A grandi linee:
Classico itinerario molto battuto che conduce nel cuore del monte Bondone. Questo sentiero, per quanto affollato, bisogna percorrerlo almeno una volta, se si vuole conoscere questo splendido gruppo. Esso regala emozioni anche forti per via delle varianti possibili, in quanto ogni cima può rappresentare un grado di difficoltà diverso. Il Cornetto, la cima più alta, è una buona via di mezzo tra la Cima Verde, che è la più semplice, ed il Dos D'Abramo, la più ostica. Per i più insicuri, consiglio quindi di portarsi un imbragatura se si vuole salire su tutte e tre le vette. Sul sentiero inoltre è presente una fontana dalla quale è possibile attingere acqua potabile.
Difficoltà:
E escursionistico, saltando Cornetto e Dos D'Abramo
EE escursionisti esperti, saltando solo il Dos D'Abramo
EEA alpinistico per chi vuole salire su tutte e tre le cime
Tempi:
Circa 5 ore, salendo tutte tre le Cime
Dislivello:
Dalle Viote alla Cima Cornetto sono 630 metri
Come raggiungerlo:
Uscite a Trento centro, prendete per Riva del Garda e dopo massimo un chilometro trovate le indicazioni per Sardagna, altrimenti proseguite per la valle, passata la prima galleria, seguite a destra per Sopramonte. In entrambi i casi arrivate a Candriai e proseguite fino a Vason. Andate avanti fino al bivio, dove girerete a sinistra per il Centro fondo Viote. Passatelo e, dopo 200 metri, troverete a destra un evidente spazio dove parcheggiare la macchina.
Descrizione:
Seguite la strada sterrata fino alla Malga Fragari, dopodichè, alla vostra sinistra, vedrete degli evidenti scaloni di legno incassati nell'erba che risale il pendio. Superato questo tratto, arriverete nel bosco, dove il sentiero, a momenti ripido ed, a momenti, quasi pianeggiante, risale la Costa dei Cavai. Proseguite oltre il bivio col sentiero 618 che proviene dalla Valle dei Laghi, fino ad arrivare ad un tratto più dolce dove la boscaglia si dirada lasciando il posto al verde dell'erba. Qui cominciate a guardarvi attorno: balza subito all'occhio l'incredibile immagine delle Dolomiti di Brenta, con le sue imponenti pareti. Il sentiero quasi pianeggiante, prosegue tranquillamente fino ad uno strano roccione rosso che preannuncia un tratto un pò faticoso. Vincete quest'ultimo dislivello e sarete al cospetto della prima cima, nonchè la più alta, il Cornetto. Qui potete decidere se proseguire per il 636 e saltare la vetta, oppure girando dietro risalite, su vaghe traccie di sentiero, il pendio a sud (ecco perchè considero la difficoltà EE). Pochi metri e si raggiunge la croce metallica del Cornetto a 2180. Godetevi il vasto panorama e pregustate la vostra prossima meta, ormai a portata di mano. Scendete dal pendio e completate il periplo della vetta, fino a tornare sotto la parete nord della stessa. Da qui scendete per la traccia sul ghiaione fino alla selletta che divide le cime: qui potete scendere alla vostra destra e raggingere l'evidente Fontana delle Rogiole. Rinfrescatevi e preparatevi alla cima più difficile, il Dos D'Abramo che si può risolvere in svariati modi: il più semplice consiste nel prosguire sul 636 ed aggirare la vetta sulla sinistra; il secondo invece prevede il passaggio sulla destra, seguendo le indicazioni per la Ferrata Giulio Segata che si può tranquillamente evitare (tratto di difficoltà EE), variante molto interessante specialemente per le spaventose vedute sugli abissi che cadono sulla Val d'Adige; il terzo consiste ovviamente di risalire la cima. Un piccolo tratto attrezzato un pò esposto vi farà vincere l'evidente paretina di fronte a voi, dopodichè un'altro tratto, più breve, vi porterà sulla pianeggiante cima del Dos (tratto di difficoltà EEA). Si può quindi scendere a destra della cima tramite un'altro sentiero attrezzato con cambre e doppia corda che vi riporterà su di una stretta cengia ed infine all'incrocio con gli altri due sentieri. L'altra via possibile è la spaventosa ed esposta Ferrata Giulio Segata, una delle più difficili di tutto il Trentino (che ovviamente ho evitato). Da qui si ridiscende nella sella di divisione tra Dos e Cima Verde, seguendo il sentiero 636 che, in un piccolo tratto, risulta un pò ostico. Risalite quindi il crinale ed arrivate alla Cima Verde, verde di nome ma rossa di fatto. Ora potete ridiscendere verso valle sfruttando l'evidente sentiero che si dilungherà in un bosco via via più fitto fino ad incrociare la variante che risale il fondovalle. Prendete a destra e, camminando un pò a naso per i prati, ritornerete sulla strada sterrata, quindi alla vostra auto.