Dopo ben sei anni di assenza ecco il ritorno della Ibanez RG 1550 Prestige, modello costruito basandosi sulle specifiche della celeberrima RG 550, nata nel 1987. La differenza più profonda rispetto a tutti gli altri modelli sin qui prodotti è lo spessore del manico, portato a 18-20mm (Wizard).
Il modello qui recensito è dell’anno 2010.
Caratteristiche tecniche:
Manico: Wizard (18-20mm) in 5 pezzi di acero e noce avvitato al corpo
Tastiera: acero/palissandro
Corpo: tiglio
Tasti: Jumbo
Ponte: Edge Pro
Pick-up manico: V7
Pick-up centrale: S1
Pick-up ponte: V8
Hardware: Cosmo Black
I tasti della chitarra sono 24, con dei segnaposizione rotondi; la scala del manico è lunga (25,5) e il radius è di 430 mm (16”).
Possiede un selettore (blade) a 5 posizioni, un controllo per il volume ed uno per il tono.
La prova
Da spenta
Bisogna dire che la serie RG, soprattutto con i modelli 5xx, nacque come alternativa economica (ma non per questo meno professionale) rispetto alla neonata JEM, la chitarra elettrica costruita da Ibanez sotto apposite specifiche di Steve Vai. Sia nella forma che nella costruzione che nella scelta dei materiali, quindi, risulta essere piuttosto spartana, senza però sacrificare la parte sonora, che in fondo è la cosa più importante di una chitarra elettrica.
Detto questo, lo strumento è veramente bello. Non presenta una risonanza enorme paragonabile a quella delle Gibson per via dei materiali molto diversi, ma comunque ottima.
In questo particolare modello l’unica cosa a cambiare è il manico, anche se di molto.
Intanto il suo spessore è aumentato (da 17-19 a 18-20mm); questo perché il manico Super Wizard è diventato una prerogativa dei modelli top della serie Prestige (una sorta di top of the tops, quindi).
La chitarra elettrica, comunque, nonostante questa “menomazione”, è ancora una vera e propria scheggia.
Seconda cosa, è stato ulteriormente rinforzato, essendo costituito adesso da ben 5 pezzi di acero e noce.
Troviamo un ulteriore cambio di ponte: non più il classico Edge ma l’Edge Pro, che è comunque estremamente simile al predecessore. Dovrebbe funzionare meglio, ma di fatto si continua a preferire l’Edge.
Con l’ampli
I magneti V7-V8 sono di sicuro fra i più odiati di casa Ibanez. Sebbene siano abbastanza spinti, risultano essere anche piuttosto freddini e plasticosi, ed in più non particolarmente adatti per i suoni clean.
Detto questo, non sono insuonabili, semplicemente lo sono meno dei loro predecessori V1-V2.
Suoni distorti
Qui la situazione migliora leggermente, anche perché sembra che i pick-up siano stati pre-impostati con una sorta di equalizzazione a V, enfatizzando le alte e basse frequenze a discapito delle medie.
Questo crea sicuramente un suono meno confuso e più adatto all’esecuzione di ritmiche in stile heavy-metal. Torniamo a dire, comunque, che questi magneti non sono studiati per generi estremi.
In sintesi
Più passa il tempo e più Ibanez continua ad innovare con trovate sempre migliore al fine di migliorare la qualità dello strumento. L’unica cosa che continua a piacere poco ai fan è la scelta di dotare la chitarra elettrica dei pick-up V7-V8 al posto dei V1-V2, molto più apprezzati.