"Sorelle Materassi"

di Aldo Palazzeschi

Libero adattamento di Ugo Chiti

regia di Geppi Gleijeses

in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi

LUCIA POLI   MILENA VUKOTIC

con MARILÙ PRATI

Sorelle Materassi

Due sorelle, Teresa e Carolina, instancabili ricamatrici che mai “trovarono tempo” per lasciarsi sedurre da un uomo; una terza sorella, Giselda, abbandonata dal marito  e delusa dalla vita; una governante sempre pronta e a disposizione di tutti, Niobe, e Remo, il giovane nipote delle tre sorelle, convivono sotto lo stesso tetto. Quattro signore ed un uomo dunque, un “beato tre le donne” che non tarda a presentarsi come un farfallone ed uno spendaccione e che, senza badare alle conseguenze delle sue azioni, porterà al lastrico le sue tanto amabili zie.

Un adattamento drammaturgico di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi si fa largo sulla scena grazie alla regia di Geppy Gleijeses.  Un umorismo che oscilla tra il comico e il grottesco intrattiene il pubblico in un unico atto, affascinandolo con le incantevoli ed eccessivamente materne interpretazioni di Lucia Poli e Milena Vukotic e lo spirito forte e contraddistinto di Marilù Prati. 

Lo spettatore, catapultato all’interno delle vicende di casa Materassi, non sa se lasciarsi trasportare dalle lusinghiere galanterie di Remo come succede a Teresa, Carolina e Niobe o se condannare lui e gli abbandoni di quest’ultime come fa Giselda. Questo costante alternarsi di situazioni e pensieri ambivalenti tengono alto il ritmo dello spettacolo che trova i suoi picchi nelle paradossali scene che si vengono a creare, come quella del matrimonio di Remo con l’americana Peggy, dove Teresa e Carolina si presentano anch’esse vestite da sposa. 

Una scenografia semplice, il salotto di una casa, e costumi abbinati, ma caratterizzanti di ogni personaggio,  ci trasportano in un’atmosfera fiorentina dei primi anni del XX secolo che trasmette allegria e al tempo stesso un pizzico di nostalgia per quei tempi che ci appaiono da subito tanto lontani.  

Uno spettacolo leggero, ma assolutamente non frivolo, un adattamento originale, ma non per questo distorto; consigliato per passare una bella serata e riceverne un qualcosa in più. 

GIORGIA PAGLIALUNGA, IV B