Oggi ti voglio parlare dell’ultima arrivata nel mio piccolo arsenale: una ESP/LTD Viper 500S.
ESP è una ditta nata in Giappone nel 1975 e trasferitasi, poi, negli Stati Uniti nel 1987.
Risale, invece, al 1996 la fondazione del marchio LTD, delegato alla produzione di chitarre in Corea, che inzialmente si occupava solo dei modelli fabbricati in serie, lasciando alla ESP quelli firmati.
Quando mi sono imbattuto in questa chitarra cercavo qualcosa che mi consentisse di suonare metal con una certa facilità, caratteristica, questa, molto comune su tutte le chitarre ESP, del resto.
Passo ora alla descrizione.
Corpo
Il corpo è in mogano bello pesante, con la classica forma “Viper” che ricorda moltissimo quella della serie “SG” di casa Gibson. La vernice è un nero satinato, la mia preferita perché piacevolissima sia al tatto che esteticamente. La satinatura, fra l’altro, evita la visibilità delle ditate del chitarrista che sono tipiche delle vernici molto lucide Questo mi impedisce di capire da quanti pezzi sia costituito il corpo, ma pazienza…
Manico
Anch’esso in mogano, con uno spessore che va da 20 mm sul primo tasto e 22 sul dodicesimo. E’ un manico che, nonostante sia di medie dimensioni, risulta molto “cicciotto” a causa del profilo a U, tipico delle chitarre ESP. La vernice usata è la stessa del corpo.
Tastiera
La tastiera è costruita in ebano, che, essendo un legno molto scuro (praticamente di colore nero), si adatta benissimo alle nuances del resto della chitarra.
I tasti sono 24, di dimensioni jumbo, e, cosa particolare, non è dotata di segnatasti, che sono presenti solo sulla sua parte esterna; quella, per intenderci, esposta dalla parte del musicista.
Infatti, ad indicare la posizione del 12^ tasto ci pensa solo il logo con il modello della ditta produttrice.
Per finire, il radius è di 12” ed è dotata di una scala corta, 24/75”.
Paletta
Anche qui troviamo un colore nero satinato, una forma molto simile alla “Diavoletto” della Gibson e delle mini-meccaniche marchiate ESP, per la verità non di eccellente fattura.
Elettronica
Un potenziometro per il tono e uno per il volume, con uno switch (toggle) a tre posizioni
Pick-up
La coppia di più rinomata nel mondo dell’heavy metal: Emg 81 al ponte ed 85 al manico.
Sono pick-up attivi, quindi necessatino di una batteria da 9 volt per funzionare
Ponte
Il ponte è una copia del TOM di casa Gibson, con le corde che, per avere un maggior sustain, vengono fatte passare all’interno del corpo della chitarra.
La prova
Da spenta
Grande risonanza su tutta la superficie della chitarra, dalla parte inferiore del corpo fino ad arrivare alla paletta, come, del resto, ci si poteva aspettare da una chitarra di questo prezzo (io l’ho comperata piuttosto usata e ad un prezzo di favore per 450 cocuzze) e caratteristiche.
Il mogano, infatti, non tradisce, e regala delle grandiose medio-basse, senza, però, andare ad oscurare la presenza delle frequenze medio-acute.
Molto comodo il manico (adoro la sua “cicciottezza”, ma forse per qualcuno può risultare scomoda), con cui possono essere effettuati anche passaggi a gran velocità.
Qui io, purtroppo, ho commesso un piccolo errore, montando delle corde un po’ troppo grandi per dei tasti Jumbo e un radius di 12”, ovvero con scalatura 12-52, che limitano un po’ il virtuosismo ma, in compenso, donano allo strumento un suono molto pieno e rotondo, e aggiungerei anche dolce.
Con l’amplificatore
Suono pulito
Sui clean, devo dire che la chitarra si comporta piuttosto bene e, a mio modo di vedere (o di sentire), che possono essere ottenute sonorità varie ed interessanti.
Si può spaziare, infatti, dagli arpeggi pop-rock a dei passaggi buoni per del jazz elettrico, specie con il pick-up al manico, mentre lascerei da parte il pick-up al ponte.
Se ci fosse anche un pick-up singolo centrale si potrebbe suonare tranquillamente del funky, ma tant’è…
Suono distorto
Con la distorsione le cose cominciano a farsi interessanti, rivelando la vera natura della chitarra e dei pick-up con cui è equipaggiata.
Suono mostruoso, chiaro, pulito, preciso ed immenso; ci si può veramente distruggere le montagne, specie se si attacca lo strumento ad amplificatori tipo laney o peavey (personalmente non amo molto i mesa ed i marshall, ma sono gusti ). In questo caso i generi preferiti vanno, sicuramente, dall’heavy metal classico fino al black o industrial più moderno.
In sintesi
Gran chitarra, di fascia medio-alta, purtroppo ha qualche piccolissima pecca, specie sul manico, che non lo fa elevare al rango di strumento di fascia elevatissima.
Un’ottima scelta, comunque, per chi fosse interessato a suonare genere “forti” con una chitarra semi-professionale senza svenarsi eccessivamente anche se, comunque, le chitarra ESP/LTD non sono passate alla storia per la loro bontà di prezzo.
Un altro suo svantaggio potrebbe essere dato dal peso, che è abbastanza notevole, ma per quello basta solo un po’ di abitudine.
Consigliatissima!