La più amata

di Sofia Pia Caridi

                                      Teresa Ciabatti, La più amata, Mondadori 2017


Il romanzo “La più amata” narra la storia di una donna matura che, insoddisfatta di sé, tenta di ricostruire a propria infanzia ed adolescenza, vissute accanto ad un noto medico di paese e ad un'anestesista, e la cui vita sarà radicalmente sconvolta dall'incontro con il suo futuro marito.

Anaffettiva, discontinua, egoista, diffidente, ossessionata dal passato”: è così che si definisce Teresa Ciabatti. Di questo dà la colpa al padre, primario dell'ospedale di Orbetello. Il Professore, un santo per alcuni, il prescelto secondo la piccola Teresa, è Lorenzo Ciabatti, proprietario di innumerevoli beni e terreni, temuto da tutti forse anche per quell'anello in oro massiccio con zaffiro incastonato, da cui non si separa quasi mai e che solo la figlia, che di quell'uomo si considera l'orgoglio, osa indossare.

Questa,  divenuta adolescente, è consapevole di essere del tutto impreparata alla vita. In particolare, la sua comincia ad essere sconvolta quando i genitori, preoccupati del fatto che l'influenza del padre ad Orbetello è  troppo grande e che, a lungo andare, possa risultare dannosa per la figlia, iscrivono Teresa in una scuola fuori dal suo piccolo paese. Catapultata in una realtà totalmente differente, smarrita nel contesto di una scuola di ragazzi più maturi di lei, la protagonista è costretta, per mantenere integra la dignità a cui è stata sempre abituata, ad ostentare la ricchezza del padre, invitando i suoi compagni di classe a visitare la sua villa con undici bagni. Ma, nonostante vengano a conoscenza dell'importanza del Professore, questi non sembrano riservarle grande interesse. È proprio a partire da questo  che la figlia di Lorenzo Ciabatti comprende di essere stata privata di ciò che ad Orbetello le assicurava protezione, ma che ora, al di fuori del contesto del piccolo paese, non le è sufficiente: la notorietà del Professore.

In lei, l'immagine di un padre benefattore, incapace di provocare dispiaceri alla figlia, si consuma e svanisce, lasciando spazi a dubbi atroci e logoranti. Dubbi che svelano un uomo calcolatore, vendicativo, amante del potere, impegnato nella massoneria, in contatto con personalità come Licio Gelli, imprenditore e faccendiere italiano, conosciuto con il titolo di “Maestro venerabile” della loggia massonica segreta della P2 e condannato per depistaggio delle indagini della strage avvenuta a Bologna nel 1980, e Robert Wood Johnson II. Fornendo implicitamente informazioni, l'autrice tenta di ricostruire i rapporti tra Lorenzo Ciabatti e i protagonisti della storia della metà del secolo scorso, dando vita ad un quadro vivace di un'intera epoca. 

La crisi in lei si dimostra ancora di più quando il legame tra i genitori si spezza e Teresa è costretta a trasferirsi con la madre, donna sensibile e frustrata di umili origini, ed il suo fratello gemello, a Roma  nel quartiere Parioli, dove aveva abitato prima di conoscere il marito. È qui che la protagonista sostituisce definitivamente l'immagine di lei principessa con quella di una paesana sempre fuori luogo.

Il romanzo si chiude  con una riflessione di quanto è rimasto a Teresa dell'intera vicenda: i genitori sono morti e la ricchezza di famiglia si è esaurita subito dopo la separazione dei genitori, probabilmente a causa di investimenti sbagliati; sono scomparsi anche coloro  che avrebbero potuto aiutare Teresa a ricostruire con precisione la figura del padre ed il rapporto con il fratello, Gianni, sembra ormai perduto per sempre.

Lo stile del libro, diretto e coinvolgente, è caratterizzato da frasi dalla struttura semplice e scarna; la narrazione, pur riferendosi ad avvenimenti del passato, è sempre al tempo presente. La lingua dell'autrice, perciò, consente alla protagonista  di fare chiarezza sulla complessa situazione vissuta.

In questo romanzo carico di interrogativi senza risposta e di spiegazioni frammentarie, Teresa Ciabatti, ricordando e relazionando gli avvenimenti del passato, ricercando chi può fornirle informazioni, tenta di ricostruire ciò che ha generato la donna incompiuta che si sente.

Si tratta di una lettura che esibisce coraggiosamente e in modo originale un'intrigante vicenda personale; interessante senza dubbio per il contenuto, il romanzo è, però, elaborato in uno stile eccessivamente personale, ricco di parole del registro linguistico basso, a tratti, anche, simile a quello di sceneggiature, di cui, del resto, Teresa Ciabatti è stata  autrice.