A grandi linee:
Lunga ma superpanoramica passeggiata sulla testata della Val Sorda e sulla dorsale che divide la catena del Lagorai con quella granitica di Cima d'Asta. Risalendo la vallata, passeremo dagli ombrosi boschi di conifere agli alti pascoli delle malghe fino alle scure piane sassose dove risiedono, profondamente incastonati, laghi di color cobalto dalle acque pulitissime. Data la quota piuttosto bassa, quest'escursione è consigliata anche con un pò di neve che regala all'ambiente un aspetto ancor più selvaggio. Inoltre, salendo al Col di San Giovanni, troveremo interessanti reperti risalenti alle drammatiche battaglie combattute su queste cime durante la prima guerra, passando attraverso antiche trincee ormai completamente invase dalla vegetazione.
Tempi:
4 ore circa
Difficoltà:
E escursionisti
Dislivello:
850 metri
Come raggiungerlo:
Da Trento si prende la statale 47 della Valsugana. Uscita a Strigno e direzione Rifugio Crucolo. Passato il rifugio continuare per la la Val Campelle fino a Ponte Conseria dove si parcheggia (1458m)
Descrizione:
Seguite la forestale e superate il torrente, quindi ignorate la deviazione per Malga Conseria e continuate sulla strada. Appena addentrati nel bosco il sentiero (317) abbandona la comoda carrozzabile e segue per diverse centinaia di metri il fiume, fino ad un suggestivo ponticello in legno. Si risale a tornanti piuttosto secchi il versante sinistro della valle fino al raggiungimento degli alti pascoli della Malga Valsorda Seconda dove il panorama si apre sull'immensa bastionata del Montalon e Cima delle Buse (1901 metri). Seguendo la carrozzabile qualche metro in discesa, si perviene alla traccia che attacca in maniera molto diretta lo scosceso versante della montagna; con qualche ripido tornante si guadagna quota, dopodichè la traccia rimane in costa per un lungo tratto con qualche saliscendi aggirando i pendii del Montalon fino alla suggestiva conca dominata dalla parete della Cima Stellune, dove un chiaro bivio pitturato su di un sasso ci indica la strada.
FACOLTATIVO: Per Forcella ValSorda. Neve permettendo, si può fare una capatina alla splendida forcella omonima della valle, permettendoci di conoscere le spianate superiori dove il cristallino Lago delle Buse Basse ha sede. Si risale un facile e quasi pianeggiante crinale, dopodichè ci si inoltra nel roccioso intaglio fino al cartello che ci indica la Forcella Valsorda (2256 metri). Da qui il panorama si apre sullo splendido Cimon di Val Moena e sulla piramide rocciosa anticima del Montalon oltre che sulle alpi più a nord-ovest. Si ritorna quindi al bivio.
Passato il bivio, prendete per il Passo Val Cion (318): il sentiero scende sulla sinistra con ampie svolte attraverso i cespugli fino a toccare un meraviglioso laghetto non segnato sulle mappe dalle acque incredibilmente limpide, profondamente incastonato sul fondo della conca. Ora ci si mantiene più o meno in costa tagliando tutto il versante sotto i dirupi di Cima Lagorai e Col dei Fiori fino al Passo Val Cion (2076 metri). Da qui, per traccie non segnate, continuate lungo la dorsale erbosa in direzione del Col di San Giovanni, che si staglia intuitivo davanti a voi: con un ripido strappo e seguendo antichi trinceramenti militari, si perviene alla cima (2251 metri). Il panorama si apre vastissimo intorno a voi: la Catena del Lagorai è perfettamente distinguibile dal Monte Ziolera fino al Colbricon in tutta la sua lunghezza con le numerose splendide cime; ad est le Pale dominano il lontano orizzonte con i loro profili dolomitici mentre a sud svetta incontrastata la mole e la piramide di Cima d'Asta che da qui giganteggia prorompente in tutta la sua maestosità.
Scattate numerose foto e fatto qualche triste pensiero sugli avvenimenti qui vistosamente avvenuti risalenti la Prima Guerra, si può discendere lungo l'evidente traccia in direzione del Passo Cinque Croci; in alternativa,si può seguire la spettacolare cresta che dà verso Cima d'Asta, facendo però attenzione ad i resti dei trinceramenti che tagliano il crinale. Si guadagna così la bassa spianata del Passo Cinque Croci (2018 metri), così chiamato per il curioso crocefisso contenente appunto cinque croci più piccole. Si scende ora lungo il sentiero 326 che passa per la Malga Conseria e si riaddentra nel bosco; con qualche ripido tornante si ritorna al parcheggio di Ponte Conseria, chiudendo l'escursione