Prezzo: 1300/1700 euro (solo testata) – 2000/2400 euro (testata+cassa)
Parliamo oggi di un altro amplificatore storico per il rock duro: il Marshall JCM 800, versione testata. L’elenco dei chitarristi che ha utilizzato questo amplificatore è sterminato, ma possiamo citare Slash, Yngwie Malmsteen e Zakk Wylde giusto per averne un’idea.
Caratteristiche tecniche:
Potenza (RMS): 100 watt
1 canale con due ingressi (Normal e High)
Eq: bass, middle, treble e presence
2 volumi: master e preamp
Loop effetti
Valvole preamplificatrici: 3xECC83
Valvole finali: 4xEL34
La prova
Suoni puliti
Ho effettuato questa prova sia con una Fender Stratocaster che con un Gibson Les Paul, visto che sono due strumenti agli antipodi, in quanto a timbro. Le cassa, invece, è una 1960 Lead angolata, sempre della Marshall.
Partiamo subito col dire che questa è una testata pensata per dare il meglio di sé ad alti volumi. Una prova come si deve andrebbe quindi effettuata come minimo in una sala prove, non in casa e neanche in negozio, come ho fatto io, del resto non sempre si può avere tutto.
Il suo ambito naturale, quindi, non sono i suoni puliti ma quelli distorti; detto questo, anche sui clean e con volumi decenti per le nostre orecchie si tirano fuori suoni più che discreti, molto caldi e cristallini, soprattutto con la Stratocaster. Con la Gibson si ottengono risultati un po’ più sporchini, ma comunque pienamente utilizzabili. Un accorgimento utile in questo caso sarebbe quello di usare l’ingresso Normal, invece del solito High, che è quello più usato da tutti i chitarristi (me compreso).
Questo perché, in giro, si continua a dire che con questo ampli ci si può suonare solo del rock duro. Per chiudere questo capitolo dedicato ai suoni puliti: d’accordo, non va bene per fare funky, ma del buon sano e vecchio blues si, eccome!
Suoni distorti
Eccomi qui, laddove tutti mi aspettavano
Sfatiamo un altro mito: non è vero che con il JCM 800 collegato ad una Les Paul ci fai metal e basta. Tutt’altro. Il massimo a cui arrivi sono gli AC/DC, anche tirando al limite il volume, livello a cui, peraltro, c’è quasi più rumore di fondo che segnale utile. Per suonare metal bisogna inserirci anche un bell’overdrive o direttamente un distorsore.
Ricordiamoci sempre che questo è un amplificatore “vintage”, nato negli anni ’80, non moderno.
Detto questo, la distorsione è veramente bella, molto calda, avvolgente e personale; si, perché se è vero che non è una testata adatta solo per fare metal, è anche vero che la versatilità non è il suo forte. Il timbro di base rimane sempre quello (quindi abbastanza duro, per le mie orecchie), cioè adatto per il rock. Non dico che è uno svantaggio – un amplificatore con forte personalità è sempre una buona cosa -, ma semplicemente una constatazione.
Con la Fender il discorso si fa più cristallino; si possono esplorare territori un po’ più leggeri, tipo blues-rock, ma la sostanza rimane sempre quella, con un pizzico di raffinatezza in più (e anche molto più rumore di fondo).
In sintesi
Come detto prima, è un amplificatore celeberrimo per il suo suono rockeggiante. Che dire, a me non fa impazzire in generale la timbrica Marshall, forse perché è poco duttile e versatile, ma devo dire che certi suoni che si possono tirare fuori sono quasi commoventi
Ultima considerazione: prima ho detto che è difficile farci metal senza pedali. Qualcuno potrebbe chiamare in causa Zakk Wylde, ma bisogna ricordarsi che lui tira al massimo l’ampli (sia come volume generale che come gain) e in più lui usa pick-up attivi EMG, che hanno di base un volume di uscita altissimo. In più, spesso ci abbina anche un buon overdrive. A questo punto si che tiri fuori un bel suono distortissimo