Caratteristiche tecniche:
Manico: mogano avvitato
Tastiera: palissandro
Corpo: mogano con top in acero
Tasti: medium/jumbo
Ponte: Tune o’ matic Epiphone
Tailpiece: stopbar
Pick-up manico: 650 R
Pick-up ponte: 700 T
Hardware: cromato
I tasti della chitarra sono 22, con dei segnatasti dot; la scala del manico è corta (24/75”) e il radius è di 305 mm (12”).
Possiede un selettore (toggle) a 3 posizione, posto sulla spalla superiore dello strumento.
La prova
Da spenta
Essendo questa una chitarra di fascia economica (pensata, quindi, per principianti) non ci si può aspettare una gran qualità dal punto di vista della scelta dei materiali e, di conseguenza, della qualità sonora.
L’acusticità di questo strumento è un po’spenta anche se, tutto sommato, abbastaza equilibrata. Non c’è una banda di frequenze particolari che emerge al di sopra delle altre.
Questo probabilmente grazie (o a causa) al fatto che la chitarra è costruita utilizzando prevalentemente legni dalla tonalità scura (mogano e palissandro) ma, avendo il manico avvitato alla cassa (per un maggior attacco e punch, a fronte di una minor pienezza sonora) e un top in acero (legno che tende ad enfatizzare le frequenze acute), queste iniziali caratteristiche vengono stemperate per un maggior equilibrio.
Tutto ciò conferisce alla chitarra un’acusticità in fondo abbastanza buona e gradevole, in linea, in ogni caso, con la fascia di prezzo dello strumento.
Il manico ha dimensioni abbastanza grosse proprio come la sua sorellona prodotta dalla Gibson: questo si traduce in una sensazione di ottimo feeling con il manico stesso anche se, per coloro che hanno magari delle dita un po’ piccole, potrebbe limitare l’esecuzione di passaggi veloci.
Accordatura
Nonostante questo non sia il ponte Tune O’ Matic (TOM) originale ma una copia il meccanismo e la modalità di funzione sono, pressappoco, le stesse; da ciò deriva, quindi, una buona tenuta dell’accordatura, anche se non bisogna esagerare eseguendo bending eccessivamente tirati.
Con l’amplificatore
Suoni puliti
Un po’ a sorpresa, i pick-up epiphone regalano delle sonorità tutt’altro che finte e plasticose, anche se non certo paragonabili a quelle che possiedono altre marche di trasduttori.
I puliti, in particolare, sono abbastanza caldi e corposi, con quel pizzico di punch in più che conferisce l’attaccatura, avvitata, del manico al corpo e che rende, quindi, possibile l’esecuzione anche di ritmiche funky, nonostante risultino sempre un po’ troppo gonfie, ma questo è normale.
Anche su arpeggi in stile pop si comporta dignitosamente, specie utilizzando l’accoppiata ponte+manico grazie al selettore di posizione.
Rende meno bene, invece, su fraseggi blues, dove i pick-up non riescono a “scaldare” l’atmosfera quanto sarebbe necessario.
Suono distorti
Anche qui la prova sui distorti è buona, nonostante la bontà sonora di questi pick-up non sia più, ormai, una sorpresa.
Sonorità robusta, abbastanza spinta e calda con quell’equilibrio di grinta e raffinatezza tipico di strumenti “simil-Gibson”.
Si trova a suo agio, in modo particolare, su tutto il territorio che va dal rock all’hard rock, ma regge sufficientemente anche su territori più estremi, nonostante, in questo caso, i trasduttori tendano ad impastare un po’ il risultato.
In sintesi
Una buona chitarra, per iniziare o da tenere come seconda chitarra.
Sicuramente una gradita sorpresa, anche pensando al fatto che questa è la serie più economica che produce la Epiphone; ci si aspetta, dunque, che le altre categorie suonino ancor meglio.
Da tener presente, infine, che cambiando i pick-up a questo strumento si potrebbe ottenere una discreta “bestiolina”: le possibilità di scelta, in questo caso, sono vastissime.