Black Panther

BLACK PANTHER (di Ryan Coogler, USA 2018)

Di Francesco Grandinelli

“Black Panther” è un film del 2018 diretto da Ryan Coogler e interpretato da Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Martin Freeman e Andy Serkis. Questa pellicola va a catalogarsi tra i numerosi cine comic (ovvero film che sono tratti dalle storie originali di personaggi dei fumetti) che in questi ultimi anni stanno riempiendo le nostre sale e che fanno felici molti fan dei fumetti, ma anche lo spettatore medio che trova in film come questi comicità, azione e messaggi moraleggianti e talvolta anche politici, e tutte queste sono le caratteristiche dei tipici prodotti a cui una grande casa di produzione come la Marvel ci ha abituato fin dal 2008 con il primo film di “Iron Man”, personaggio che ha fatto breccia nel cuore di molti. In questo “Black Panther” viene sviluppato un personaggio dei fumetti non troppo conosciuto, che però era stato già introdotto nel precedente “Captain America - Civil War”, nel quale T’Challa, alias “Pantera Nera” già aveva convinto il grande pubblico e lo aveva incuriosito su come sarebbe stato trattato nel film a lui dedicato. Infatti l’attesa e la curiosità è stata pienamente ripagata, questa pellicola presenta ambientazioni ottime e innovative, dato che è ambientato quasi completamente in Africa, e finalmente ci siamo spostati dalla tipica ambientazione della metropoli newyorkese, ambiente che prevaleva in quasi tutti i precedenti film Marvel. Qui invece ci troviamo in Africa, infatti il cast è composto quasi totalmente da attori di colore, e ci vengono presentate molto bene e in maniera interessante le tradizioni del Wakanda, terra d’origine dei protagonisti, che rappresenta il giusto connubio tra innovazione tecnologica e tradizioni africaneQuesta terra immaginaria è infatti molto progredita dal punto di vista tecnologico, ma non disdegna il ritorno alle tradizioni come il vestiario tipico, paesaggi naturalistici mozzafiato e una società governata da persone decisamente sagge e lungimiranti, che ben si distanziano dalla nostra moderna idea di “politico”. Qui T’Challa si troverà a dover affrontare l’onere e l’onore di dover diventare re del Wakanda, e di dover decidere se tenere nascosta al mondo questa loro tecnologia avanzatissima, che potrebbe far progredire e aiutare il resto del mondo e le altre nazioni sotto diversi punti di vista, primo fra tutti quello sanitario. Oltre a dover compiere per la prima volta importanti decisioni per il Wakanda, T’Challa dovrà affrontare Killmonger, suo acerrimo nemico, interpretato dal talentuoso Michael B. Jordan, che potevamo già apprezzare in “Creed”, seguito dei film di Rocky Balboa, e che questa volta ci regala quello che a parere mio è uno dei migliori villain mai messi in scena nei film sui supereroi Marvel. Un cattivo con motivazioni solide e fondate, e una storia personale drammatica che lo caratterizza perfettamente e lo rende convincente ai nostri occhi. Abbiamo anche un altro villain, anche se più “ di sfondo” ovvero: Ulysses Klaue, già presentatoci in “Avengers- Age of Ultron”, che è un cattivo sicuramente meno approfondito del già citato Killmonger, quindi più superficiale, ma nonostante tutto accattivante agli occhi dello spettatore, dato che il suo interprete Andy Serkis (ovvero colui che è specializzato nel dare voce e movenze attraverso la pratica del “motion capture” a personaggi come: King Kong, Gollum/Smigol ne: “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit” o ancora la scimmia Cesare ne: “Il Pianeta delle Scimmie”), che ha rivestito i panni di un cattivo istrionico e decisamente pazzo, che lo rende imprevedibile e fa crescere in noi la voglia di vederlo nelle varie scene, anche per gustarci la notevole prova attoriale di Serkis. La pellicola gode inoltre di un numero considerevole di donne nel cast tra cui per esempio Angela Bassett o Lupita Nyong’o che sono rispettivamente la madre e la ragazza che ricopre il ruolo della controparte amorosa da T’Challa, tutti questi personaggi femminili sono abbastanza approfonditi dal punto di vista interiore. Ci sono però alcuni personaggi che non hanno un’introspezione soddisfacente, come la madre del nuovo re del Wakanda, ovvero Angela Bassett, che porta in scena un personaggio che ha poca profondità e risulta un po’ banale, seppur non insulso. Inoltre ho trovato nel complesso alcuni personaggi più sacrificati di altri, ovvero a non tutti è stato dato lo stesso spazio e lo stesso approfondimento all’interno della pellicola. Avrei voluto, per esempio, sapere qualcosa in più sul personaggio dell’attore Daniel Kaluuya (attore emergente, già protagonista dell’interessantissimo thriller “Scappa-Get Out”), che fa nascere in noi una curiosità circa il suo personaggio e il ruolo nella trava che non verrà soddisfatta del tutto alla fine della storia. Per concludere, questo prodotto audio – visivo può vantare ambientazioni mozzafiato esaltate da una fotografia con colori caldi e molto chiari, scene d’azione che lo spettatore può seguire con facilità, gustandosele al massimo (eccetto il primo combattimento, in cui la regia non è eccezionale). La colonna sonora è di tutto rispetto e si divide tra brani moderni con toni rap o hip-hop ma soprattutto sono prevalenti brani originali tipici della cultura africana che ricordano benissimo quelli del famoso cartone Disney “Il Re Leone”. Infine abbiamo interpretazioni non eccelse ma decisamente apprezzabili, prima fra tutte quella di Chadwick Boseman, ovvero il Black Panther, in più abbiamo anche piccoli riferimenti (anche se solo nelle scene dopo i titoli di coda) al prossimo attesissimo film sugli Avengers, ovvero “Avengers – Infinity War”. Infine abbiamo un messaggio politico non irrilevante, sull’integrazione razziale, portato avanti in modo originale, che dopo aver visto il film ci porta non solo a pensare a come abbiamo passato 2 ore e 15 minuti in maniera piacevole e spensierata, ma anche a come questa pellicola d’azione abbia fatto passare un messaggio attuale, che per esempio sarebbe un motivo in più per far vedere un film del genere anche ad un pubblico più giovane.