A grandi linee:
Splendida escursione sulla dorsale granitica del sottogruppo di Cima d'Asta. Questa montagna, come descritto nei siti trentini, è mèta prediletta dagli scialpinisti per via dei suoi versanti abbastanza dolci; ma non è giusto escludere il raggiungimento della cima anche a piedi sebbene diventi piuttosto complicata la ricerca della via migliore. La scelta deve obbligatoriamente cadere sulla dorsale meno innevata, la cresta Ovest, in quanto più esposta al sole a differenza delle altre vie scialpinistiche del versante nord lungo le ombrose conche sottostanti. Nonostante l'eccessivo impegolamento nella salita, il panorama lascia senza fiato per via dell'estrema vicinanza con la gigantesca Cima d'Asta.
Tempi:
2 ore e 30 minuti fino in vetta
Difficoltà:
Piuttosto variabile sebbene la cresta sia discretamente facile. Nessun sentiero o traccia ci indica la via quindi la si può definire EE (escursionisti esperti) oppure EEA (alpinistico) in quanto l'uso di piccozza e ramponi può essere necessario
Dislivello:
940 metri
Come raggiunerlo:
Da Trento seguire per Padova (ValSugana). Dopo circa 40 chilometri, si esce a Sprea/Scurelle e si seguono le indicazioni per la Val Campelle/Rifugio Crucolo. Superato il Crucolo, la strada si inoltra nella vallata e si giunge alla località Ponte Conseria (1468 metri) dove si parcheggia.
Descrizione:
Da Ponte Conseria si segue la strada forestale che supera il torrente: alle indicazioni, seguite per Malga Conseria. Il sentiero si inoltra quindi nel bosco piuttosto ripido per stretti tornanti; dopo una bella tirata, la via si mantiene un pò in costa fino ad uscire sugli splendidi prati di Malga Conseria, che si risalgono faticosamente fino a raggiungere la suddetta Malga (1821 metri). La vista si apre sul meraviglioso trio di cime: Lasteati, Cengello (inconfondibile l'ardita piramide) ed Orsera. Ora prendete in direzione dell'evidente Passo Cinque Croci: poco prima si incontra la Croce dell'antico cimitero di guerra (1936 metri) dove un cartello ci indica la nostra via sulla destra, ovvero il sentiero L36 detto "delle Buse Todesche". Si prosegue in costa nel bosco fino a raggiungere un bella radura con un capitello: da qui in poi si abbandona il sentiero e si sale a sinistra in direzione del Passo Lasteati inerpicandosi più o meno casualmente nella rada boscaglia. Poco prima del Passo, giunti alla radura collinare sotto la cima, girate a destra in direzione della stessa: ora individuate la cresta Ovest (guardare le foto!!) e raggiungetela alla buona cercando di stare attenti alla neve profonda. Dopo alcune gibbosità, comincia la salita in cresta: il primo tratto è abbastanza agevole, ma lascia presto il posto ad alcuni passaggi piuttosto frastagliati ed inclinati. Si giunge quindi ad una parte pianeggiante un poco disagevole, ma non difficile che lascierà posto ad un nuovo salto un pò roccioso leggermente esposto sulla destra. Compiuto quindi questo dislivello, siamo ad un passo dalla mèta: un breve pendio di sfasciumi ci separa dalla sommità che si raggiunge in pochi minuti. Eccoci dunque alla piccola croce saldata da dell'antico filo spinato, triste memoria della prima Guerra (2414 metri). La vista è semplicemente stupenda: a nord si riesce a vedere quasi tutta la catena del Lagorai con alle spalle il Latemar ed il Sassolungo; ad ovest i profili arditi delle Dolomiti di Brenta, Adamello, Presanella, Cevedale. A sud notiamo la vicina Cima Cengello e la frastagliata Cresta di Rava; ma la cosa che più colpisce è l'imponente visuale sulla regina del gruppo, Cima d'Asta con i suoi 2847 metri, in primo piano con la sua meravigliosa cupola e la parete Sud.
Come proseguire:
Avendo molto tempo, si può discendere per la via estiva che segue una parte dell'Alta via del Granito per poi ricollegarsi al Passo Lasteati. Io ho scelto la stessa.