L'ora più buia

Di Francesco Grandinelli

“ L’ora più buia “ è un film del 2018 diretto da Joe Wright che vede come attori principali Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Ben Mendelsohn, Lily James, Ronald Pickup e Stephen Dillane. A distanza di 78 anni ci ritroviamo a ricordare uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità, che mai come in questo momento deve trovare spazio nella nostra memoria. Questo film racconta infatti la Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista della controversa, e conosciutissima figura politica del Primo ministro della Gran Bretagna: Winston Churchill. Quest’ultimo dovrà affrontare una delle sue prove più turbolente e definitive: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista o continuare la guerra, combattendo, per difendere gli ideali e la libertà della propria nazione. Per giunta proprio la scorsa estate è uscito nei cinema un film su cui si è discusso molto, e che tutt’ora è il protagonista di molti accesi dibattiti in previsione della premiazione per i prossimi Oscar: Dunkirk. Quest’ultimo prodotto cinematografico raccontava la storia parallela agli avvenimenti de “L’ora più buia“, mostrandoci la prospettiva delle migliaia di soldati intrappolati che aspettano di essere evacuati sulle spiagge di Dunkerque a causa dei continui bombardamenti e attacchi dei nemici tedeschi. Questi soldati, nonostante tutto, hanno continuato a combattere valorosamente sul molo, per mare e in cielo, fino a che non vennero miracolosamente evacuati via mare attraverso il porto di Dunkerque anche grazie attraverso un’azione politica di Churchill, che incitò gli alleati a contrattaccare, in quella che tutt’oggi è ricordata come “l’operazione Dynamo“. Questa pellicola ci fa vedere questa tragica guerra attraverso gli occhi di una figura politica particolare, con un profondo senso patriottico e un’indole “guerriera” e indomabile. Proprio questo suo carattere poco docile gli ha fatto compiere atti che non tutta la popolazione ha mai ritenuto giusti, vista la sua ritrosia a firmare trattati di pace, a suo avviso inconcludenti, che ha fatto morire molti più soldati del dovuto che si sono dovuti sacrificare in nome di questo “coraggio patriottico” che l’allora primo ministro inglese predicava. Come ci suggerisce il titolo, qui troviamo sempre una fotografia all’apparenza molto buia, che riflette perfettamente lo spirito del film, soprattutto quando questo buio senza fine e spaventoso viene all’improvviso squarciato da netti fasci di luce che “fendono” e “offendono” l’oscurità in maniera prepotente, illuminando specialmente il volto magistralmente espressivo dell’acclamato Gary Oldman, che qui ci regala una performance degna di un Oscar al miglior attore protagonista, proprio per Winston Churchill, ruolo per cui ha già ricevuto una candidatura ai prossimi Oscar e per cui ha vinto un Golden Globe poco tempo fa. Sono molto intensi, emozionanti e coinvolgenti soprattutto i discorsi del protagonista, ovvero i monologhi con le frasi più famose dette da questo personaggio storico. Le scene hanno un commento musicale decisamente adeguato, e il “cuore” della pellicola è ovviamente proprio Winston Churchill, caratterizzato benissimo in ogni suo più piccolo tic; come l’abitudine di fumare il sigaro, di picchiettare con le mani su una superficie solida, e soprattutto la sua abitudine di borbottare, tipica di Churchill e della sua fisicità decisamente accentuata: questa sua caratteristica rappresenta anche un modo per farci entrare nell’atmosfera di stress e tensione che questa guerra devastante provoca nella mente e nel corpo di questo uomo politico, che durante ogni “gabinetto di guerra” che convoca si carica di un’enorme peso sulle spalle, in seguito a ogni decisione presa c’è sempre più indecisione, questo concetto ossimorico porterà il Primo Ministro inglese a chiedersi anche: “Come vive questa situazione il popolo britannico?”, e a questa riflessione è dedicato un momento nel film a mio avviso molto affascinante, realistico e perfino divertente. Infatti il film è permeato di una certa ironia, di cui Oldman è l’ambasciatore, presentandoci un Churchill tanto pensieroso e desideroso di aiutare la sua nazione, quanto ironico e con toni realistici molto accentuati. Per concludere, questo film può vantare interpretazioni di personaggi di contorno, abbastanza memorabili, una colonna sonora che si adatta benissimo a ogni situazione e una regia anche in alcuni momenti si rivela abbastanza ispirata, prediligendo inquadrature che danno attenzione ai piccoli dettagli, tra cui soprattutto primi piani molto intensi su ogni particolare del viso e del corpo di questo Primo Ministro carico di importanti responsabilità, che combatte un’opposizione inamovibile, dotato di un coraggio smisurato e di un carisma irrefrenabile.