Prezzo: 370/440 euro
Dopo aver recensito il modello EC-256P, occupiamoci della EC-256FM. Come qualità è simile alla sua collega, ma presenta qualche differenza che la rende più simile alla Les Paul “classica” (soprattutto per la presenza dei magneti humbucker), ma con qualche chicca interessante.
Caratteristiche tecniche:
Manico: Thin U Neck contour (20-22mm), in mogano incollato al corpo
Tastiera: palissandro
Corpo: mogano con top in acero figurato
Tasti: Extra Jumbo
Ponte: TOM con tailpiece
Pick-up manico: ESP LH-150
Pick-up ponte: ESP LH-150
Hardware: nero
I tasti della chitarra sono 22, con dei segnaposizione a rettangoli ondulati in madreperla; la scala del manico è corta (24,75”) e il radius è di 305 mm (12”).
Possiede un selettore (toggle) a 3 posizioni, due controlli per il volume (con uno split-coil per i pick-up) ed uno per il tono.
La prova
Da spenta
La qualità di questa chitarra è assimilabile certamente a quella della già recensita EC-200QM, con, ovviamente, alcune differenze a livello timbrico. Essendo costruita con anche il corpo in mogano, infatti, prevalgono le frequenze medio-basse, dando allo strumento un maggior volume.
Nonostante sia dotata di un top in acero figurato, la sua presenza influisce così poco sul suono che è come se non ci fosse. Potrebbe essere stato introdotto tranquillamente solo per motivi estetici, dove, in effetti, fa la sua bella figuraJ
Anche la tastiera non presenta particolari problemi, nonostante qualche volta si incontrino dei punti morti (ma è normale, non è certo una chitarra di livello professionale).
Con l’ampli
Suoni puliti
Abbiamo già parlato dei pick-up ESP LH-150 e della loro qualità non particolarmente alta, ma qui bisogna dire che le cose migliorano, forse per la maggior cura costruttiva con cui è realizzato questo strumento. Intendiamoci, non c’è una netta trasformazione, ma solo qualche leggero miglioramento. I magneti sono, come dire, più “legnosi”, e questo è un bene, vuol dire che sanno meno di plasticaJ
Le sonorità sono ovviamente più simili ad una vera Les Paul, quindi ottimo il genere blues.
C’è poi la chicca dello split-coil, che aumenta sicuramente la versatilità dello strumento con timbriche più sottili e brillanti rispetto ad una Les Paul. Ci si può avventurare in qualche passaggio funky o fenderoso, soprattutto usando la posizione centrale del selettore.
Suoni distorti
Questi magneti sono decisamente costruiti per essere usati con la distorsione, ma non bisogna esagerare. Con un livello troppo alto di gain il suono si slabbra, con la conseguenza di creare un pastone incomprensibile.
Detto questo ci si suona abbastanza volentieri molti generi, rock, hard rock, pop, anche un po’ di metal classico. Consiglio vivamente di sfruttare le potenzialità dello split-coil, perché anche in modalità distorta è in grado di regalare buone sonorità. Attenzione però, perché essendo che suona una solo bobina si aumenta il ronzio.
In sintesi
Come la collega 256P anche questa bestiolina vale la pena di essere presa in considerazione per la qualità generale che è, tutto sommato, discreta. Consigliato a coloro che cercano sonorità simili ad una Gibson Les Paul, senza spendere un capitale, con un pizzico di versatilità in più.