Enjoy

L'arte inontra il divertimento

Chiostro del Bramante

Recensione: Chiostro del Bramante - mostra "Enjoy"

di Federico Pace, 4 P

«Enjoy – L’arte incontra il divertimento»: non c’è niente di più chiaro e significativo che il titolo di questa nuova mostra, ospitata, fino a Febbraio 2018, in uno dei più importanti siti di architettura rinascimentale a Roma: il Chiostro del Bramante. 

La mostra "Enjoy", a cura di Danilo Eccher, accoglie numerose opere di arte contemporanea realizzate da noti artisti del ‘900 e da artisti viventi: molto spesso si tratta infatti di opere site-specific, pensate e create apposta per gli spazi del Chiostro. Lo scopo della mostra è, come già ne suggerisce il titolo: osservare, interagire, sperimentare, riflettere, ma soprattutto... divertirsi

Tutte le opere, infatti, richiedono la messa in gioco da parte dell'osservatore. Attraverso l'osservazione diretta dell'opera lo spettatore viene immediatamente catturato e invitato ad interagire con essa. Questi due fenomeni (osservazione e interazione) suscitano così, in ognuno di noi, una serie di emozioni, positive o negative. 

La mostra si apre con il "Grande mobile rosso" di A. Calder, un mobile leggero e sospeso che, anche soltanto attraverso un minimo soffio d'aria in grado di muoverlo, sancisce l'inizio di un viaggio nella storia dell’arte contemporanea. Segue la "The Centrifugal Soul" di M. Colliwash, una scultura in forma di zootropio che vede come protagonisti uccelli esotici del paradiso accompagnati da un evidente e continuo effetto ottico causato da luci stroboscopiche: quest’opera stupisce e al tempo stesso fa riflettere il visitatore. Ed ecco poi le "Changing Rooms" (L. Erlich), un vero e proprio gioco ottico in grado di sfidare la percezione del reale attraverso un'installazione labirintica la quale porta, invece, a riflettere sul concetto di realtà e illusione. Ed ancora "La stanza dei palloncini" (M. Creed), una stanza carica di palloncini di colore rosso dove regna non altro che il divertimento dello spettatore che, cogliendo l'attimo, scatta anche delle foto - molto spesso bizzarre - che può postare sui Social Network al fine di condividere il proprio divertimento e rendere partecipi anche coloro che non hanno assistito alla mostra. La mostra "Enjoy" si conclude con l’installazione digitale interattiva “Flowers and people ‒ Dark” di TeamLab dove, ancora una volta lo spettatore, circondato da una vasta quantità di fiori colorati orientali che si muovono riflettendo il movimento del visitatore, non rinuncia al divertimento, continuando così con il proprio viaggio immaginario. 

In conclusione, la mostra "Enjoy" offre un’arte particolare: un’arte che non richiede soltanto la diretta osservazione di un’opera, ma un’arte che va sperimentata, toccata, vissuta, amata o odiata. Un’arte che ha la capacità di coinvolgere sia grandi che piccini! 

«Siediti per ritrovare il coraggio di tornare bambino»

ENJOY:  L’ ARTE INCONTRA  IL DIVERTIMENTO    

Fabiola Bortoletto e Alessia Cianfriglia 

Enjoy è una mostra di arte contemporanea curata da Danilo Eccher, allestita al Chiostro del Bramante. Realizzata con grande semplicità e particolarità, precisione ed attenzione, è una mostra che coinvolge immediatamente lo spettatore, catapultandolo nel gioco e nello scherzo. Ricca di attività differenti le une dalle altre con le quali è fondamentale interagire per capirne il vero significato. Vivendo questa mostra, si rivive la propria infanzia. Ogni opera all’interno della mostra ha un proprio contenuto che noi visitatori dobbiamo essere in grado di cogliere e capire.

Le opere sono disposte in svariate sale. Si viene accolti da un immenso giardino caratterizzato da motivi floreali ornamentali che ricordano i paesi orientali (Taiwan). E’ un dipinto realizzato da Michael Lin proposto come pavimento e si nota il forte contrasto con l’ edificio classico sovrastante. 

Nelle prime sale incontriamo opere che richiedono meno la partecipazione dello spettatore come “The centrifugal soul” realizzata da Mat Collishaw e il “Grande mobile rosso” creato da Alexander Calder.

Proseguendo la visita ci si perde nell’ effetto illusionistico degli specchi dell’ opera “Changing rooms” di Leandro Erlich che segna l’inizio della parte più divertente della mostra. 

Ci ritroviamo così nel cuore della visita e passiamo dalla sala degli occhi, nella quale dei grossi occhi seguono lo spettatore per tutta la stanza suscitando emozioni come la soggezione e l’inquietudine, ad una lunga scala nella quale le pareti rivestite di fiori illudono lo spettatore di essere la sola opera d’arte ma solo alla fine ci si rende conto che la risata che lo accompagna lungo la scalinata costituisce un’opera sonora. Questa ci porta nella stanza che richiede la massima partecipazione del visitatore: il berretto gigante del poliziotto, il maglione per due e infine l’opera più acclamata della mostra, la stanza dei palloncini rossi che di sicuro è tra le più divertenti.

Il tutto si conclude con una poltrona di misure sproporzionate, perfetta per divertirsi a fare foto buffe con gli amici.  

Abbiamo trovato la mostra molto interessante poiché riesce a catturare e a portare nel mondo dell’arte anche i meno appassionati, anche se tutte queste opere buffe - quasi proposte come gioco - distolgono l’attenzione dal vero significato delle opere e dal messaggio che vogliono trasmettere gli artisti. L’opera che ci ha colpito di più è quella della “risata” che abbiamo interpretato come un nuovo illusionismo e il bello è nel vedere che non tutti colgono la “trappola” e questo, a parer nostro, la porta ad essere un’opera per pochi e quindi ad essere speciale.

Questa mostra colpisce particolarmente poichè mescola il divertimento con l’arte. Ci sono rimaste impresse, ad esempio, le opere dello scultore svizzero Jean Tinguely e, soprattutto, l’intenzione con la quale le ha prodotte; infatti egli dice “io amo ciò che continua, odio la staticità delle cose”, e il nostro pensiero si rispecchia pienamente in questa frase. Espressivo è anche il grande mobile rosso di Calder, con il quale si apre la mostra. Colori, leggerezza, gioco e astrazione sono le caratteristiche che meglio la rappresentano. Anche quest’opera simboleggia il movimento, poiché i pannelli in metallo collegati da fili metallici si muovono leggermente se il visitatore soffia sotto di essi o semplicemente con lo spostamento d’aria creato dal passaggio delle persone.