Sentiero 108 "Via delle Creste"
A grandi linee:
Sentiero che percorre la cresta sud del Nodo centrale del Carega, impervio e faticoso nella prima metà, dolce e panoramico verso la fine in prossimità della vetta del Carega.
Non molto battuto, il 108 regala però quella solitudine e quella pace che non si trova sui sentieri più praticabili. E' consigliabile portarsi una buona scorta d'acqua poichè non se ne trova lungo il percorso da Passo Pertica a Cima Carega. Inoltre consiglio di non sottovalutare l'impegno fisico che questo sentiero richiede.
D'inverno invece, la parte finale, ovvero il percorrimento della cresta, aumenta notevolmente di difficoltà in quanto si segue la linea naturale del crinale.
Difficoltà:
EE escursionisti esperti, EEA in inverno
Tempo:
2 ore e 20 minuti
Dislivello:
720 metri
Accesso:
Per chi viene da Verona, Vicenza: si prenda la strada che da Illasi porta a Giazza (SP 10) e proseguire fino alla sbarra in prossimità del rifugio Revolto. Da li, in 20 minuti a piedi, si perviene al rifugio Pertica.
Per chi viene dal Trentino: si prenda la strada che da Ala percorre la val dei Ronchi fino al termine, poi, a piedi, altre 3 ore fino al Passo Pertica.
Descrizione:
Per allacciarsi al sentiero 108 bisogna dapprima percorrere un tratto della strada che porta al Rifugio Scalorbi. Dopo un paio di tornanti (non seguite le scorciatoie!!) si inerpica sulla sinistra la nostra via, che parte subito decisa e faticosa, per poi, dopo poco, addolcirsi in prossimità dell'uscita sul verde costone che sovrasta il Passo Pertica. Il sentiero segue dunque la linea della cresta e man mano si fa sempre più disagevole (le radici dei pini mughi hanno invaso completamente la via). In un paio di punti è possibile sbirciare sul versante della Val dei Ronchi, dove il sentiero tende a sfiorare il filo della cresta. Dopo un lungo tratto non troppo faticoso nel quale il sentiero si mantiene più basso rispetto alla cresta, la via piega in maniera decisa lungo un piccolo ghiaione, riconquistando così il crinale: questo parte di sentiero richiede attenzione per via del fondo sassoso ma soprattutto per via della pendenza, in certi punti davvero sconcertante. Al termine di questo ghiaione, si taglia attraverso i mughi, dopodichè comincia un altro ghiaione faticoso come il precedente, ma è l'ultimo grande sforzo, poichè in breve, passando davanti ai resti di una baracca, si raggiunge la Costa Media a quota 2116 metri (1 ora e 30 minuti, dipende poi dall'allenamento). Da qui il sentiero si fa semplice e panoramico toccando dapprima la Cima Madonnia a quota 2140 metri, dopodichè segue la discesa ad una selletta, si risale il crinale toccando alcune cime sopra i 2200 metri ed in fine compare il Rifugio Mario Fraccaroli (2238 metri) e la Cima Carega poco più in là (2259 metri). Come su ogni cima, è presente un libro di vetta e la croce, ma soprattutto uno splendido panorama a 360° gradi che spazia dalle Dolomiti e Lagorai ad est-nord est, Adamello, Presanella, Brenta e Baldo ad Ovest, gli Appennini a Sud e, nelle giornate più limpide (raramente), sulla Laguna di Venezia e il mare a Sud-Sud-Est.
VARIANTE INVERNALE: d'inverno le difficoltà aumentano; all'inizio, dove il sentiero taglia gli scoscesi pendii, si deve fare attenzione e l'uso dei ramponi diventa d'obbligo in presenza di ghiaccio. Una volta raggiunta la Costa Media, la via rimane sempre la stessa fino alla selletta di Costa Media, dopo la Cima Madonnina, anche se è necessaria prudenza nel caso di formazione di cornici. Risalendo la seconda vetta, che d'estate si evita stando in costa poco sotto, si arriva in sommità e si ridiscende verso un altra stretta bocchetta: questo passaggio è il più ostico e richiede molta attenzione in quanto la cresta è parecchio inclinata ed esposta richiedendo quindi l'uso della piccozza per ancorarsi al pendio fino alle roccette che si scendono arrampicando in maniera semplice. Si risale nuovamente alla terza cima cercando i passaggi meno scoscesi e, sempre in facile arrampicata, si tocca la sommità. Da qui la cresta si fa piuttosto facile ma richiede prudenza per probabile formazione di cornici sul lato destro. Al termine di questo tratto risalite per roccette il crinale appena dietro al Rifugio Fraccaroli, toccando la piatta superficie dell'eliporto e dunque la costruzione. Da qui per facile e larga cresta nevosa fino a Cima Carega (2259 metri)
ECCO ALCUNE FOTO DESCRITTIVE DEL SENTIERO 108 "VIA DELLE CRESTE"
FOTO INVERNALI DELLA "VIA DELLE CRESTE"
Come proseguire:
Molte sono le possibilità per tornare al mezzo, dal sentiero 108B che segue il Vallone della Teleferica, al 192 che segue il Vallon di Campobrun al panoramico 109 che segue la cresta dell'Obante. Tutte queste possibilità riportano al Passo Pertica.