Bar Centrale Collecchio - AC Sorbolo 0 - 0

Data pubblicazione: Sep 27, 2012 12:43:11 PM

 

 

Campionato Dilettanti UISP 2012 – 2013, Girone “B”

3° giornata andata – 29 settembre 2012

Bar Centrale – A.C. Sorbolo

0 – 0

Bar Centrale Collecchio: Bocchi L. 6,5, Somenzi 6,5, Testoni 6,5, Giovati 6,5, Di Castri 6, Saccani 6, Vetere 6, Ferrarini 6, Allegri 6, Amadasi 6, Vescovi 6.

A disposizione: Diletto NE, Benecchi NE, Isoldi SV, Cerinelli SV, Cuccari 6. Allenatore: Grossi 6. Dirigente Accompagnatore: Corsi.

AC Sorbolo: Bacchi, Favalesi, Bellingeri, Vernizzi, Rossi, Pinetti, Orlandini, Barletta, Baroncini, Bergenti, Bolzoni.

A disposizione: Pala Manuel, Pala Matteo, Baga, Ranieri, Albiero, Schisa. Allenatore: Ranieri. Guardalinee: Pala Natalino.

Sanzioni Disciplinari: Ammoniti: Somnenzi (gioco falloso), Vetere, Giovati, Allegri, Isoldi (proteste).

Il calcio è, spesso, una metafora della vita. Arriva un momento in cui, prima o poi, occorre cambiare strada, decidere di anteporre altre priorità al calcio. Bisogna solo essere fortunati, avere in sorte un destino che consenta a ciascuno di portare avanti le proprie passioni, scegliendo nella propria storia e col proprio cuore il momento di dire “basta”. Ma quando una persona deve, forzatamente, lasciare i terreni da gioco, è una piccola fiammella di emozione che si spegne. Edward Ugolotti ha smesso di calcare i campi di calcio. Chi scrive ha ricevuto la notizia dal diretto interessato, martedì scorso, mentre la squadra faceva il solito stretching. È stato un messaggio sussurrato, con un velo negli occhi di chi a stento trattiene le lacrime, che nascondono la gravità della notizia. “Finito, non potrò più giocare. Sono troppo rischiose le conseguenze d'avere una caviglia così malandata”. Queste parole hanno squarciato la serenità che contrassegna gli allenamenti collecchiesi. Troppo forti, quelle parole, per non avere un impatto imponente sugli animi dei ragazzi. La potenza dell'assenza, di una mancanza che sarà importante, perchè brucia in un attimo la passione di una vita. Personalmente, ed a nome dei miei compagni, faccio ad Eddy gli auguri perchè possa ritrovare quella passione così ardente in una qualsiasi altra attività della sua vita. Dove possa diventare, ancora, una persona da invidiare per la costanza e per la classe con cui giocava. Ed anche con quella testardaggine che era il suo marchio di fabbrica.

Certo, se il Bar Centrale questo sabato di campionato, avesse avuto Eddy, la partita sarebbe andata diversamente. Diversa, non perchè si sarebbe vinto o perso, ma perchè lì in mezzo ci sarebbe stata una diversa intensità.

Il Sorbolo arriva a Madregolo con tanta voglia di fare risultato e con un atteggiamento attento e propositivo. Trova però un Bar Centrale altrettanto concentrato e con l'obiettivo di dare continuità ai risultati di questo avvio di campionato.

Meglio il Sorbolo in avvio, con gli ospiti che imbrigliano le fonti di gioco collecchiesi e ripartono veloci, sfruttando la rapidità delle sue punte.

Il Bar Centrale, invece, non riesce a sfruttare le fasce, finendo per effettuare delle giocate centrali senza sbocco, che isolano Allegri e Vescovi davanti.

Ad aprire le danze, quindi, è un tiro dalla distanza del Sorbolo, fuori misura. Sul fronte opposto Amadasi è bravissimo a pescare, su punizione, l'inserimento di Saccani, che non riesce a trovare il tocco che trasformerebbe in rete l'assist del compagno.

A metà tempo il Sorbolo accelera, con delle buone le manovre impostate da capitan Bergenti. Quest'ultimo ci prova senza fortuna dai 20 metri, poi serve con un lungo lancio l'inserimento di Barletta, che non ci arriva.

L'attaccante sorbolese è protagonista poco dopo, quando dalla sinistra si accentra e tira, con la palla che finisce sull'esterno della rete.

Il Bar Centrale replica con un'azione tambureggiante, in cui Bacchi è costretto ad uscire su Allegri; il pallone finisce sui piedi di Vescovi che tira in porta, con la sfera respinta da un difensore ospite col sospetto di un braccio malandrino.

Sul capovolgimento di fronte, solito schema dalle retrovie per l'inserimento in area di un centrocampista, con Saccani bravo a non farsi sorprendere e chiudere la minaccia.

Il tempo si chiude con Luca Bocchi padrone della sua area, a svettare nelle uscite sui lunghi lanci avversari.

Nel secondo tempo la marca sorbolese rimane impressa sui lanci a servire le punte, ma le energie spese nel primo tempo cominciano a pesare, soprattutto sulla brillantezza della manovra. Così il Bar Centrale prova a dare più continuità alle sue operazioni d'attacco, riuscendo a sfondare in mezzo ma fermandosi al limite dei sedici metri avversari. Dopo un paio di verticalizzazioni sorbolesi, che si chiudono senza un tiro degno di nota, i padroni di casa si rendono pericolosi con Somenzi, che con una punizione dalla destra impegna severamente Bacchi in una parata in due tempi. Sempre su punizione, il difensore giallonero serve Allegri, il cui cross in area piccola non è trasformato in rete da Cuccari.

La crescita del Bar Centrale, però, non sfocia in chiare occasioni da rete, e la partita si combatte ancora in mezzo al campo, pur con qualche nervosismo di troppo (anche se le sanzioni arbitrali hanno un solo colore: 5 gialli a zero a sfavore dei collecchiesi...).

All'ultimo respiro il Bar Centrale potrebbe portare a casa i tre punti, quando un lancio lungo trova pronto alla correzione di testa Vescovi, con la palla incrociata sul palo lontano che finisce ad un paio di metri dalla porta difesa da Bacchi.

Marcatori Bar Centrale:

1 gol Luca Bocchi, Marco Bocchi, Luca Somenzi.

 

 

 

IL GIOCATORE DELLA SETTIMANA: EDWARD UGOLOTTI

Mancherà ai giocatori del Bar Centrale la forza del centrocampista giallonero, la classe dei suoi piedi raffinati, i calci di punizione sempre pericolosi ed anche quell'atteggiamento duro da persona che "ha sempre ragione". 

Dopo tanti anni giocati dal centrocampista con la maglia collecchiese, un omaggio doveroso. 

 

L'INTERVISTA: EDWARD UGOLOTTI

Quando nasce la tua passione per il calcio?

E’ nata nel campetto di fronte a casa, tirando i primi calci all’età 5 anni.

A quale professionista ti sei ispirato e perchè?

Sicuramente Gaetano Scirea, era un uomo sia in campo che fuori.

Qual'è stata la partita più bella che hai giocato nel Bar Centrale?

La prima, venivo da un anno di inattività causa infortunio e riprendere con una vittoria è stata una bella soddisfazione.

 

Quanti gol hai fatto nel Bar Centrale? Qual'è stato il tuo gol più bello?

Quanti non saprei, pochi comunque. I gol, quando ne fai pochi, sono tutti belli.

Qual'è il momento che ricordi con più piacere nella tua esperienza nel Bar Centrale?

Direi il dopo gara in Bar da Mauro. Un appuntamento che si è un po' perso.

C'è un episodio divertente che ricordi di questi anni?

Di episodi ce ne sono stati tanti e sono tutti legati all’amore spropositato che Angelo Corsi nutre per questa squadra. Citarne uno equivarrebbe a sminuire tutti gli altri.

Quale ruolo hai nel gruppo del Bar Centrale?

Umile schiavo al servizio dell’allenatore (ride).

Come giudichi la tua esperienza da allenatore? Cosa pensi abbia funzionato e cosa, invece, faresti diversamente?

Ho capito che prendo le regole comportamentali all’interno di una squadra di calcio in maniera troppo rigida. Io penso che l’impegno deve essere totale sia che si giochi in categoria che negli amatori. Probabilmente ho sbagliato in questo, ma rifarei tutto comunque.

Come prepari la partita del sabato?

Grazie al mio carattere,la preparo in maniera totalmente distaccata fino al momento in cui l’arbitro fischia l’inizio. Dopo vado in trance agonistica ed a volte anche esagero, parlando troppo. Ma sempre senza cattiveria e con l’intento di non offendere nessuno.

Cosa mangi prima della gara per arrivare carico alla partita?

Non bado molto all’alimentazione e non presto molta attenzione a cosa mangio. So solo che, se non mangio come voglio e come mi sento, al momento della gara vado in sofferenza.

Il calcio è stato attraversato da tanti scandali in questi anni. Secondo te, il professionismo è causa di cattivi esempi anche nel mondo amatoriale?

Il mondo amatoriale è sporco quanto quello professionista,la differenza sta solo nella mole di interessi monetari che circola. Se pensi alle fatture false che fanno alcune società sportive in cambio di sponsorizzazioni da parte di ditte...

Quindi credi che il calcio minore abbia preso solo il peggio dai professionisti?

Il calcio minore è morto perchè non c’è più lo spirito giusto, si basa tutto sul risultato e su espedienti per fare soldi con giovani calciatori da rivendere a società delle categorie superiori. I giovani vanno preparati, non sfruttati.

Cosa cambia nella preparazione delle partite tra gli amatori e quelli giocano al calcio per professione?

Sicuramente il livello di attenzione ai particolari ed alla cura dello studio dell’avversario. Queste sono cose che vengono preparate in allenamento e variano di volta in volta rispetto alle squadre che si devono affrontare.

Qual'è stato il miglior risultato sportivo che hai ottenuto?

Non è stato il migliore dal punto di vista sportivo, ma la vittoria del campionato di seconda categoria con un gruppo speciale lo rende particolare. In una squadra di calcio il gruppo è fondamentale e supera anche i riflessi sportivi.

C'è qualche episodio particolare che ricordi nel tuo rapporto con gli arbitri?

Io protesto raramente con gli arbitri, ma in un’occasione ricordo di aver subito una serie di falli sistematici. Ad un certo punto, stufo della situazione, mi sono fermato, ho preso la palla in mano, l’ho consegnata all’arbitro e, prendendo l’ammonizione, sono uscito dal campo di mia spontanea volontà dicendo all’arbitro che il giorno dopo dovevo lavorare e non potevo continuare ad assere picchiato.

Secondo te esiste nel calcio amatoriale un'età giusta per smettere?

Se si prende con lo spirito giusto e non troppo sul serio, non vedo limiti di età. L’importante è divertirsi.