia.
Si può ovviamente spaziare in molti altri generi: non sono preclusi, infatti, arpeggi rock-pop, melodie blues, perfino qualche passaggio funky (anche se con qualche riserva) e quant’altro.
Il pick-up al manico, poi, nonostante mantenga le caratteristiche timbriche elencate prima, sa essere molto dolce e delicato, anche se non molto adatto per passaggi jazzati.
Sconsiglio, in questo caso, l’uso (soprattutto se eccessivo) di effetti esterni, anche se solo chorus o delay, perché si perderebbe un po’ della grinta che ha questo strumento.
Peccato che abbia pochi pick-up, limitando a tre il numero massimo di posizioni usufruibili, ma in fondo è proprio il bello della Telly.
Suoni distorti
Anche qui un grande prova: la chitarra sprigiona grinta ad ogni nota.
Pure qui non bisogna aspettarsi suoni molto grossi e corposi (tipici, per esempio, di una Gibson Les Paul), ma note molto “twangy-style” (come direbbero gli anglo-sassoni), quindi parecchio percussive e frustanti.
L’unico suo svantaggio, in questo senso, è forse (ma ritengo sia piuttosto soggettivo) la sua non molta versatilità: il suo timbro, molto riconoscibile, la rende adatta soprattutto per generi come country e rock.
Infatti, sono stupefacenti, ad esempio, gli assoli e le melodie eseguiti sul pick-up al manico ed un po’ di distorsione (diciamo con il gain attorno al valore 5, giusto per avere un’idea di massima), ma negli altri generi le sue caratteristiche potrebbero stonare un po’.
Non me ne vogliano i più accaniti sostenitori telecasteriani (), la mia, lo voglio ribadire in modo chiaro e tondo, è un’affermazione dettata unicamente da personalissimo (e, dunque, discutibilissimo) gusto.
E, poi, come ho detto prima, forse è proprio questo il bello della Tele.
In sintesi
Una gran chitarra, senza ombra alcuno di dubbio.
Pochi i difetti, che sono dettati più che altro da gusti e considerazioni personali.
Per il resto ci sono solo tanta qualità costruttiva, uno strumento leggendario e…. il fascino della prima chitarra elettrica a corpo pieno (solid-body) mai messa in commercio!