A grandi linee:
Percorso ad anello che si svolge in gran parte sulla dorsale che chiude a nord la Val di Rabbi, ma la partenza si effettua dalla bellissima e nascosta Val di Bresimo, ramificazione dell'alta Val di Non. Da questo verdissimo paesaggio, saliremo alle brulle lande desolate delle Maddalene Occidentali, toccando la cima più alta, la Punta di Quaira che si erge come ultima torre di guardia prima delle più possenti vette del Parco dello Stelvio. Itinerario solitario ed appagante per via dei panorami immensi e della scarsa frequentazione in quanto spesso svalutato per i vicini 3000 di facile raggiungimento. E' consigliabile una buona scorta d'acqua, poichè il terreno è spesso secco e polveroso in quanto esposto molto a sud.
Difficoltà:
EE, escursionisti esperti
Tempi:
6 ore l'intero anello
Dislivello:
circa 900 fino alla vetta, poi altri 100 per i continui saliscendi. TOT 1000 metri
Come raggiungerlo:
Da Trento Nord seguire per la Val di Non e, passato il paese di Cles, seguire le indicazioni per Bresimo. Una volta entrati nella valle, la strada prosegue fino alla Malga Bordolona di Sotto, dove si parcheggia (1806 metri).
Descrizione:
Dalla Malga Bordolona, si prende la traccia poco indicata che risale il costone fino ad una bella piana glaciale poco sopra che si attraversa tutta fino ad arrivare ad un altro strappo che taglia un paio di volte la stradina forestale, pervenendo così alla Malga Bordolona di Sopra (2084 metri).
Da qui, prendere il sentiero 133, che, dapprima in maniera piuttosto scoscesa, poi più dolcemente, conduce al Passo Palù (2412 metri) per ridenti praterie colorate tra le cime Tuatti e Castel Pagano.
Ora si abbandona il sentiero segnato cominciando a percorrere la traccia che risale la cresta sulla destra in direzione del Tuatti: dopo qualche saliscendi, si raggiunge un impenno del crinale che diviene quasi sperone; da questo punto, su percorso completamente libero e infido, tagliate, facendo molta attenzione, a sinistra, verso la Punta di Quaira, che da qui si vede molto chiaramente, vicino alla Tuatti, puntando però all'evidente sella tra le due vette. Con prudenza, dopo un lungo traverso su sfasciumi e dopo l'inclinatissima salita alla forcella, ci si trova sulla comoda cresta che si risale faticosamente sulla sinistra fino al grande ometto della anticima, quindi alla cima vera e propria segnata da una piccola croce e dalla scritta Karspitze a metri 2752: il panorama è bellissimo, soprattutto in direzione delle vicine Cime Sternai e Gioveretto, nonchè sul solitario gruppo della Tremensca e sui giganti di ghiaccio Vioz, Palon e Cevedale.
Scendete sul versante nord, dove i segni rosso-bianchi ricompaiono sparsi qua e là: dopo una breve digressione, troviamo la congiunzione col sentiero 13, ma noi continuiamo sul 12 in direzione di un bellissimo specchio d'acqua senza nome che costeggiamo sulla destra. Oltre al lago, si ricomincia a salire un pò tra brulli colli sassosi, fino a scollinare su di un'aerea cresta rossastra solcata da un impervio e pericoloso sentiero che discende ripido in direzione di una prateria da dove si perde rapidamente quota verso il Rifugio Al Lago Corvo. Stando attenti a non abbandonare il sentiero, in quanto segnato simbolicamente ma non solcato nel terreno, si raggiunge il bivio col sentiero basso 135: ora, volendo, in 10 minuti si può raggiungere il suddetto rifugio, oppure si incomincia il ritorno in direzione del Passo Palù. Un lunghissimo tratto in costa precede una salita per superare uno sperone della Quaira, dopdichè si percorre un vallone che precede un'altra salita. Si ripete la precedente situazione un'altra volta, e, finalmente, intravediamo il Passo, che raggiungiamo in pochi minuti. Da qui a ritroso verso Malga Bordolona di Sopra e di Sotto, dove abbiamo la macchina. (CONSIGLIO L'OTTIMO CASOLET DI MALGA BORDOLONA DI SOTTO)